Pasimafi, a Lecco i fatti non sussistono. A Parma la Procura non si presenta…o non sa

Da inchiesta a barzelletta, l'ennesimo capitolo di una macchia grottesca su una vicenda che rasenta l'assurdo

1
La conferenza stampa dopo gli arresti di "Pasimafi"

Perché? Perché è una parola potentissima, con una forza incredibile. Ma apre scenari che spesso non hanno risposta.

Il perché di oggi riguarda la maxi inchiesta Pasimafi: perché è nata? Perché tanta devastazione, tanto clamore mediatico, tanto dolore soprattutto per i pazienti della terapia antalgica che si sono trovati senza più una struttura di riferimento, con il suo creatore gettato in pasto ad accuse crollate insieme a colossi farmaceutici ed altre aziende che cercavano di investire nel medicale e si si sono trovate a spendere solo…nel legale.

Già, perché? E perché ne parliamo ancora? Partiamo dalla fine. Perché conosciute le motivazioni della sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Lecco, che segue e completa quella di archiviazione del GIP dello stesso tribunale di cui avevamo già parlato qui, ristrette in 13 paginette depositate il 16 novembre 2021, emerge una serie di “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” che sottintende come le accuse siano state sommarie ed affrettate.

La sentenza del GUP di Lecco, dott. Salvatore Catalano, di non luogo a procedere perché i fatti non sussistono nei confronti del Prof. Fanelli ed altri imputati si riferisce alle sole porzioni di vicende riguardanti le due multinazionali farmaceutiche MundiPharma e Grunenthal, rimaste in piedi inseguito alle archiviazioni già avvenute al Tribunale Lecco in data 16 Luglio 2020 ad opera del Giudice Dott. Paolo Salvatore, di cui vi abbiamo già parlato.

In particolare per quanto attiene alla vicenda Mundipahrma il Giudice dott. Catalano nella parte motiva della sentenza conclude: “ Il Fanelli non aveva alcun incarico nel corso ECM GP Open Road (Convegni itineranti Monosponsor) e, comunque il relatore del convegno Dott. Marchesini (Dirigente Medico della 2° Anestesia e Rianimazione ) non è stato individuato con il contributo del Fanelli, perché quando il Fanelli ha avuto notizia dell’evento parmense il Marchesi era già stato autorizzato il 6.03.2015 dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma, in accoglimento della domanda avanzata dallo stesso Marchesini il 26.02.2015. Inoltre il contratto di sponsorizzazione di Mundipharma per il GP Open Road 2015 è stato firmato da Mundipharma quando la Gentili (Marketing Manager della Mundipharma) non era ancora alle sue dipendenze. Infine vi sono fondati motivi di ritenere che la tappa di GP Open Road 2015 (a differenza delle altre tappe di GP Open Road 2015) sia stata caricata presso il sito dell’Age.na.s. come evento privo si sponsorizzazione (nonostante al punto 21.3 risulta “autocertificazione contratti sponsorizzazione.pdf) per mero errore”.

Inoltre in relazione alla vicenda Grunenthal la Procura di Parma contestava al Prof. Fanelli la redazione di un Position Paper in favore della società e contro il contenuto di una news dell’AIFA riguardo al rischio di abuso di oppioidi. Il Giudice rivela come “Dalla lettura del Position Paper in questione detto scritto non riguarda il problema dell’abuso dei farmaci a base di oppioidi e non è stato redatto dal Fanelli, …, ma dal Ministero della Salute”. Di contro “il Position Paper conclude … con possibili policy asks/azioni da proporre agli stati membri e alla Commissione europea per un miglioramento dell’assistenza ai pazienti con dolore e ai malati in cure palliative.” Neppure i tempi sono coerenti con le accuse in quanto il reato secondo gli inquirenti si sarebbe compiuto oltre marzo 2015 mentre il Position Paper risale inequivocabilmente a Settembre 2014. Infine anche se per assurdo il Prof. Fanelli ne fosse stato l’autore a settembre 2014, cosa che non è stata, il Giudice stigmatizza l’assunto che “la redazione di articoli scientifici ovvero di position paper su riviste scientifiche … è una attività privatistica del Fanelli non correlata alla funzione pubblica”.

Non sussiste neppure il fatto, secondo il Giudice, che il Prof. Fanelli abbia organizzato un incontro relativo all’utilizzo di un novo farmaco con i medici della propria rianimazione all’interno della A.O.U. senza chiedere l’autorizzazione alla stessa in quanto da regolamento dell’Università di Parma non era previsto e necessario.

Come si può facilmente intuire gli inquirenti di Parma ed in particolare i redattori delle informative ovvero i NAS di Parma svolgevano le indagini navigando sui siti di Age.na.s senza capire la struttura del database degli eventi scientifici, si improvvisavano lettori esperti di Position Paper della cura del dolore cronico e manco sono stati in grado di leggere correttamente un regolamento dell’Azienda Universitaria di Parma.

Oltre che basate su intercettazioni travisate, come già ampiamente raccontato.

Proprio sulle intercettazioni, doveva basarsi l’udienza prevista per il primo dicembre sulle accuse di abuso d’ufficio al Prof. Fanelli ed al suo staff che si è svolta “almeno” questa al Tribunale di Parma

Quale era l’accusa? Aver pilotato un concorso per trasferimento, procedura normalmente prevista e utilizzata, per portare a Parma il Ricercatore Dottor Allegri che consegnò in “dote” all’Università di Parma quasi 8 milioni di euro da fondi europei e regionali per la ricerca sul dolore, che avrebbe portato la nostra Università ai vertici Europei in questo campo scientifico.

Denaro rimasto in seno all’Università, nonostante i due specialisti siano stati prima sospesi, poi destituiti perché “l’onta mediatica dello scandalo danneggiava l’immagine dell’Ateneo”.

Invece un concorso di cui mesi prima una testata giornalistica riconosciuta dal Tribunale pubblica l’esito non è scandaloso?

E ancora, che il Prof. Fanelli chieda di avere solo i migliori, come può diventare una base d’accusa? Volere il meglio è un reato?

Bene, l’udienza è stata una letterale farsa. La PM incaricata, Dottoressa Dalmonte, che ha suo malgrado ereditato dal Dott. Giuseppe Amara questa inchiesta non sua, dovendo preparare un’altra udienza per il giorno successivo ha delegato un collega, il Dott. Ausiello, che non ha avuto il tempo di leggere nulla. Risultato, un’accusa che potrebbe cadere in prescrizione e per la quale si riteneva di procedere d’urgenza, è stata trasformata in un’udienza farsa finita nel nulla, se non un rinvio a sei mesi dopo.

In udienza era previsto che la pubblica accusa presentasse l’elenco delle intercettazioni autorizzate da trascrivere , come richiesto dal Giudice ormai sei mesi orsono, della cui discutibilità ed attendibilità abbiamo già ampiamente trattato, ma l’impreparato Ausiello, non disponendo di tale elenco, si è appellato alla capacità del Giudice dott.ssa Paola Artusi affinchè ella decidesse le più rilevanti in base al contesto penale in essere.

Rislutato: ennesimo rinvio a spese pubbliche, ennesima barzelletta nella comicità grottesca di tutta l’inchiesta. Tra l’altro, una sentenza a sezioni unite della Cassazione, quella che fa giurisprudenza, porta a ritenere le intercettazioni non utilizzabili per i processi per abuso d’ufficio. Dunque, che senso ha tutto questo?

E, tornando a bomba alla nostra parola chiave…perchè…chi ha voluto tutto questo? Chi ha desiderato uno sfracello di carriere, reparti, spese pubbliche inutili…

E ancora, perchè dell’accusa non rimane nulla? Il dott. Amara, PM incaricato,  trasferito, il comandante dei NAS anche. La PM “erede” che scarica su un collega…come se da inchiesta fosse una bomba che nessuno vuole maneggiare. 

Chi ne ha beneficiato?

Partiamo da cosa rimane? Un reparto antalgico affidato al principale testimone dell’accusa. Ed anche questo lo abbiamo ampiamente documentato. Ma perché? I pazienti dell’azienda Ospedaliera universitaria di Parma meritavano questo? 

Perché nessuno indaga dopo che un concorso pubblico è stato vinto da un “pretendente” annunciato mesi prima da una testata giornalistica?

Ed ancora, perché il Dott. Leccabue, mentore del Dott. Musetti, faceva terapie domiciliari al Nas Giandomenico Nupieri, grande artefice dell’indagine Pasimafi, spalla fidata e grande mano dell’opera, di recente promosso di grado, come ha documentato il suo profilo Facebook con tanto di torta?

 

Ed ancora perché l’illustre ed allenato cecchino Nupieri conduce una vita così lussuosa e sfarzosa, ed ancora perchè l’arma gli permette(va) di mostrarla così esplicitamente sui social network?

Lui, che inneggia alla decima mas…

Giandomenico Nupieri, foto da Facebook

Il profilo ora è stato chiuso, ma scripta manent.

 

Chiudiamo con la domanda con cui abbiamo aperto. Perché? Chi ha voluto tutto questo? Ricordiamo che in coscienza, oltre a carriere, aziende, cure saltate all’aria, c’è una vita umana finita sotto il cavalcavia di Baganzola. Quella del magnifico rettore Loris Borghi.

Chi lo ha sulla coscienza. Un’idea sta emergendo, tra scartoffie e lavoro oscuro di inchietsa. Nel prossimo capitolo, il prossimo indizio.

1 commento

  1. Come neve al sole si sta squagliando un’inchiesta che, leggendo le varie puntate, pare costruita su misura per “far fuori” chi dava fastidio vuoi per meriti o per visione.
    Tra i tanti perché aggiungerei “perché nessuno indaga su comportamenti neppure troppo celati….

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here