Pasimafi, Volume IV – Vite e carriere rovinate in nome di accuse sparate. Se la verità fosse diversa? – LE INTERCETTAZIONI

Con il Professor Fanelli e il Dottor Allegri, anche il resto dei componenti del gruppo di terapia del dolore costituito a Parma, professionisti stimati e ambiti, hanno visto finire il loro futuro professionale nel fango

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Di Pasimafi, dell’inchiesta, di quali fossero i capi d’imputazione, abbiamo già abbondantemente parlato.

Delle assoluzioni avanti al Tribunale di La Spezia della famiglia Grondelli e di Spindial,anche, così come di quella del Prof. Fanelli davanti alla Procura di Lecco.

Marcello Grondelli

Così come degli effetti devastanti che può avere sugli imputati essere sbattuti in prima pagina, come “mostri da circo”, senza presunzione di innocenza, senza possibilità di assoluzione nell’immaginario comune.

Ma, sul Professor Fanelli, venduto e spedito in copertina come il deus ex machina di una presunta organizzazione criminosa che piano piano, udienza su udienza, ha visto sgretolarsi le basi di accusa, pendono, alla Procura di Parma, ancora alcune imputazioni. 

Maanche a eventuale assoluzione ottenuta la vita del Professore, luminare, medico stimato in mezzo mondo, sarà comunque finita quella mattina.

Si sta parlando di un docente universitario, un manager forse antipatico, spocchioso, sicuramente scomodo, ma relatore Onu, Medaglia d’Argento al Merito della Sanità Pubblica con decreto del Presidente della Repubblica del 16 Aprile 2013, padre della legge 38 del 2010 per l’accesso dei pazienti alle cure palliative e alla terapia del dolore, una grande conquista di civiltà e modernità contro lidea arcaica che il dolore in vita serva per espiare le proprie colpe guadagnando, quindi, il paradiso.

Non un pusher del Parco Ducale, insomma, ma un professionista con alle spalle anni di lavoro e studi. Magari inviso perché non aderente ad alcuna corrente politica, non emiliano doc ma lombardo, perché sostenitore degli oppiacei, magari sgraditi alla cattolicissima (quando fa comodo) Italia, ma sempre un professionista che voleva fare di Parma un’eccellenza. 

Per lavorare a questo progetto di eccellenza… il Professor Fanelli e il Ricercatore Dottor Allegri avevano portato in doteallUniversità di Parma quasi 8 milioni di euro da fondi europei e regionali per la ricerca sul dolore, che avrebbe portato la nostra università ai vertici Europei in questo campo scientifico.

Denaro rimasto in seno allUniversità, nonostante i due specialisti siano stati prima sospesi, poi destituiti perché “lonta mediatica dello scandalo danneggiava limmagine dellateneo.

Destituiti senza attendere una sentenza, come fossero stati dichiarati colpevoli prima ancora che il processo potesse dimostrarlo. La presunzione dinnocenza, di nuovo, questa sconosciuta. Nessuna pietà, nessun rispetto. Cacciati via come colpevoli.

Con il Professor Fanelli e il Dottor Allegri, anche il resto dei componenti del gruppo di terapia del dolore costituito a Parma, professionisti stimati e ambiti, hanno visto con le accuse sparate le carriere rovinate.

Maurizio Marchesini premiato come miglior ricercatore italiano nell ambito della terapia del dolore con il premio nazionale young against Pain” per due anni consecutivi e Dario Bugada vincitore di svariati premi, insieme al Dottor Allegri, vincitore del premio FP7 della comunità europea primo e unico italiano ad averlo conseguito all’estero, avevano scelto Parma per sviluppare il centro di terapia del dolore.

In due anni di loro permanenza hanno fatto crescere del 100% le prestazioni ambulatoriali diventando il primo ambulatorio del Maggiore con 16k prestazioni/anno ma soprattutto UNICO CENTRO HUB DELL EMILIA ROMAGNA dei 5 allora presenti in tutta Italia! A vantaggio di chi?

Professionisti di nemmeno 40 anni, ambiti, voluti, che avevano offerte da Stati Uniti e mezzo mondo, ora ridotti a fare la libera professione o a modesti ruoli di assistenti dopo essere finiti in prima pagina come i peggiori criminali.

Famiglie e vite distrutte.

Ma ora, torniamo al denaro portato in dote dal Professor Allegri. Vorremmo sapere dallUniversità, quei soldi come sono stati utilizzati? Il percorso di ricerca sulle terapie palliative a chi è stato affidato? É stato portato avanti?

E ancora, se il Professor Fanelli che ha fatto ricorso al Tar dovesse vincerlo, che rimborso a tanti zeri chiederà allUniversità? Sempre denaro pubblico.

In attesa di comprendere che intenda fare lUniversità…torniamo al discorso precedente.


Dicevano che pendono ancora alcune imputazioni sul Professore Fanelli
poche, rispetto al malloppazzo iniziale. E assurde, ad un’analisi attenta, senza pretendere di sostituirsi ai legali ai giudici o ai magistrati, per alcune ragioni.

La prima ragione, come recita una richiesta di celebrazione dell’udienza di stralcio ex Art. 268 c.p.p depositata dai legali di Fanelli al Giudice dellUdienza Preliminare, Dott.ssa Sara Micucci, è che le intercettazioni, su cui sono basate le accuse ancora pendenti, sono state trascritte in maniera parziale e tradotte in modo sommario ovvero sono state oggetto di quella pratica orribile di travisamento che, come spesso si verifica in molte inchieste, la Polizia Giudiziaria ama elaborare al fine di rendere coerente le stesse allimpianto accusatorio imbastito.

La seconda, che continuano a pendere accuse, la cui natura e struttura sono del tutto analoghe a quelle che a Lecco e La Spezia sono già state archiviate: come possono essere archiviate altrove e ancora valide a Parma?

E ancora, l’accusa di associazione a delinquere, ma senza un fine, come si regge in piedi? Inoltre, come può un “concorso per trasferimento”, prassi arci-usata nella pubblica amministrazione, essere considerato “pilotato”? E ancora, peculato per 20 di farmaci? Corruzione? Quale, non essendo stato il Professore, in quei frangenti, un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni?

Per gradi, analizzeremo uno ad uno questi aspetti.

Partiamo delle singole frasi mal interpretate se considerate al di fuori del contesto della conversazione in cui il Prof. amava esagerare fino a sfiorare levidente assurdo.

Ad esempio, Fanelli parlando con la moglie, scherzando, le propone di portare in barca “Oxylog”: “…se vuoi lo tiro su un respiratore (…) ne ho 102 di OXILOG”. Si tratta di un dispositivo per la respirazione che necessita di una bombola d’ossigeno da svariati litri. Il Pasimafi, barchino che abbiamo visto e rivisto in questi anni, manco fosse il Titanic, non può tenere a bordo una bombola di ossigeno. 

Caso simile, quando Fanelli, parla con una collega… i NAS riportano la conversazione in modo indiretto: Fanelli parla con una donna che dice ti ho mandato un link, e Fanelli dice sto trovando un defribillatore. Per i NAS è sufficiente per sostenere che il Professore intenda portare in barca un “defibrillatore” ad uso ospedaliero, come se fosse una nave ospedale forse per soccorre gli immigrati.

Travisamento anche in caso di alcuni dialoghi con i dirigenti di Spindial. Presso un noto ristorante della città durante una videointercettazione ambientale, il Prof. Fanelli, facendo riferimento alla Ricerca Finalizzataavviata da Spindial S.p.A. con lASP di Trento per un Catetere in Vena Centrale di nuova generazione, interrompeva bruscamente lesposizione del commensale Marcello Grondelli e, proponendosi quale risolutore non richiesto, esclamava “…ma quello lo facciamo noi lo studio di validazione, domattina lo faccio io.


Secondo i
NAS intercettanti, la frase sarebbe stata detta a proposito del dispositivo UPSAdsorberdellAlteco, quale oggetto dellaccordo corruttivo. Non solo i NAS e il PM travisavano completamente lintercettazione ma in tutto limpianto accusatorio non sono nemmeno stati in grado di indicare correttamente il nome del dispositivo medico, la cui denominazione corretta è LPSAdsorber (LipoPoliSaccaride ovvero Endotossine) e non certo UPS che è invece un corriere espresso, e tale dispositivo era in commercio da anni. Quindi non necessitava di alcuna validazione.

Forse per i NAS e il PM avrebbero dovuto sostenere almeno un breve corso di inglese scientifico al fine di poter correttamente interpretare le intercettazioni al momento in cui venivano usati termini scientifici anglosassoni.

Infatti frequenti sono state le errate trascrizioni – traduzioni dall’inglese.

Lutilizzo della terminologia Peer review” intercettato nelle conversazioni, con cui si indica la procedura di revisione di articoli scientifici ad opera di pari, ovvero studiosi altrettanto competenti nellargomento specifico, diventa per i NAS e il PM Pay review ovvero assume il significato di revisione dei pagamenti intendendosi come la ricerca di maggiori compensi di natura illecita. 

E ancora Macrogold, che viene tradotto come fosse un compenso in oro, si riferisce invece a un farmaco, il Naloxegol.

E ancora, mentre il Prof. Fanelli discuteva della fattibilità di un protocollo di ricerca scientifico proposto da altri e sul disegno metodologico dello studio stesso il professore sosteneva che aveva dei bias (pronuncia inglese baias, che significa errore nella costruzione di un protocollo di ricerca) importanti, ma nelleintercettazioni dei NAS sono state trascritte con buyers, anziché appunto con baias, con il significato quindi di compratori.

Così la frase è diventata vi sono compratori importanti per quel lavoro, supponendo una corruzione di fondo figlia solo di unerrata traduzione.

E sono solo alcuni casi, perché in altri, le intercettazioni sono del tutto irrilevanti mentre molte altre i legali del Prof. Fanelli le hanno giudicate illegittime ed inutilizzabili perché acquisite in ambienti privati come lo studio riservato al Prof. Fanelli e non accessibile al pubblico, localizzato nel reparto da egli diretto presso il nosocomio parmigiano, in violazione del comma 2 del Art. 266 c.p.p.

Nel rimandare l’analisi degli altri capi d’accusa poco convincenti al prossimo capitolo per non dilungarci oltre, una domanda sorge spontanea. Avete idea di quanto possano essere costate così tante intercettazioni, usate per montare accuse a quanto pare…sommarie, per non usare altre definizioni? Almeno, per difetto, 4-5 milioni di euro. Di denaro pubblico.

Denaro scialacquato per montare un processo che non avrà probabilmente condannati ma sicuramente tanti vinti: i pazienti, che non potranno godere di un centro del dolore all’avanguardia e d’eccellenza, gli imputati, carriere stracciate e vite rovinate.  In nome di chi?

Infine, una domanda: da dove parte linterccettazione Zero? Che come il paziente Zero di Codogno, ha infettato tutti gli altri indagati a cascata consentendo ai NAS e al PM dott. Giuseppe Amara di registrare migliaia di pagine di intercettazioni…Da quale procedimento partiva? Era legittima? Che fine ha fatto il procedimento giudiziario che ha dato origine a Pasiamfi? Avremo modo di parlarne nelle prossime puntate.

1 commento

  1. Ho letto con interesse tutte le puntate dell’inchiesta di Parmapress24 e finalmente e’ spuntato fuori il colpevole: i cattolici e la loro ipocrisia!

    Eccolo qua, il “giornalismo investigativo di stampo anglossassone”… dedicato a ricopiare le memorie difensive dell’avvocato.

    Come dicono lassu’: rolling on the floor laughing!

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