Carta Canta: Zinelli condannato a cinque mesi per diffamazione di Cattani, ex presidente Asp

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Raffaele Zinelli è il portavoce di Carta Canta, associazione che si occupa, a proprio dire, di Welfare, Asp, tutela dei diritti dei non autosufficienti in genere.

Carta Canta, solita comunicare con newsletter, nel 2011 aveva tacciato Cattani, all’epoca presidente di ASP di “ottusità recidiva”. La lettera la riportiamo, per dovere di cronaca, qui sotto.

Querelato per diffamazione, come avvenuto anche da altri suoi “bersagli”, Zinelli è stato condannato dal Tribunale a 5 mesi di reclusione, pena sospesa, per diffamazione nei confronti dell’ex Presidente di Asp Parma Giancarlo Cattani.

Zinelli è stato inoltre condannato a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 2.000 euro e al rimborso delle spese legali per 3.420 euro.

 

La lettera “incriminata” –

PROGES ADDIO, ARRIVA LA SOLARIS DI CARPI – “Alla mezzanotte del 31dicembre l’Asp, l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona del Comune di Parma, ha salutato il nuovo anno con un bel botto che ha mandato in frantumi il delicato servizio infermieristico fin qui assicurato a 251 ospiti delle sue strutture protette. Il crack sanitario, un mix di pubblica irresponsabilità, vil denaro, sgambetti e tante badilate di profumato letame cooperativo, si è consumato all’ultimo appalto del 2010 bandito dall’ASP ex Iraia per rinnovare (si fa per dire), con una procedura al massimo ribasso, il servizio infermieristico e riabilitativo nelle strutture di Villa Parma (Tigli e Tamerici), Gulli e Villa Ester, un servizio da tempo affidato al duetto Matilde-Proges e a queste poi inaspettatamente soffiato dalla cooperativa carpigiana Solaris che ha ribassato il costo della tariffa oraria infermieristica da 23,08 a 20,50 euro.

Seconda a classificarsi è stata la KCS e solo terza è giunta la Proges che ha trascinato nella sconfitta anche Aurora-Domus che difficilmente scuserà l’ex compare dell’affare andato in fumo dopo anni e anni di presenza nelle strutture dell’ASP. Diciamo subito dell’incapacità dell’ASP per non aver saputo gestire a dovere anche questo delicato appalto (dopo quello delle privatizzazioni di marzo dei Lecci e Romanini) e pretendere dalle uscenti cooperative Matilde e Proges di garantire il necessario affiancamento al personale infermieristico della cooperativa entrante e assicurare così un avvio non traumatico del servizio verso le persone ricoverate e agevolare il lavoro alle nuove figure sanitarie.

SBAGLIATI ANCHE I TEMPI – Pesante è poi la sua responsabilità per aver indetto la gara soltanto lo scorso 10 novembre e aperto le buste il 15 dicembre, a un passo ormai dalle festività natalizie e di fine anno che questa volta coincideva con un fine settimana tutto festivo, ossia con presenza medica nulla (ad eccezione della Guardia Medica) e con grandi responsabilità sanitarie che si sarebbero potute ribaltare improvvisamente, come infatti avvenuto, sull’eventuale nuovo personale infermieristico del vincitore dell’appalto.

IL WCC ? NEL CASSETTO – Ma su quanto accaduto i primi due giorni di gennaio al Gulli e Villa Parma grava più di un sospetto che l’ASP fosse fin troppo sicura della riconferma dell’appalto ai soliti noti e forse perché in questo rassicurata dal suo socio padrone, il Comune di Parma, che comanda sull’ASP tramite quel Lorenzo Lasagna di provenienza proprio della Proges di Re Costantino che ha finora dominato sul servizio infermieristico e riabilitativo e attende da oltre un anno di mettere le mani sul trentennale appalto del WC Center di via Budellungo (miraggio però ormai sfumato ora che l’onere della fideiussione da 36 milioni, dopo STT e Parma Infrastrutture, è tornato al mittente e cioè all’ASP).

IL COMPORTAMENTO DI CATTANI – Il Presidente dell’ASP Cattani con la sua dichiarazione di ieri di negazione dell’accaduto, “nessun disservizio, ma soltanto un rallentamento nell’erogazione dei farmaci”, si conferma poi essere ottusamente recidivo nel negare l’evidenza stessa dei fatti denunciati dai famigliari delle sue strutture protette e nel dimenticare l’insegnamento derivante dall’ondata di proteste seguente alle sue privatizzazioni di marzo dei Lecci e Romanini da lui liquidate come la “rivolta del Tavernello”. Anche la sua uscita odierna (ieri per chi legge, ndr) , “l’appalto riguarda anche altre strutture dove non è successo niente”, dimostra che la notte non gli ha portato consiglio e non ha perso l’abitudine a mentire sui fatti veri che sono invece questi:

-il disservizio negato da Cattani è stato totale per i 233 ospiti dei Tigli, Tamerici e Gulli che dal 1° gennaio si sono svegliati con personale infermieristico completamente nuovo; la sola eccezione riguarda i 18 ospiti di Villa Ester che hanno conservato il precedente personale infermieristico perché questo ha scelto di entrare nella nuova cooperativa;

-Cattani e i responsabili dell’ASP presenti a Villa Parma in questi primi due giorni di avvicendamento del personale infermieristico si sono dimenticati di visitare gli ospiti del Gulli i cui famigliari, “colpevoli” soltanto di non aver allertato come gli altri i carabinieri e pertanto non degni d’attenzione, hanno invece telefonato alla nostra associazione denunciando un disservizio ancora maggiore di quello delle altre strutture perché aggravato dall’assenza della coordinatrice;

– il rallentamento di cui parla Cattani si è tradotto in malati che in questi due giorni non rispondono alle terapie, farmaci (inclusi i salvavita) somministrati in ritardo, antidolorifici e cerotti non somministrati, farmaci scambiati con altri similari, farmaci introvabili al loro posto perché classificati con il nome del loro principio attivo e non del generico o viceversa, farmaci lasciati sui comodini, terapie incomplete o, a causa della tensione e confusione regnanti, bicchierini con pillole che si sono rovesciati per terra e poi nuovamente riempiti con le stesse pillole.

LO SFORZO DEI COORDINATORI – Abbiamo poi notato gli sforzi messi in atto da tutti i coordinatori delle strutture interessate (meno quella del Gulli perché assente e quello dei Tigli che invece ha dato pubblicamente segno di squilibrio emotivo e subito imitato dal suo Presidente che ha dato in escandescenze verso alcuni famigliari e per di più a telecamere accese) per alleviare il disagio degli ospiti e aiutare i nuovi infermieri nel prendere conoscenza del posto di lavoro, dei farmaci e delle peculiarità dei malati, abbiamo visto l’impegno (non retribuito) di un medico di RSA che per due giorni si è presentato nel suo e in altri reparti per aiutare i nuovi infermieri a individuare i farmaci, a somministrare le terapie o le sacche per l’alimentazione artificiale, abbiamo avuto modo di apprezzare la collaborazione offerta da quasi tutti gli operatori assistenziali ai nuovi infermieri e abbiamo purtroppo osservato come due operatrici di RSA non soltanto si siano rifiutate di aiutare i nuovi infermieri ma abbiano pure rimproverato la loro collega che si era invece prestata a farlo.

MANCATO L’AFFIANCAMENTO – Ma soprattutto abbiamo registrato la totale assenza del precedente personale infermieristico in affiancamento ai loro nuovi colleghi. E questa non è altro che la conclusione della pianificazione del crack sanitario avvenuto nelle strutture del Gulli e Villa Parma voluta dalla perdente Proges per far ricadere sulla nuova cooperativa le conseguenze del cambio di gestione infermieristica. Perché del destino degli infermieri, della continuità assistenziale, della fidelizzazione dei rapporti tra il personale sanitario, gli operatori e le persone malate non autosufficienti al perdente tandem cooperativo Matilde-Proges non importava assolutamente nulla e che anzi, vistosi definitivamente sconfitto, ha urlato come Sansone “Che io muoia insieme con i Filistei”.

GLI INFERMIERI – E infatti fin dal 16 dicembre la Daniela Mattioli, insieme Presidente e unica socia della cooperativa Matilde incaricata dell’organizzazione dei turni di lavoro dell’uscente personale infermieristico a libro paga della Proges, non appena informata della perdita dell’appalto ha subito iniziato a spandere letame sulla cooperativa Solaris (facendo serpeggiare voci, tutte da verificare, sulla sua insolvibilità, sui ripetuti fallimenti del suo Presidente e sulla sua abitudine a non pagare i dipendenti) quanto bastava per convincere 19 dei “suoi” 25 infermieri a firmare un patto di rifiuto a passare alla Solaris e costringendo così quest’ultima a radunare in tutta fretta un organigramma completo di nuovi infermieri da presentare entro il 31 dicembre, pena la perdita dell’appalto.

DULCIS IN FUNDO – Contemporaneamente la Presidente consegnava come dovuto alla Solaris l’elenco del personale infermieristico delle strutture del Gulli e Villa Parma ma non senza aver prima cancellato per bene tutti i dati della loro reperibilità (!) e pur continuando a promettere all’ASP la sua disponibilità all’affiancamento dei “suoi” infermieri a quelli entranti. Quindi, una volta giunti al 31 dicembre, la Presidente malandrina ritirava la sua disponibilità all’affiancamento lasciando l’ASP con un palmo di naso e ripuliva, pare personalmente, i cassetti dei reparti dei piani di lavoro e di ogni altro documento utile a un passaggio consegne volto a ricostruire l’attività sanitaria verso gli ospiti. Fatto poi gravissimo, oggi al Gulli è stata verificata la mancanza di alcuni farmaci previsti dalle terapie in programma. Chi se ne sarà impossessato? Vista l’irresponsabilità o quanto meno l’ingenuità dimostrata dall’ASP nella gestione di questo appalto ci vediamo nuovamente costretti a sollecitare l’Azienda Sanitaria ad intervenire con una pronta verifica presso tutte le strutture coinvolte e confermiamo la disponibilità dei famigliari a testimoniare direttamente all’Azienda le gravità da loro riscontrate e taciute dal Presidente di ASP.

D’ACCORDO CON SPI CGIL – Per una volta ci troviamo in parte d’accordo con quanto ha dichiarato il segretario dello SPI-CGIL: ‘Non credo alla fatalità. Tutto era prevedibile. Ora qualcuno deve rispondere delle proprie responsabilità’. E noi aggiungiamo che tutti, a partire da quello stesso sindacato che ha dato i natali alla Proges, dovrebbero iniziare a fare un passo indietro da questa cooperazione degli affari.

Associazione CartaCanta

P.s. Prima della fine dell’anno la Proges ha poi premiato con una bella lettera di licenziamento gli infermieri che l’avevano aiutata a contrastare l’entrata della nuova cooperativa rifiutandosi di passare alle sue dipendenze. Gli infermieri riconoscenti ringraziano la Matilde-Proges”.

 

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