Ferraresi (M5S): interrogazione sul carcere di Parma

0

“Con una interrogazione urgente abbiamo chiesto al Ministro della giustizia di interessarsi della grave situazione che si vive all’interno del carcere di Parma – dice il deputato Vittorio Ferraresi del M5S- e seppur deludente l’abbiamo ottenuta.

Un carcere che ha la particolarità di avere, tra l’altro, detenuti al 41 bis, condannati per Mafia, e paraplegici.

Carenza cronica di personale di polizia carceraria, distacchi in altra sede incomprensibili, turni massacranti che arrivano e superano le 12 ore consecutive, come per il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, divise vecchie che devono essere continuamente portate in sartoria a spese degli agenti.

Il Ministero ci ha risposto che alla carenza di personale ha fatto fronte, è vero, con gli straordinari, soluzione a nostro avviso inaccettabile, ma che nel prossimo futuro valuterà di inviare nuovi agenti. E sarebbe il caso. Mentre le divise sono quelle che sono: “secondo le vigenti disposizioni in materia di usura dei capi di vestiario”, quindi non risponde sul punto, anche incalzato successivamente, e sul numero delle divise fatte arrivare a Parma rapportate al reale bisogno degli agenti, costretti oggi ad intervenire personalmente.

Abbiamo avuto l’impegno che saranno predisposte tutte quelle strumentazioni previste dalla sorveglianza dinamica, ora assenti, necessarie a gestire l’apertura dei reparti ai detenuti, la cui mancanza oggi mette a dura prova il compito ed a rischio la sicurezza stessa degli agenti, ma crederemo a ciò solo quando vedremo dei provvedimenti concreti, visto che la vigilanza dinamica è utilizzata molte volte senza tener conto delle peculiarità di carcere e detenuti, ponendo la sicurezza a rischio.

Se poi a Parma si continuano ad assegnare  detenuti affetti da patologie, con la conseguenza che gli ammalati e gli invalidi anche gravi vengono messi in coabitazione con gli altri detenuti, la responsabilità non è dell’Amministrazione ma del sanitario che decide. Risposta pilatesca, come a dire non ci possiamo fare nulla arrangiatevi con quello che avete; la prossima volta invece di interrogare il Ministro interrogheremo il medico.

Non ci sentiamo certo rassicurati dalle risposte ricevute, quello che è certo è che continueremo a monitorare la situazione, agli impegni devono seguire i fatti, e a intervenire ogni qual volta sarà necessario al fine di rendere la vita all’interno delle carceri migliore sia per i detenuti che per gli agenti di Polizia penitenziaria”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here