Zerocalcare a Parma con “Macerie Prime”: pienone da Art Lab per il fumettista di Rebibbia

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di Marco Rossi

“Un libro di 400 pagine, con la copertina rigida, che se ti cade in faccia ti spacca il setto nasale” così inizia la sua presentazione Michele Rech, in arte Zerocalcare, tra risate e applausi di incoraggiamento, dimostrando, nonostante sia uno dei fumettisti più amati d’Italia, in grado di rappresentare le ansie e le paure delle nuove generazioni attraverso la nona arte, di essere rimasto sempre lo stesso semplice ragazzo cresciuto tra i centri sociali di Rebibbia.

Proprio nel centro sociale Art Lab Occupato, giovedì 1 febbraio, Zerocalcare, fumettista conosciuto grazie al suo blog e al libro semi autobiografico La profezia dell’armadillo, ha fatto l’ultima delle tante presentazioni per il suo lavoro Macerie prime, sottolineando così l’adesione a quel mondo e a quei valori che continuano, nonostante il successo, ad essere al primo posto. Questo fatto è dimostrato dall’aver accostato alla copertina del suo libro la vignetta realizzata la settimana precedente per sostenere la causa curda della regione di Afrin, recentemente invasa dalla Turchia. L’accostamento, proiettato sulla parete alle spalle dell’autore, rappresenta perfettamente, metaforicamente, uno dei temi del libro, il cercare costantemente un equilibrio tra la propria vita personale e professionale, fatta spesso di compromessi, e le cause e i valori che stanno a cuore, senza tradire se stessi e gli altri. Il tutto condito da una proverbiale ironia.

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