Rapina alla Bper: arrestato 30enne “seriale”. Era evaso dal carcere di Bollate – FOTO, VIDEO

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Era evaso dal carcere di Bollate, Rosario Di Giovine, il rapinatore che mercoledì, armato di coltello da cucina, ha rapinato la Banca Popolare dell’Emilia Romagna portandosi via 15mila euro.

Il trentenne, milanese di origini, deve scontare ancora 5 anni e 8 mesi di carcere su una decina totale comminatagli per numerose rapine in banca nel milanese, iniziate nel 2000, ma, dal carcere di Bollate, aveva il permesso di uscire ogni giorno per lavorare, per rientrare poi la sera.

Ma il 20 di marzo, non era rientrato. Probabilmente appoggiato a Parma da un familiare, mercoledì pomeriggio Di Giovine ha tentato la rapina alla Bper di Via Torelli. Il modus operandi, quello sempre utilizzato dal giovane.

E’ entrato in banca a volto scoperto, per non allarmare i presenti, ha chiesto del direttore, fingendo di aspettarlo, poi è entrato in azione, estraendo un coltello in ceramica, scelto appositamente per non far suonare i metal detector,  dalle tasche e minacciato la prima cassiera e il cliente.

Quando l’impiegata ha fatto notare che il denaro era altrove, ha scavalcato le casse, estraendo dalla prima circa otto mila euro, e poco più di settemila dalla seconda, anche qui puntando il coltello al collo dell’altro impiegato e di alcuni clienti.

Poi è fuggito, con circa 15.500 euro.

Liberatosi del coltello, infilato in un tombino, e spalmate le banconote in ogni parte del corpo per limitarne il volume, si è mischiato ai clienti di un bar.

Una fuga quasi perfetta, ma quando ha visto un taxi, si è scaraventato fuori dal bar per salirvi. In quel momento una pattuglia delle volanti, accorsa sul posto insieme a una dei carabinieri, lo ha intercettato, placcato e fermato.

Fondamentale, per l’arresto tempestivo del 30enne rapinatore seriale, l’immediatezza dell’intervento e la singergia tra Carabinieri e Polizia, allertati telefonicamente dal direttore della banca e da altri clienti presenti.

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