Parma non prende (Alta) velocità: il Governo boccia l’interconnessione

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Ennesima porta chiusa alla possibilità di agganciare la stazione di Parma alla linea dell’alta velocità, tramite la cosiddetta “interconnessione” già esistente.

Rispondendo ad un’interrogazione della deputata di Azione Giulia Pastorella, infatti, il sottosegretario del ministero delle Infrastrutture Tullio Ferrante ha riportato il parere sostanzialmente negativo delle Ferrovie dello Stato.

Che fanno notare, in primo luogo, come “i tempi di percorrenza delle interconnessioni incidono significativamente sulla durata complessiva della traccia”. A titolo comparativo, viene spiegato, “una fermata su una linea di velocità a 300 chilometri orari comporta un perdita di tempo di circa otto-10 minuti, mentre la diversione del traffico per il tramite delle interconnessioni, nelle più favorevoli condizioni di tracciato, difficilmente comporta perditempo minori di 25-30 minuti”.

Per quanto riguarda l’interconnessione di Parma poi, si estende per circa sette chilometri, è a doppio binario ed è realizzata principalmente come struttura di sicurezza e manutenzione per l’alta velocità. Inoltre è percorribile con una velocità massima di 150 chilometri orari per i primi 2,5 chilometri, di 100 chilometri all’ora per i successivi 3,5 e fino a 70 chilometri orari per il restante chilometro.

Continua il Gruppo Fs: “Allo stato attuale, tale interconnessione collega Parma con la linea Av dal lato Bologna. Non esiste invece un’analoga interconnessione lato Milano. Ciò comporta che, per servire Parma percorrendo la rete Av, occorre utilizzare l’interconnessione di Fidenza percorrendo quindi l’intera tratta Fidenza-Parma su linea tradizionale per 22 chilometri”. Tale elemento, viene evidenziato, “rappresenta un fattore rilevante di aggravio sul tempo di percorrenza rispetto alle relazioni che percorrono da Milano a Bologna la linea AV senza fermate intermedie (eccetto la Mediopadana di Reggio Emilia, ndr)”.

Nella stazione della città ducale, ad oggi, transitano 15 Frecciarossa e e 2 Eurocity al giorno. “Il ministero- dice il sottosegretario Ferrante- conferma la sua disponibilità a verificare l’individuazione delle migliori soluzioni per garantire al territorio di Parma, in considerazione del suo tessuto produttivo, turistico e culturale, una maggiore accessibilità all’alta velocità nonché una più adeguata organizzazione dei servizi di trasporto”. Non soddisfatta della risposta Pastorella, che proseguirà “la propria attività di sensibilizzazione e interlocuzione con la Giunta comunale di Parma, affinché tale capoluogo venga efficacemente inserito nelle grandi direttrici dell’alta velocità, cosa che oggi non è”.

La replica del sindaco Guerra –  Il sindaco di Parma Michele Guerra commenta l’interrogazione dell’onorevole di Azione Giulia Pastorella in merito al tema dello sviluppo dell’Alta Velocità a Parma e l’eventuale utilizzo dell’interconnessione. E’ stata l’ennesima porta chiusa alla possibilità di agganciare la stazione di Parma alla linea dell’alta velocità, tramite la cosiddetta “interconnessione” già esistente. Il sottosegretario del ministero delle Infrastrutture Tullio Ferrante ha infatti riportato il parere sostanzialmente negativo delle Ferrovie dello Stato.

“Ieri FS, in risposta a un’interrogazione parlamentare – dichiara il sindaco Guerra – ha confermato la disponibilità a potenziare il traffico dei treni sulla nostra città. Questo non è un capriccio del sindaco, ma la richiesta che è giunta a gran voce da tutto il sistema cittadino, pubblico e privato, che si è mosso unito e ha incontrato il gruppo FS. Al momento l’unica risposta pervenuta, qualche mese fa, è stata una diminuzione delle tratte AV da e per la stazione di Parma. Confidiamo quindi che queste non rimangano parole al vento.

Prendiamo altresì atto che il gruppo non vuole utilizzare un’infrastruttura fondamentale come l’interconnessione, costruita proprio per rendere agevole il passaggio dalla stazione di Parma e con una spesa pubblica superiore ai 100 milioni di euro del tempo. Ne prendiamo atto, ma senza nascondere un legittimo stupore per lo spreco di questa opportunità, sulla quale non smetteremo di richiamare l’attenzione degli operatori”

 

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