Corsivo- L’armata Brancaleone alla conquista della città crociata

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Pizzarotti come anti-Grillo nazionale. Questo l’interesse dei media attorno alle elezioni nella nostra città, altrimenti trattate come formalità locale.

Tutta l’attenzione sul rilievo politico del gesto di ribellione dell’eroe che sfida il colosso e vince non con le idee ma con l’anti qualcosa.

Così come è nata la fortuna dei pentastellati, contro il sistema dei partiti, contro le ideologie datate, contro tutto e tutti, così Pizzarotti vince nel contro chi è contro per partito preso. Più che una campagna elettorale sembrava un tiro a segno a Pizzarotti che a quanto pare un po’ di male l’ha ricevuto, non ha vinto al primo colpo, ma sempre meno di quello che speravano gli avversari. 

Ma se Parma è considerato un laboratorio politico con il primo civico in Comune, Elvio Ubaldi, e con il primo 5 stelle in un capoluogo di provincia, forse vale la pena vedere cosa realmente sta succedendo in questa città avanti di un passo.

Circa metà dei cittadini non è andata a votare e questo, forse, è un segnale da non sottovalutare, una campagna elettorale che è sembrata un derby di calcio quando gioca la Juve, o pro o contro. Chi la ama e chi la odia. Viva-il-Pizza, Daje-al-Pizza.

Argomenti strumentali che parlano alla pancia dei cittadini (sicurezza, immigrazione, degrado, rifiuti) mischiate ad annunci di opere faraoniche in un risveglio tardivo di vitalità improvvisa che stuzzica l’orgoglio di una città bella per antonomasia ed elegante e vanitosa come una madonna del Parmigianino.

Secondo punto: va al ballottaggio il candidato di un centrosinistra che ha nascosto nel cassetto il logo del PD come un parente impresentabile ma inevitabile. Primarie anomale con l’unico iscritto al PD poco appoggiato dal suo partito nonostante sponsor di rilievo nazionale, una vittoria del segretario cittadino ma forse un monito per la linea politica di un partito sbiadito che raccoglie il 15% dei consensi riproponendo una formula annacquata di prodiana memoria. A lato un bravo avvocato di origine albanese, Gentian Alimadhi, che poteva portare un aria di novità ed internazionalità. Sventolato come medaglia di integrazione ma mai realmente sostenuto.

E continuando a parlare di sinistra ci spostiamo ancora un po’ a sinistra: i comunisti parmigiani perdono un posto nel Consiglio Comunale dopo 70 anni di presenza. Ettore Manno non ce l’ha fatta. Mentre la Lega Nord che a Parma è sempre stata vista da lontano si aggiudica 4 seggi. Per non parlare di CasaPound che avanza correndo da sola. Qualcosa sta cambiando? Dov’è finita la nostalgica Parma Rossa? 

Infine l’argomento principe del dibattito politico romano: i 5 stelle che perdono miseramente terreno nella città’ che gli ha consegnato un po’ di fortuna politica, Parma. Gli anti-Pizzarotti che racimolano un 3 virgola qualcosa con un candidato non gradito a tutto il movimento ducale e un pezzo degli iscritti che al ballottaggio dichiara di votare per l’eretico Pizzarotti (ma non sarà tradimento questo, si chiedono i Ghirarduzziani?).

Leggi: MeetUp Parma Ducato 5 stelle appoggia Pizzarotti: “Ghirarduzzi? Impresentabile. Scarpa? Vignali bis”

In conclusione, la sinistra che non vota compatta il candidato espresso dalle primarie, si sfrangia e vota Pizzarotti perché ha fatto le scarpe a Grillo. O forse alcuni parmigiani di sinistra trovano più di sinistra l’ex pentastellato eretico che lo Scarpa che ha chiamatoa se ex assessori della giunta Vignali?

E poi c’è un pezzo di destra molto di destra (leggi: Pizzarotti, primi endorsment da destra. Meloni: “Decisamente meglio lui del PD”) che al ballottaggio appoggia chi non è di sinistra per partito preso ma vota Pizzarotti che è votato anche dalla sinistra.

I 5 stelle che non votano il loro candidato e appoggiano il candidato che è contro di loro. Tutto ciò con lo scandalo Pasimafi come sottofondo impronunciabile, che sembra già quasi dimenticato. E Parma dove sta? Lo scopriremo il 25 giugno. 

Ps. Pare che i due candidati andranno a vedere la finale di Lega Pro, sabato sera a Firenze. Che sia spirito patriottico per la città, per il Parma che deve affrontare la grande risalita in B, o più propaganda elettorale? In ogni caso evento imperdibile, tale che i tifosi difficilmente si accorgeranno dei due politici seduti in tribuna. 

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