Cultura – Dario Costi: “Occorre visione strategica e condivisone”

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Teatri, cinema, biblioteche e produzioni artistiche: l’incontro dedicato alla Cultura, organizzato dal candidato alle primarie di Centrosinistra Dario Costi, ha riunito un numero consistente di operatori del settore, attivi in ambiti diversi e complementari del tema a Parma.

Tutti concordi su un fatto: occorre cambiare registro e ridare a Parma una visione e un’identità culturale precisa, immediatamente riconoscibile e declinabile secondo le diverse sensibilità e modalità. Al sindaco spetta il ruolo di regista di un sistema complesso, quel ruolo di coordinamento e organizzazione che è stato latitante negli ultimi anni di governo della città.

“Ciò a cui abbiamo assistito in questi ultimi cinque anni a Parma, sotto il profilo della cultura – ha detto Costi – è stato un continuo svuotarsi di significati, di vocazione, di identità e di progettualità, tanto dei luoghi di cultura e arte quanto dei nuclei tematici. La condizione attuale dell’offerta culturale è imbarazzante, schizofrenica. C’è bisogno di una visione strategica, che va concertata e condivisa con tutti gli attori in campo, c’è bisogno di darsi una direttrice su cui muoversi, obiettivi e strategie chiare che facciano tesoro del patrimonio disponibile, delle potenzialità di questa città e dei diversi attori in campo, per costruire un’offerta che coincida con una precisa idea di città.”

Tra gli intervenuti, l’ex direttore della Biblioteca civica Giovanni Galli ha ricordato che “bisogna attuare una grande campagna di formazione culturale di base, di educazione permanente” che investa le scuole e i luoghi di aggregazione perché “i beni non siano semplici monumenti, ma risorse vive”. Paola Donati, direttore della Fondazione Teatro Due, ha sottolineato che “in un settore in cui la competizione è molto forte, diventa decisivo posizionarsi ed elaborare nuove idee. La politica, in questo ambito, deve mettersi nei panni delle altre istituzioni con una consapevolezza maggiore e con una capacità di ascolto che è alla base dell’elaborazione che varrà per la fisionomia della città.”

Costruire “una proposta culturale che solo in parte sia dedicata al turismo, ma che sia rivolta innanzitutto ai cittadini, che si rafforzi con la formazione nei licei e negli istituti tecnici, che si nutra di produzioni originali e del supporto delle imprese locali” è stato invece il contributo di Primo Giroldini, regista e produttore cinematografico. Con lui, il regista Giovanni Martinelli e lo scrittore Valerio Cervetti hanno sottolineato l’importanza di recuperare ciò che esiste, in termini di patrimonio ed eventi, con la capacità di rifondare e trasformare. “Le biblioteche devono essere le ‘farmacie dell’anima’, e un nuovo tipo di bibliotecario-educatore dovrebbe entrare in un dialogo continuo con la scuola e uscire dalle biblioteche per incontrare i problemi sociali” ha detto Cervetti.

Un invito è giunto infine dall’architetto Carlo Mambriani, nuovo membro del Cda del polo museale della Pilotta: “Il nuovo sindaco sappia dialogare con la nuova realtà che la Pilotta rappresenta. Intorno a questa andranno aggregate idee e iniziative e al primo cittadino spetterà il la regia, da interpretare in modo più forte rispetto a quanto sia stato fatto finora.”

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