Al Tardini – Parma sgonfio, stropicciato e pasticcione, poco lucido e sfortunato. Il Fano passa di rigore

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Il Venezia gioca lunedì sera, ma poco cambia: vince il Padova, perde il Parma. E la notizia sta proprio qui, che i ducali, troppo intenti a rincorrere il primo posto, scivolano al terzo.

Arriva la prima sconfitta targata D’Aversa, arriva una bordata di fischi dalla Nord dopo una sconfitta che ci sta tutta.

Figlia di un rigoraccio concesso da Nunzella e trasformato da Fioretti, figlia di una porta avversaria stregata, figlia di una squadra per nulla lucida che è l’ombra di se stessa. Somiglia a quella di Apolloni, va sotto e non ha la forza di alzarsi. Ci prova, ma è sterile. Pasticciona. Fragile. Se con il Forlì e il Mantova erano arrivate le avvisaglie, ora la diagnosi: è crisi di gioco e di gambe.

40ANNI DI BOYS, AUGURI RAGAZZI! – Quarant’anni di tifo incondizionato coraggioso, caloroso, amorevole. Quarant’anni di passione, intelligente, dignitosa e orgogliosa. Sempre con la squadra, contestazioni poche e mirate: quarant’anni di tifo organizzato che la Nord celebra con una coreagrafia animata di amore, calore e colore.

PARTITA – Nereo Rocco diceva che l’uomo fuori dal campo fa il calciatore in campo: quelli in maglia ducale sono uomini con la U maiuscola, e vogliono, e sanno di dover fare, un bel regalo ai loro supporters.

D’Aversa grazie allo sconto torna al proprio posto in panchina, e con se porta Calaiò: a sorpresa l’Arciere, graziato dal giudice sportivo, non è in campo dal primo. Punizione o scelta tattica per una gara già preparata senza conoscere gli esiti del ricorso?

In panchina si rivede dopo il lunghissimo stop Momo Coly, in campo, Scavone, con il ritorno al 4-3-3: Mazzocchi esterno di difesa con Nunzella, in avanti il tridente Scaglia Nocciolini Baraye.

L’avvio di gara è tutto fuorchè entusiasmante: strippato da falli e azioni interrotte, il Fano ben messo in campo, con l’ex Micio Melandri davanti, crea anche qualche innocuo grattacapo alla difesa gialloblù.

Le prime occasioni arrivano, come sempre, dal piede di Baraye: quando il cronometro segna 21, Lucarelli ci prova su corner, la difesa spazza ma non libera, lui ci arriva ma calcia sul fondo. Passano tre minuti, e su una palla recuperata da Nunzella che riparte in velocità e serve il senegalese, Baraye va via a due avversari e calcia: fuori di un nulla mentre lo stadio strozza il grido in gola.

Al 28esimo grande idea sempre del numero 10: dribblig e cross dalla linea di fondo campo, Scavone non la capisce e non aggancia. Pensi che sia questione di istanti per il gol del Parma, ma arriva quello del Fano: Filippini va via a Nunzella (dopo un presunto fallo su Giorgino) che lo atterra, è rigore. Che al 30esimo Fioretti trasforma aspettando il tuffo di Bassi. Parma sotto. 

I ducali si sforzano, cercano almeno il pari, ma l’unico brivido per Menegatti è un destro al volo di Lucarelli su punzione di Scaglia, abbondantemente fuori, mentre, sul ribaltamento di fronte, Bassi è costretto a uscire di testa per anticipare Fioretti.

Allo scoccare del 45esimo doppia occasione ducale: prima un bel tiro di Baraye viene deviato dalla difesa ospite, poi da due passi Nocciolini, su spizzata di Iacoponi, non centra il sette. Uno a zero, squadre negli spogliatoi con un imbestialito D’Aversa.

RIPRESA – Ducali in campo con una novità: fuori Nunzella, dentro Calaiò con Scaglia arretrato esterno sinistro. Cambiano gli ingredienti, ma non il risultato: al 48esimo è ancora Baraye a ricevere, accentrarsi, calciare. Palla alta.

Il primo squillo dell’Arciere è al 59esimo: tiro al volo su cross di Scaglia, palla rimpallata sui piedi di Nocciolini che calcia alto. Al 66esimo ci prova, senza troppe velleità, Mazzocchi, dopo una bella sgroppata. Out.

Intorno al sessantesimo, rigore abbastanza solare non concesso al Parma, ma così è.

La prima parata di Menegatti arriva al 71esimo: calcia Scavone da distanza ravvinata, l’estremo difensore vola e mette in corner. E’ l’ultima occasione per Scavone, che lascia il posto a Edera: Parma che passa al 4-2-4.

Al 75′ piovono applausi, ma sono per l’ex: Melandri lascia il posto a Masini, il Tardini applaude, lui saluta. Unica nota lieta in 75 minuti da incubo. Pochi istanti prima Calaiò si era divorato pari: assist di Nocciolini, l’Arciere dal dischetto spara su Menegatti.

Il Parma si riversa in avanti con quello che ha: poche idee, gambe stanche, palle lente. All’87 ci prova Calaiò, doppio dribbling e tiro, murato da un difensore. Il Parma è brutto, si, ma anche sfortunato: pare che quella maledizione che a volte si impossessava sulla squadra di Apolloni abbia colpito anche D’Aversa, con la palla che non vuole entrare. Mai. E Menegatti pare Zoff, tanto che pure i raccattapalle vanno in confusione e si gioca con due biglie sul rettangolo verde.

Così tocca a Bassi dire no a un contropiede ospite targato Borrelli, sfuggito via a Lucarelli, mentre sul Tardini scende la sera: buia e gelida, nonostante la primavera. Sono i fantasmi, densi e neri, di una squadra irriconoscibile. Se abbia mollato prima di testa o di gambe, difficile dirlo. Ma qualcosa non va più.

TABELLINO 

PARMA – FANO 0-1

Marcatori: 30′ rig. Fioretti (F)

Parma: Bassi, Mazzocchi, Iacoponi, Lucarelli, Nunzella (46′ Calaiò), Giorgino (84′ Corapi), Scozzarella, Scavone (72′ Edera), Nocciolini, Baraye, Scaglia. A disp: Zommers, Fall, Saporetti, Di Cesare, Coly, Messina, Ricci, Simonetti, Sinigaglia. All: D’Aversa

Fano: Menegatti, Zigrossi, Filippini (51′ Borrelli), Lanini, Bellemo, Zullo, Fioretti (86′ Cazzola), Taino, Gualdi, Schaivini, Melandri (75′ Masini). A disp: Andrenacci, Ashang, Ferrani, Torta, Favo, Capezzani, Gabbianelli, Camilloni. All: Cuttone

Arbitro: Mastrodonato

Ammoniti: Lanini, Menegatti (F)

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