Pasimafi e gli altri scandali, Volume Uno – Archiviato il procedimento contro i Grondelli e Spindial: “infondatezza della notizia di reato”

La Procura di La Spezia ha archiviato il fascicolo. Ma resta l'onta per le accuse e gli attacchi subiti, cui è seguita un'inchiesta di natura economico finanziaria anch'essa finita nel nulla

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di Francesca Devincenzi 

Ci sono vicende che a volte paiono uscite dalla fantasia meravigliosa di Dan Brown, talmente grottesche o bizzarre da non parer reali. Ma ci sono vicende che sono reali, realissime, e arrivano dalla nostra bella Parma, tanto capace di creare mostri da sbattere in prima pagina ma poi velocissima nel dimenticarsi di chiedere scusa, quando emerge che “il mostro” non era tale, e che il primo giudizio ingiusto ha rovinato vite, famiglie, immagini, aziende. 

Una vicenda giudiziaria recente ha riguardato un’eccellenza del territorio, un fiore all’occhiello che meriterebbe plausi, o se non altro rispetto, invece è finita infangata, sepolta da una valanga di detriti della perfidia e della fame di qualcuno di godersi una prima pagina, per poi veder le accuse archiviate ma passate in sordina. 

L’azienda in questione è la Spindial di Lemignano di Collecchio, la vicenda, che si dipana tra procedimenti penali e verifiche finanziarie, potrebbe avere radici ben più profonde, in indagini che negli anni hanno scosso il mondo biomedicale farmaceutico e sanitario, e che affronteremo separatamente per rendere il tutto più comprensibile. 

Pasimafi e l’archiviazione – Il Tribunale di La Spezia, nei giorni scorsi, su richiesta della locale Procura, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale denominato Pasimafi a carico dell’ing. Marcello Grondelli e del dottor Ugo Grondelli, rispettivamente legale rappresentante e azionista di riferimento di Spindial spa. 

Cosa è Spindial? E’ un’azienda di Collecchio leader nei trattamenti di dialisi salvavita per oltre 2.300 pazienti italiani in insufficienza renale cronica, di cui circa 200 trattati presso il proprio domicilio in circolazione extracorporea.

Dal sito dell’Unione Industriali un articolo uscito poco prima dello scoppio dell’ Inchiesta Pasimafi. Un articolo di elogio per Spindial, peccato nessuno da Palazzo Soragna abbia poi mosso un dito in difesa dell’azienda, nemmeno in nome della presunzione d’innocenza

Per i Grondelli, sottoposti all’inizio delle indagini agli arresti domiciliari, quando la richiesta della Procura era per il carcere, e alla conseguente gogna mediatica, nonostante avessero professato da subito la propria innocenza, e per la società, l’accusa era di aver corrotto con una cena in un ristorante di Parma e un biglietto aereo per Napoli il professore Guido Fanelli, all’epoca primario della seconda Rianimazione e terapia antalgica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma.

Le ragioni?  Condurre una sperimentazione clinica – di fatto su ignari pazienti – di un dispositivo medico per la cura della sepsi acuta, patologia caratterizzata da altissima mortalità, ma, secondo la Procura di Parma, privo di alcuna valenza terapeutica e di evidenza scientifica. Inoltre, l’omaggio di una bottiglia di vino del valore di 29,97 euro a un medico parmigiano il giorno della Vigilia di Natale 2014.

Nel decreto di archiviazione la Procura di La Spezia, competente per territorialità nella vicenda, precisa di non aver ravvisato alcuna traccia delle presunte sperimentazioni cliniche disposte dal professor Fanelli e ‘mascherate’ da prove gratuite né di accordi corruttivi.

Inoltre, il prodotto medicale presentato da Spindial spa, per la cura della sepsi, era regolarmente certificato ed autorizzato all’uso clinico, con validità scientifica ampiamente dimostrata, anche in ambito internazionale.

La Procura spezzina ha anche potuto verificare che, in relazione all’imbarcazione di Fanelli, non risultano richieste avanzate, accordi presi, né dazioni da parte dei Grondelli, oltre al fatto che, dalle intercettazioni, “emergeva una schietta antipatia tra gli indagati”.

E’ finita li? Purtroppo no. E sarebbe stato già sufficientemente grave, considerata l’onta delle accuse e gli sgradevoli episodi come un lancio di sassi contro i due imputati mentre si presentavano in Tribunale. Perchè se Grondelli “senior”, imprenditore italo svedese, ha fondato e diretto il Gurppo Gambro, multinazionale Svedese che ha ridato vita e speranza a centinaia di migliaia di persone nel mondo, oltre lavoro a un numero imprecisato di famiglie, il figlio Marcello, ingegnere, è comunque uomo di scienza e medicina che prosegue, con Spindial, l’attività paterna: passare per “sperimentatori” a discapito della salute di poveri malati inconsapevoli non deve essere stato carino.

Ma, dicevamo, non è finita li, perché inevitabilmente in seguito all’inchiesta Pasimafi, nonostante i fascicoli risultino formalmente separati, il 15 dicembre 2020, il Gip del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura ha ordinato il sequestro preventivo impeditivo della Spindial spa, nominando un amministratore giudiziario, oltre al sequestro della somma di denaro pari a euro 731.254,51 scaturito dalla denuncia dell’Agenzia delle Entrate che, nel 2017, anno in cui erano stati emessi i provvedimenti cautelari nell’ambito dell’inchiesta Pasimafi, aveva avviato una verifica fiscale sull’attività di Spindial spa per il periodo 2013 – 2017.

Le accuse nei confronti di Spindial spa erano, in buona sostanza, da una parte di aver ridotto l’imponibile attraverso la fatturazione della propria capogruppo in relazione all’acquisto e successiva rivendita alla Spindial Italia dei dispositivi e apparecchiature medicali presso fornitori ue e extra ue e dall’altra, contestualmente, di aver incrementato l’imponibile attraverso erronee scritture contabili volte a posticipare all’annuo successivo determinati costi. Ovvero due azioni diametralmente opposte ad effetto nullo.

Come ha reso noto l’azienda, “l’amministratore giudiziario ha ottenuto in pochi giorni il dissequestro delle somme giacenti nei rapporti finanziari intestati a Spindial spa per permettere all’azienda di proseguire nel proprio lavoro di fornitura di “dispositivi medici necessari per l’attività di dialisi domiciliare, che attualmente serve un rilevante numero di pazienti, ubicati su tutto il territorio nazionale”, ottenendo la “continuità aziendale in un campo dei servizi pubblici essenziali” e mettendo, di contro, a disposizione l’immobile di proprietà della società ubicato in Lemignano di Collecchio del valore stimato pari a euro 3.462.000.

Il tribunale di Parma, in sede di Riesame, ha poi accolto, seppur parzialmente, il ricorso presentato dai Grondelli e da Spindial spa, avverso provvedimento ritenendo insussistente la possibilitàà che le condotte contestate potessero essere reiterate avendo, la stessa Spindial spa, di propria iniziativa negli anni precedenti, corretto dagli errori contabili nei bilanci ai sensi del principio contabile OIC 29, nominando quale revisore dei conti PriceWaterhouse Coopers e avendo deciso di svolgere direttamene l’attività di procurement internazionale al fine di evitare ulteriori contestazioni, pur non condividendole, da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Errore di valutazione da parte della Procura, nonostante il consulente tecnico avesse segnalato che “se si considera il combinato effetto sul conto economico della Spindial Italia, da un lato, dei maggiori costi per le sovrafatturazioni e dall’altro, della sospensione di altre voci di costo mediante loro giroconto nell’attivo patrimoniale, si ottiene che nel periodo 2012-2017 la sovrafatturazione è stata interamente compensata della sterilizzazione dei maggiori costi di gestione’, confermando, quindi, quanto sostenuto da Spindial spa ovvero che essa non è incorsa in alcuna evasione fiscale anche nell’ipotesi, inverosimile, che l’attività di acquisto mediata dalla sua capogruppo possa essere effettivamente disconosciuta, ma di contro abbia versato maggiori imposte rispetto a quanto realmente dovuto”.

Nel comunicato stampa della Procura di Parma del 15 dicembre 2020, infine, si ipotizzava che Spindial spa avesse commesso volontariamente gli errori contabili al fine di dare una falsa rappresentazione patrimoniale e finanziaria rispetto a quella reale al fine di potersi aggiudicare le gare d’appalto a cui ha partecipato in questi anni.

Tale ipotesi, oltre a non essere oggetto di contestazione da parte della Procura nei confronti dell’azienda e dei suoi amministratori, è totalmente destituita di fondamento in quanto nelle gare pubbliche in cui Spindial spa ha presentato offerte, relativamente agli anni indicati nei capi di imputazione (dal 2014 al 2018 ma anche successivamente), le stazioni appaltanti, anche al fine di garantire il principio comunitario del favor partecipationis, circa la Capacità Economico Finanziaria non hanno mai chiesto la produzione dei bilanci, e Spindial spa non li mai presentati, come documentalmente provato dai bandi, disciplinari di gara e dichiarazioni delle gare a cui Spindial spa ha partecipato aggiudicandosele.

Gli Amministratori di Spindial spa hanno messo a disposizione della Procura un’analisi economico finanziaria, affidata ad un primario studio di consulenza fiscale, al fine di valutare quanto gli eventuali errori nella tenuta della contabilità della società ne avessero condizionato la corretta rappresentazione della situazione economica e patrimoniale.

In tale relazione si evince che ‘da una indagine circa la struttura patrimoniale della Società si può concludere nel senso che i suddetti errori contabili: a) non hanno avuto alcun sostanziale impatto sul giudizio che un soggetto terzo avrebbe potuto dare alla consistenza economica e patrimoniale della Società; b) non hanno altresì avuto alcun effetto sulla capacità di credito che il sistema creditizio avrebbe accordato alla Società”.

Nella speranza che la famiglia Grondelli possa continuare a mantenere i posti di lavoro per circa ottanta famiglie ci si domanda che ne è stato dell’inchiesta Pasimafi? Per i Grondelli, il tribunale di La Spezia ha archiviato la posizione, dicevamo.

E per il professor Fanelli? La sua posizione era nelle mani della Procura di Lecco…e ne parleremo nei prossimi giorni.

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