Rainieri (Lega): “Da Pizzarotti troppe nomine Pd”

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“C’è un sottile filo rosso che lega Pizzarotti al Partito Democratico. Un filo che non passa per la segreteria dei Cinque Stelle e che non è nemmeno legato al futuro di Parma, ma solo e soltanto a quello dell’attuale sindaco che, di fatto abbandonato dai grillini, cerca un porto più o meno sicuro dove approdare”.

Fabio Rainieri, vicepresidente leghista dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna torna a puntare il dito sulle “strane” nomine fatte da Pizzarotti e che vedono “premiati” gli uomini del Pd.

“Penso ad esempio – spiega Rainieri – a Maurizio Olivieri, già assessore a Montechiarugolo e attuale membro della segreteria provinciale Pd, nominato direttore di ATES, l’Agenzia Territoriale Energia e Sostenibilità, o a Isabella Tagliavini, entrata tra gli amministratori delle partecipate del Comune di Parma nell’era Varazzani e mai più uscita. Ora siede nel Cda di Iren in quota Comune di Parma eppure proprio lei nel 2007 era candidata nella lista d’appoggio al candidato sindaco Pd Alfredo Peri. Che dire poi di Marco Giorgi, prima amministratore unico di ASP Ad Personam e ora direttore generale del Comune di Parma? A lui commercialista da sempre in orbita Pd le amministrazioni di sinistra hanno affidato diversi incarichi amministrativi e sindacali. Infine il Trasporto Pubblico Locale lasciato interamente in mano all’azionista Provincia di Parma che esprime tutte nomine in quota PD sia per il presidente della TEP che per l’amministratore unico di SMTP mentre invece si era sempre usata la consuetudine che uno dei due vertici fosse in carico al comune capoluogo. ”.

“Quasi tutte sono professionalità elevate – continua Rainieri -, quindi è giusto che l’amministrazione si avvalga della loro collaborazione. Perfetto, nulla da ridire, ma è possibile che le professionalità elevate esistano solo in casa Pd? A dire il vero qualche cosa che non torna nei conti c’è. O meglio, i conti tornano, ma non per chi a Parma vive e lavora. E poi sarebbe bello sapere, in nome della tanto sbandierata trasparenza, quali comprovate competenze tecniche e ammnistrative in ambito di bilancio e finanza abbia un insegnante di greco e latino”.

In tutte queste nomine c’è un’enorme problema di opportunità politica ed il sospetto che il quasi naufrago Pizzarotti sarà amorevolmente accolto dal Pd che pare pronto ad assicurargli un caldo rifugio”.

“Se questo è il nuovo modo di amministrare di Capitan Pizza e dei grillini preferisco il vecchio. Qui mi sa tanto di Prima Repubblica”.

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