Chiude lo stabilimento Froneri, ex Nestlè : 120 dipendenti a casa. Pizzarotti: “Inaccettabile”

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Chiude lo stabilimento Froneri, ex Nestlè di Parma dove vi lavorano 120 persone. Resteranno soltanto gli impiegati ma si aprono le trattative sindacali. La produzione di Parma passerà agli stabilimenti di Terni e di Ferentino.

La decisione del gruppo “è motivata da una esigenza di rendere sostenibile il business in Italia, compatibilmente con la complessità del contesto locale e l’andamento del mercato di riferimento, che è in trasformazione per effetto di una crescente dinamica competitiva”. Il sito produttivo di Parma “presenta un insieme di cause di inefficienza su cui non è possibile intervenire secondo una logica industriale adatta alle sfide del mercato nazionale e internazionale”.

“La sede legale del Gruppo Froneri in Italia è e resta a Parma – continua l’azienda in una nota – dove è prevista una continuità delle attività amministrative, commerciali e delle funzioni non legate alla produzione. Nessun dipendente inserito in queste funzioni a Parma è coinvolto nel processo di riorganizzazione”.

Il sindaco Federico Pizzarotti ha deciso si scendere in strada insieme ai lavoratori promettendo la vicinanza del primo cittadino e ritenendo inaccetabile questa decisione aziendale.

“Questo è un messaggio anzitutto di sconforto: – scrive il sindaco in lungo post su Facebook-  ancora una volta siamo di fronte a una multinazionale che tutela i propri interessi fregandosene dei suoi lavoratori, delle loro famiglie, della loro vita e di un territorio che in termini di produttività e lavoro sta dando tanto. Sto parlando ovviamente della vicenda che stanno vivendo i lavoratori dello stabilimento gelati Froneri, prima di proprietà Nestlè, che a #Parma vogliono chiudere. Sta avvenendo con il solito stile presuntuoso di chi rassicura i propri dipendenti ma poi, silenziosamente e senza chiarezza, sceglie di abbandonarli. Oggi sono stato accanto ai lavoratori e alle sigle sindacali, cercando di capire che cosa sta succedendo e perché è stata presa una decisione così drastica e senza nemmeno proporre alternative.

Lo dico a tutti: accendiamo un faro su questa situazione, manteniamolo acceso e vigile, stiamo parlando di un centinaio di donne e uomini della nostra città e della nostra terra che dall’oggi al domani si ritroveranno senza un lavoro. Padri e madri di famiglia. È inaccettabile. È ingiustificabile. Per quel che mi riguarda sarò al loro fianco ovunque mi sarà possibile: nelle sedi istituzionali locali, a Roma, in Regione, presso l’Unione Industriali, ovunque possa serviere. Ogni sforzo, per quanto possibile e nei poteri di un sindaco, sarà dato per garantire loro un futuro certo e solido. Un’ultima cosa, la più importante: quest’oggi ho visto in loro una grande dignità nonostante tutto, una gentilezza e una pacatezza difficili da spiegare a parole. E questo mi ha colpito profondamente. Tanta stima per queste persone. Non possono e non devono essere lasciate sole. Le istituzioni sono con voi, lo è Parma”.

 

1 commento

  1. Patrizia Maestri, deputata PD – “L’intenzione di chiudere lo stabilimento di Parma e di avviare la procedura di licenziamento collettivo espressa oggi dai dirigenti di Froneri alle RSU aziendali è inaccettabile. Pur non potendo essere personalmente presente alla conferenza stampa indetta per domani dalle organizzazioni sindacali, perché impegnata a Roma nei lavori parlamentari, mi rendo fin d’ora disponibile nel compiere ogni sforzo possibile per salvaguardare il patrimonio industriale che la ex Nestlé rappresenta per la nostra città ed, in particolare, per la difesa dell’occupazione e dei lavoratori ai quali esprimo la mia vicinanza e solidarietà”.

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