Soragna, bandita ideologia comunista. PCI Parma: “Bizzarra delibera mostra ignoranza storica e politica”

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“Sbigottiti ed indignati ci troviamo a commentare una bizzarra delibera del Consiglio Comunale di Soragna, votata a maggioranza su proposta di una consigliera leghista, con inaudito voto favorevole del Sindaco”.

Il Partito Comunista Italiano di Parma risponde alla provocazione lanciata in Consiglio Comunale a Soragna dove è stata accolta la mozione di Lega Nord che chiede di bandire qualsiasi manifestazione di appoggio alla ideologia comunista, anche attraverso i social network.

leggi: Provocazione a Soragna? “Bandita l’ideologia Comunista”: Comune accoglie mozione di “Soragna ci Lega”

“Il consiglio comunale impegna il sindaco ad impegnare la nazione nel rendere illegale e sanzionato penalmente tutto ciò che significhi “comunista”, dalle persone alle idee, dai simboli agli oggetti. – continua in una nota il PCI Parma – Questo non è revisionismo, è analfabetismo politico, storico e costituzionale.

Solo il fascismo si premurò di legiferare in tal senso, con un Tribunale Speciale che emise centinaia di sentenze per migliaia di persone e per migliaia anni di carcere. Una di quelle sentenze condusse 80 anni fa al lento omicidio di Antonio Gramsci, segretario del PCI.

Le differenze tra fascismo e comunismo, soprattutto in Italia sono chiarissime e lampanti: il fascismo ha spento ogni diverso pensiero e diversa opinione, il Partito Comunista Italiano è stato la spina dorsale della resistenza contro il nazifascismo ed il coautore della Costituzione Repubblicana, non a caso sottoscritta da Umberto Terracini quale Presidente della corte Costituzionale, nonché fondatore del PCI e condannato dal Tribunale Speciale.

Il Partito Comunista Italiano è stato “socio fondatore” della nostra democrazia partecipando a conquistarla e a difenderla dai tentativi golpisti, dalle versione terrorista e mafiosa.

Tanti sono i nostri Martiri per il nostro ideale, per la libertà e per la difesa della democrazia e dei diritti.

Il PCI ha rappresentato e rappresenta le classi subalterne e ne ha condiviso le conquiste politiche, sindacali e le sconfitte.

Confondere i comunisti italiani con Pol Pot è ridicolo, oltre che assurdo.

Annotino quei consiglieri comunali, e relativo Sindaco, quante compagne e quanti compagni comunisti, che hanno dato lustro al Paese, vivono a Soragna e si leggano le loro biografie.

Tanto avranno da imparare!

La delibera è infantilmente anticostituzionale perché la nostra carta garantisce libertà di manifestare le proprie opinioni nel rispetto della Legge e di farlo associandosi in partiti.

Una delibera comunale (ma nemmeno una legge ordinaria) non può soprassedere e derogare da prioritari diritti costituzionali di cittadinanza che non sono, ovviamente, a disposizione del Consiglio Comunale di Soragna.

Vogliamo essere ancor più chiari: chiunque equipari, prendendo a pretesto la legge Fiano, fascismo e comunismo, manifesta una evidente identità fascista.

Tutti devono ricordarlo: in Italia il fascismo fu e continua ad essere un crimine, il comunismo no.

Quella delibera deve essere ritirata o annullata da chi può o da chi deve, oltre che per la totale assurdità del merito, per la palese incompetenza in materia di un consiglio comunale.

Invitiamo il Sindaco di Soragna a comunicare ai suoi consiglieri che manifesteremo in loco per il nostro diritto a ricostruire quel PCI che, evidentemente, ha un significato ed una storia che si vorrebbe scongiurare.

Porteremo un esempio di serietà e buona politica, soprattutto verso i più deboli, mentre altri hanno reso ridicola Soragna in tutta Italia”.

Dello stesso avviso il PCR dell’Emilia Romagna:

“Cercare di equiparare fascismo e comunismo come totalitarismi è una pratica che è in voga da anni, ormai diventata quasi un luogo comune, adesso però stiamo assistendo a qualcosa di più pericoloso: portare questo falso storico nelle istituzioni. È quello che sta succedendo in alcuni comuni della nostra regione, portando nei consigli comunali mozioni che, sull’onda della legge Fiano, invitano a mettere fuori legge il comunismo.

È arrivato il momento di dire basta. La nostra Costituzione, fonte primaria del diritto, è nata dalla Resistenza a cui i comunisti hanno dato un contributo fondamentale, per le strade, in pianura come sulle montagne e infine intorno a quel tavolo su cui la Costituzione è stata scritta.

Uguaglianza di diritti sociali e umani, dignità del lavoro, sanità ed istruzione gratuite e di qualità, sono i punti fondamentali che il comunismo persegue; affermare che questo ideale  è analogo al fascismo, non solo è totalmente e profondamente sbagliato, ma è anche disonesto. Le libertà di cui godiamo oggi, e di cui ci dimentichiamo e che in parte ci stanno togliendo, sono i frutti delle lotte che tanti comunisti hanno combattuto in nome di una società più giusta e dignitosa per tutti.

La superficialità di analisi dei testi presentati è paragonabile alle chiacchiere di piazza, e questa non è la politica che vogliamo, a qualunque livello.

A queste provocazioni noi rispondiamo con una posizione dura e netta. Presenteremo la questione in Regione per fermare la deriva che sta prendendo questa pratica assurda e incostituzionale.

 

Selene Prodi

Segretario Regionale PCI Emilia Romagna

 

Stefano Lugli

Segretario Regionale PRC Emilia Romagna”

Rabbia invece da parte del PC parmigiano:

A  undisclosed-recipients:;  Copia nascosta  redazione@ilmattinodiparma.it

VIA LA MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SORAGNA. L’ANTICOMUNISMO NON PASSERÀ!

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VIA LA MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SORAGNA. L’ANTICOMUNISMO NON PASSERÀ!

28 settembre 2017


Il Partito Comunista condanna duramente la mozione approvata dal Consiglio Comunale di Soragna, nella quale si richiede al governo di procedere alla “messa al bando del comunismo”, e si impegna a promuovere mobilitazioni popolari per ottenerne il ritiro, valutando anche possibili azioni legali.

La mozione, proposta dal gruppo consiliare della Lega, chiede una misura speculare alla legge Fiano che colpisca i comunisti, perché “il Partito Comunista ha cagionato oltre cento milioni di morti” ed “è sinonimo di feroci dittature”.

Il Partito Comunista ribadisce:

• la totale opposizione alla provocazione inaccettabile dell’equiparazione tra fascismo e comunismo, sottesa alla richiesta di un provvedimento “speculare” alla legge Fiano. Questa equiparazione è il totale sovvertimento della storia. La propaganda sugli “opposti estremismi” non fa altro che gettare fango sul comunismo mentre di fatto separa il fascismo dalla sua natura di dittatura aperta e sciovinista dei settori più reazionari del grande capitale. Cercare di imporre questa equazione significa riscrivere la storia, mettere sullo stesso piano chi ha lottato per la conquista del potere da parte dei lavoratori con chi ha difeso più conseguentemente il potere delle banche dei grandi gruppi industriali e agrari. Significa porre sullo stesso piano chi ha cercato di imporre l’oscurità su tutta l’Europa e chi invece ha distrutto storicamente quel tentativo, pagando il prezzo altissimo degli oltre 20 milioni di morti causati dall’aggressione nazista all’URSS e del sacrificio di centinaia di migliaia di militanti dei movimenti di liberazione in cui i comunisti hanno giocato un ruolo fondamentale, come sicuramente fatto dal Partito Comunista durante la Resistenza in Italia.

• l’ipocrisia del DDL Fiano e del PD. Ci troviamo davanti ad una legge spot che viene usata dal PD nell’ambito di una strategia complessiva per cercare di mantenere una presa sul suo elettorato. Mentre il PD e il suo governo portano avanti sempre nuove misure antipopolari e regalano miliardi alle banche, spostano a destra la posizione sull’immigrazione e vedono alcuni loro esponenti sostenere la necessità di una legge contro il diritto di sciopero, cercano di presentarsi come una forza antifascista per mantenere una qualche maschera di sinistra. Nella realtà però questa mossa da parte di un governo che viene avvertito sempre di più come antipopolare apre solamente alla possibilità che ci possa essere un’identificazione sempre maggiore da parte di settori popolari con quelli che il PD presenta come “nemici”, ed in questo caso quindi con i fascisti, anche grazie alla potente opera di revisionismo storico portata avanti in Italia anche con il contributo di settori del centrosinistra. Il fascismo non si sconfigge per decreto, in questo modo anzi lo si rinforza e si apre solamente ad operazioni di equiparazione e richiesta quindi di misure “speculari” orientate a colpire invece i comunisti e la lotta dei lavoratori.

• il profondo legame tra anticomunismo e imposizione di misure e leggi antipopolari. Non è un caso che proposte di questo tipo arrivino sempre di pari passo all’imposizione di misure di massacro sociale e volte ad imporre restrizioni alle possibilità di lotta dei lavoratori. È esattamente quello che sta succedendo con il pieno supporto dell’Unione Europea, sia dentro che fuori i suoi confini, in vari paesi dell’Est e del Baltico (Ucraina, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia). In questa operazione PD e Lega mostrano strutturalmente di stare al servizio del grande capitale: esponenti di un partito impongono misure antipopolari e propongono di attaccare il diritto di sciopero, esponenti dell’altro propongono di mettere fuori legge le organizzazioni che si pongono l’obbiettivo di lottare contro le misure antipopolari e per il potere ai lavoratori e contro le idee che danno forza, coscienza ed organizzazione alle lotte dei lavoratori. La criminalizzazione delle esperienze socialiste del XX secolo è la criminalizzazione dell’idea che ci possa essere un’alternativa al capitalismo e serve ad imporre l’idea che l’unico orizzonte possibile per la grande maggioranza dell’umanità siano fame, misera, sfruttamento, precarietà e guerra.

Inoltre invita il Consiglio Comunale di Soragna ad esprimersi con la stessa animosità contro le misure antipopolari che vengono approvate dal governo, e che sono stati approvate in passato da governi tanto di centrosinistra quanto di centrodestra. Chissà chela giunta sia pronta a dare battaglia contro il Patto di Stabilità imposto ai comuni su direttiva dell’Unione Europea, che è la causa di molti problemi e mancanze di servizi per i cittadini della loro cittadina ed essere conseguente nei confronti dei partiti di appartenenza.

Il Partito Comunista invita i lavoratori, la gioventù e tutti quanti si vogliano battere contro questa provocazione inaccettabile a mobilitarsi.

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