Aggredì la moglie con una lametta: tunisino condannato a 2 anni e 8 mesi

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Aveva aggredito la moglie, un sabato pomeriggio di metà dicembre 2015 (LEGGI) in piazza Repubblica, poi i Carabinieri intervenuti. Lui, cittadino tunisino di 29 anni minacciava la moglie impedendole di lavorare nel negozio dei genitori, dopo averla ferita a volto con una lametta.

A seguito dell’arrivo della pattuglia, durante l’identificazione delle persone coinvolte, il 29enne aveva improvvisamente aggredito il padre della donna rivolgendogli diversi insulti, poi, bloccato dai militari, aveva iniziato  a colpire ripetutamente, con la fronte, un palo dell’energia elettrica per poi aggredire anche i Carabinieri che cercavano di fermarlo.

Aggressione proseguita anche durante l’accompagnamento in caserma.

Dalla ricostruzione dei fatti erano emersi ulteriori e precedenti comportamenti violenti tenuti dall’interessato nei confronti della coniuge e dei suoi famigliari ragione per cui, al termine delle operazioni di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, era stato accompagnato nel carcere di Via Burla con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Nella mattinata di mercoledì l’uomo è stato condannato a due anni e otto mesi per stalking e violenza in famiglia.

E andata meglio a un bancario parmigiano, denunciato dalla moglie per aver dato uno schiaffo al figlio di tre anni: accusato di abuso di mezzi di correzione, dovrà pagare alla moglie, costituitasi parte civile contro il marito 3000 euro e scontare 24 giorni di carcere.

 

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