Sanità- Un universitario del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma non comprende l’inerzia della Magistratura. “Lo sanno tutti, gli eroi del Covid protetti del Sistema premiati con Cattedre”

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“Cara Direttrice,

La ringrazio per avere avuto il coraggio di scrivere gli VIII volumi horror sulla Sanità parmigiana. Vorrei tornare sul volume V, in cui sono riportate le scelte bizzarre del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Dott. Fabi che avrebbe scelto come responsabili dei reparti COVID esperti in geriatria, nefrologia, endocrinologia ed ecografia articolare (tutti premiati con la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica) e come i pazienti siano stati affidati a oculisti, ortopedici e chirurghi maxillo-facciali invece che agli infettivologi.

Nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia ci siamo subito chiesti come mai il Rettore dell’Università di Parma avvallasse simili decisioni. La risposta eccola qui: benchè l’Ospedale di Parma abbia un buco di bilancio di alcuni milioni di euro tale da non riuscire a garantire il pagamento degli stipendi dei dipendenti, il Dott. Fabi finanzia posti universitari inquadrati precisamente con il profilo scientifico di dirigenti medici selezionati tra gli amiciche, guarda caso, sono gli stessi che ha scelto per la gestione dell’emergenza COVID. In pratica, Fabi lavora alla preordinata individuazione dei vincitori dei concorsi pubblici per professore associato e ordinario banditi dall’Università di Parma in aderenza a un condiviso intento di gestione preordinata della res publica. Il tutto in totale dispregio della normativa di settore e dei principi di perseguimento delle finalità istituzionali proprie delle Direzioni generali delle Aziende ospedaliere e degli Atenei e gestendo conseguentemente le risorse finanziarie disponibili per finalità evidentemente privatistiche.

A Medicina interna, dopo avere finanziato pochi mesi fa due posti da professore ordinario e uno da ricercatore di tipo B, ha recentemente finanziato due posti che inquadrano precisamente il profilo scientifico di due dirigenti medici: uno indirizzato ai pazienti fragili, polipatologici, anziani e con multiple problematiche mediche e sociali per il noto consigliere comunale di Parma e l’atro rivolto all’ambito nefrologico per un altro protetto. Appena uno dei favoriti di Fabi consegue l’abilitazione a professore, Fabi stipula una convenzione con il Rettore dell’Università di Parma per finanziare un posto che viene messo subito a concorso con un profilo finalizzato alla individuazione preordinata del vincitore del concorso stesso.

La rete intricata di reciproci interessi che coinvolge i concorsi per le cattedre di ordinario e associato del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma è legata anche al fatto che, come giustamente ha scritto nei suoi volumi, Fabi è un “uomo solo al comando” della sanità di Parma e provincia ormai da 14anni consecutivi al di là di ogni legge che prevede la rotazione di chi ricopre posizioni apicali nella pubblica amministrazione. Non comprendo né l’inerzia della Magistratura né perché il Rettore Paolo Andrei si sia fatto tirare dentro un simile “schifo”.

Lettera firmata

1 commento

  1. Se Tale gestione sui concorsi pubblici universitari con profili prestabiliti ad hoc sui candidati fosse confermata si tratterebbe di un reato penale cioè come minimo abuso d’ufficio dell’università e del sig.Fabi ed io ne so qualcosa! Ma qui non ci sono intercettazioni tutto è alla luce del sole come se fosse la cosa più naturale del mondo… il silenzio della città delle istituzioni della gazzetta è assordante ed imbarazzante ! Ma il sistema Parma regge e reggerà…buona fortuna

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