Prosciutto Crudele…di Parma. L’indagine shock sugli allevamenti verrà oscurato dalla Polizia Postale

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L’associazione animalista Essere Animali aveva divulgato lo scorso dicembre una indagine scioccante che riprendeva i maltrattamenti subiti in un allevamento intensivo di maiali a Bertinoro, in provincia di Forlì. L’allevamento rifornisce il consorzio del Prosciutto di Parma, il marchio che ha fatto della città ducale leader nel settore insaccati.

Le immagini forti avevano mosso la Guardia Forestale che dopo la pubblicazione dell’inchiesta avevano fatto un blitz nello stabilimento.

leggi: Blitz Forestale a Bertinoro dopo indagine di Essere Animali. L’altro volto del Prosciutto di Parma (VIDEO)

L’indagine è stata diffusa 5 volte dal Tg Regionale Emilia Romagna, ripresa da tutti i giornali on line e cartacei della regione e da tutti i media online nazionali. Se ne è parlato persino in Inghilterra, Cina e Hong Kong. Il video su Youtube ha raggiunto rapidamente mezzo milione di visualizzazzioni e quello caricato su facebook è stato visto da più di un milione di persone.

Ora però la Polizia Postale ordina l’oscuramento in “via preventiva”. 

“Ovviamente come sapevamo di creare notizia – scrive l’associazione – ci aspettavamo anche una risposta da chi si è trovato in qualche modo accusato per i mancati controlli in quell’allevamento: il Consorzio del Prosciutto di Parma. Risposta che non ha tardato ad arrivare e che ora grazie a un giudice porterà tra domani e dopodomani al “sequestro preventivo” di questa importantissima investigazione”.

Nei prossimi giorni le autorità provvederanno a oscurare il sito www.prosciuttocrudele.it, cancellare da Youtube il video dell’indagine, far cancellare da Facebook tutti i post che riportano a quel sito o video, con cui nell’insieme si sono raggiunte 4,9 milioni di persone.

Il Team Investigativo di Essere Animali ha lavorato incessantemente per 6 mesi per documentare una shoccante realtà confermata dal Corpo Forestale dello Stato, intervenuto il giorno seguente.

«In un capannone venivano detenuti circa 550 suini di varie taglie con mantello molto sporco di feci, ferite esposte alle orecchie e altre ferite dovute all’attacco da parte di altri suini ed erano presenti alcuni animali palesemente malati e sofferenti» scriveva la Forestale.

Ora l’associazione lancia un appello ai suoi sostenitori e a tutti i sostenitori della giustizia: “Difenderemo in tribunale il nostro diritto di libera informazione e con il nostro attivismo continuremo a difendere gli animali. Questa minaccia non ci fermerà!”

“Il video di per se non è prova di nessun reato, il sequestro che stanno imponendo è solo “preventivo”: un modo per eliminare documenti scomodi molto prima di vagliarli in un processo” conclude l’associazione.

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