La Prefettura di Parma vede confermata la sua scelta di revocare della qualifica di agente di pubblica sicurezza i 5 vigili urbani coinvolti nel caso Bonsu e condannati in primo grado.
Gli agenti, dal 2008, erano stati spostati ad altre mansioni ed avevano impugnato il demansionamento nel 2012 davanti al Tar, citando il Ministero dell’Interno e il Comune di Parma. Secondo gli ex agenti si violava il principio della presunzione di innocenza.
Ora i giudici del Tar, dopo 4 anni, confermano la validità dell’atto del Prefetto perché “trova causa nel fatto storico dell’aver riportato una condanna a pena detentiva per un delitto non colposo“.
Il ricorso quindi è stato respinto e i 5 vigili dovranno pagare 2 mila euro di spese di giudizio.
