Via Emilia Bis?2 Una priorità assoluta. Ma servono i fondi”

Incontro pubblico a Calerno tra i comuni interessati

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Del progetto si discute da tempo, ed è anche stato spesso oggetto di speculazione politica. Ma la Via Emilia Bis è un obiettivo che vede unità di intenti e la convinta determinazione da parte di tutti i soggetti coinvolti nel percorso.

Questo, in estrema sintesi, il senso della serata tenutasi mercoledì 21 febbraio alla Sala Civica di Calerno.

Un incontro dal titolo “Verso la Via Emilia Bis”, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Sant’Ilario, che ha visto la partecipazione di Regione Emilia-Romagna (nella persona del capo dell’ufficio politico della presidenza Giammaria Manghi), dell’amministrazione di Sant’Ilario (sono intervenuti il sindaco Carlo Perucchetti e l’assessore ai lavori pubblici Daniele Menozzi), della Provincia (il presidente Giorgio Zanni), del Comune di Reggio Emilia (il sindaco Luca Vecchi) e di quello di Parma (l’assessore a mobilità e ambiente Gianluca Borghi). Tantissimo il pubblico presente in sala che ha ascoltato i relatori esporre lo stato dell’arte di un intervento che devierà il traffico pesante e di attraversamento dalla via Emilia storica nel tratto da Corte Tegge sino alla Provincia di Parma.

“L’impegno del Comune di Sant’Ilario su quest’opera – ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici di Sant’Ilario Daniele Menozzi – risale agli anni 2000 con il PRG, con la realizzazione della variante di Sant’Ilario e l’utilizzo di fondi statali derivanti dalla realizzazione dell’Alta Velocità, del Comune e della Provincia. Partecipare ad un tavolo comune e attingere a finanziamenti di livello superiore è, fin dal suo avvio, l’unica via possibile per realizzare un progetto come questo. Come amministratori pubblici abbiamo messo in campo tutto il nostro impegno e la nostra competenza, e tutti gli atti preliminari necessari, compresi gli investimenti possibili. Ora tocca ad ANAS, titolare dell’arteria viaria, la redazione del progetto definitivo/esecutivo e il finanziamento per metterlo in atto. Confidiamo che questa importante opera faccia parte del piano di interventi quinquennale che ANAS sta definendo”.

“La Provincia non è in grado di finanziare un’opera del genere – ha dichiarato il Presidente Giorgio Zanni – nemmeno con i fondi provenienti dall’UE e ridistribuiti dalla Regione, sia per la cifra ingente sia perché è di ANAS la competenza del finanziamento. Dall’aggiornamento del quadro economico che i nostri tecnici stanno attuando in queste settimane si deduce che per il tratto da S. Ilario a Corte Tegge servono circa 45 milioni di euro e almeno altrettanti per arrivare al confine con la provincia di Parma. I fondi FSC ammontano a circa 18 milioni di euro: non si sarebbe fatto neanche un terzo del tratto che bypassa Calerno, Gaida, Cadè e Cella, per una strada di competenza statale, lasciando inevase tutte le altre richieste che venivano dal territorio, per strade di diretta competenza provinciale. Il tentativo della minoranza di polemizzare sui lavori finanziati dalla Provincia negli altri Comuni della Val d’Enza è sterile, perché si tratta di fondi regionali che vanno investiti sulla mobilità specificatamente provinciale, casistica nella quale non rientra la via Emilia Bis.”

Si è appreso invece, da contatti informali e informazioni ufficiose non ancora formalmente confermate, che sarebbero 520 milioni di euro i fondi che il Ministero delle Infrastrutture starebbe (il condizionale è d’obbligo) per affidare ad ANAS per le opere del prossimo quinquennio nella nostra Regione: un ordine di grandezza che cambia notevolmente le carte in tavola. Soprattutto alla luce del fatto che la Regione Emilia Romagna ha indicato la realizzazione della nuova via Emilia fra le opere prioritarie del proprio territorio.

“La comunità di intenti che emerge anche in questa serata è fondamentale per avere un peso ai tavoli nazionali – ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – dal momento che non siamo credibili se procediamo divisi, pretendendo ognuno di realizzare il proprio piccolo stralcio prima degli altri. Occorre fare pressione tutti insieme perché il Governo firmi il prima possibile l’accordo con ANAS, che è già in ritardo di anni, e perché ANAS inserisca la via Emilia bis tra le sue priorità di progettazione e finanziamento. Noi a giorni approveremo l’aggiornamento dello studio di fattibilità del tracciato che abbiamo commissionato, ma a questo deve fare seguito una progettazione esecutiva molto più impegnativa, che deve essere frutto di una visione condivisa”.

“Il Comune di Parma è allineato su questo intento – ha dichiarato l’assessore a mobilità e ambiente di Parma Gianluca Borghi – e stiamo lavorando in questa direzione dato che la realizzazione della via Emilia bis garantirebbe il declassamento della via Emilia storica a strada comunale, permettendo così di potenziare il trasporto pubblico e la viabilità sostenibile e in sicurezza attraverso, ad esempio, la realizzazione di ciclabili”.

“È ANAS la titolare dell’arteria viaria – ha sottolineato Giammaria Manghi in rappresentanza della Regione Emilia Romagna – e la via Emilia bis è opera prioritaria anche per la Regione nella richiesta di fondi al Ministero e ad ANAS. Fare appello alla Provincia o ai fondi UE che transitano dall’ente provinciale è una strategia errata che non può portare al risultato che tutti auspichiamo, come sa bene l’amministrazione di Sant’Ilario che da tempo lavora alacremente e con visione su questo progetto. Il prossimo passo è la progettazione definitiva/esecutiva, che ANAS deve mettere in agenda a breve”.

Al termine dell’incontro sono intervenuti anche alcuni rappresentanti dell’associazione Mattone su Mattone, del Comitato parmense per la via Emilia bis, la segretaria del circolo PD di Sant’Ilario Cecilia Bosio e la capogruppo di Sant’Ilario Futura Eva Coïsson.

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