Ponte chiuso – Quattro nuovi treni da Parma a Piadena

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Arriva finalmente una buona notizia per gli utenti della Brescia-Parma. L’annuncio è di Trenord: da lunedì 26 febbraio i pendolari potranno contare su quattro corse aggiuntive nel tratto compreso tra Parma e Piadena. Corse, peraltro, inserite in orari preziosi per studenti e lavoratori.

Troppa grazia, verrebbe da pensare, dopo il quotidiano stillicidio fatto di disservizi, soppressioni e guasti. Una luce nel buio per chi, ogni mattina, si ritrova costretto a consultare con apprensione il servizio di informazione sui ritardi. Sempre che questo funzioni, come tristemente testimoniato dal blackout del 16 febbraio del sistema informatico, che lasciò i pendolari, oltre che in attesa in stazione, anche all’oscuro dei tempi di percorrenza.

Due le corse previste da Parma a Piadena. La prima alle 7.13 con arrivo alle 7.57. L’arrivo a Casalmaggiore, stazione privilegiata dai pendolari del viadanese e del sabbionetano, è fissato per le 7.39. La seconda corsa partirà dalla città ducale alle 17.49, fermerà a Casalmaggiore alle 18.11 e arriverà a Piadena alle 18.35. Due i treni in più che viaggeranno in direzione opposta. Da Piadena sarà possibile salire in carrozza alle 9.16, sosta a Casalmaggiore alle 9.36 e arrivo a Parma alle 10.10. La nuova corsa serale partirà alle 19.15 dalla cittadina cremonese, entrerà in stazione a Casalmaggiore alle 19.36 e toccherà la destinazione finale alle 20.10.

Giusto specificare che queste nuove corse non saranno attive nei giorni festivi, ma è chiaro che si tratta di una preoccupazione di ben poco conto per chi utilizza la linea per motivi di studio o lavoro. La speranza è che questa novità possa portare un miglioramento alla qualità del servizio.

La linea è stata inserita da Legambiente lo scorso dicembre nel rapporto Pendolaria, sorta di lista nera delle ferrovie italiane. Individuata come una delle dieci peggiori linee d’Italia, presenta criticità di ogni genere: velocità media dei convogli di 46 chilometri all’ora, tratta coperta con tempi di percorrenza superiori rispetto a dieci anni fa, età media del materiale rotabile superiore ai trent’anni. Senza contare il fatto che si tratta della linea con gli indici di affidabilità più bassi di tutta la Lombardia.

Le proteste dei pendolari hanno costretto gli amministratori locali ad interessarsi al tema. Stesso discorso per il comitato TrenoPonteTangenziale che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cremona. La situazione si è ulteriormente complicata negli ultimi mesi in seguito alla chiusura del ponte di Casalmaggiore, visto che molti pendolari hanno scelto il treno come mezzo alternativo all’auto. Conseguenza, poche corse e sovraffollamento in carrozza. Ora, finalmente, un primo segnale positivo.

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