M5s regionale contro Ausl Parma: “Personale 118 non abilitato. Regione intervenga”

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“A Parma l’Ausl recluta il personale medico che sale sulle ambulanze del 118 in barba alla normativa nazionale, affidandosi ad onlus o stipulando degli incarichi libero professionali. Una grave violazione che mette in pericolo la sicurezza dei cittadini ed espone la stessa Azienda sanitaria a costosi contenziosi”.

Giulia Gibertoni, consigliere regionale del M5S, ha presentato una interrogazione alla Giunta per denunciare irregolarità nel reclutamento da parte dell’Ausl di Parma del personale medico delle ambulanze del 118.

“Un decreto del 2000 ha istituito uno corso di idoneità e una specifica graduatoria per i medici impegnati nel soccorso sanitario extra-ospedaliero – spiega Gibertoni – Una direttiva confermata anche dalla Conferenza Stato-Regioni nonché da diverse delibere della nostra Regione che puntualizzano proprio la necessità dell’attestato di idoneità all’emergenza territoriale per i medici che hanno il compito di salute sulle ambulanze del 118. A quanto ci risulta, invece, l’Ausl di Parma pare abbia disposto una forma di reclutamento che non risponde minimamente a questi requisiti normativi. La maggioranza del personale medico che opera sui mezzi di soccorso, infatti, è arruolato attraverso associazioni onlus e con incarichi libero professionali privi di ogni tutela prevista dalla Contrattazione di settore (CCNL o ACN) e quindi al di fuori dei parametri previsti dalla normativa vigente. Una violazione evidente che la Regione e l’assessorato alla Sanità non possono e non devono continuare a ignorare tanto più che buona parte del personale medico pare non abbia nemmeno l’attestato di idoneità all’emergenza sanitaria territoriale”.

Gibertoni chiede alla Giunta di avviare tutti gli accertamenti: “Se questa situazione di irregolarità dovesse perdurare ancora per molto crediamo che ci possa essere un ulteriore pericolo, ovvero quello di esporre il servizio sanitario regionale a una serie infinita di contenziosi da parte dei medici regolarmente iscritti alle graduatorie di settore che vedono il loro posto di lavoro occupato da medici privi dei titoli richiesti dal sistema di selezione pubblica. Un rischio che non ci possiamo assolutamente permettere”.

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