Covid e scuole: aumentano i casi, sono 110

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Nella settimana considerata sono stati riscontrati 110 nuovi casi di positività al coronavirus nelle scuole di Parma e provincia. Le classi coinvolte da almeno un caso covid-19 sono state 77.

Pertanto, a seguito delle indagini epidemiologiche conseguenti, i sanitari hanno disposto la quarantena in 22 classi e/o sezioni e la sospensione della frequenza in 55 gruppi misti di classi e/o sezioni.
In particolare, la quarantena ha coinvolto: 7 nidi (5 a Parma e 2 in provincia), 7 materne (5 a Parma e 2 in provincia), 6 elementari (5 a Parma e 1 in provincia), 2 medie (1 a Parma e 1 in provincia).
La sospensione della frequenza ha coinvolto 1 nido (a Parma), 1 materna (in provincia), 20 classi di elementari (16 a Parma e 4 in provincia), 10 classi di medie (7 a Parma, 3 in provincia) e 23 classi di superiori (di cui 22 a Parma).

Il commento di Francesco D’Aloisio, medico referente scuole del Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl di Parma: “Nell’ultima settimana la fascia 0-14 è stata interessata nel 20% circa della totalità dei casi registrati a Parma e Provincia, valore in aumento rispetto alla scorsa settimana (16% circa del totale). Sono in aumento i casi scolastici, da 110 a 86, rispetto alla settimana precedente, trend in linea con il notevole aumento dell’incidenza registrato sia a livello provinciale che nazionale. Anche in questa settimana registriamo un forte coinvolgimento delle scuole elementari, a cui fanno riferimento il 43% circa del totale dei casi con 16 plessi coinvolti”.

“E’ cresciuto anche il numero di classi in quarantena (34 vs. 25 della scorsa settimana), con una forte rappresentanza delle scuole primarie (13 classi in quarantena) seguite da nidi (10 sezioni) e scuole dell’infanzia (9 sezioni) mentre scarsamente rappresentate sono scuole medie e superiori. E’ aumentato
il numero delle persone della scuola in quarantena, passando da 285 a 327”.

“Le inchieste epidemiologiche ed il contact-tracing degli operatori AUSL hanno evidenziato che nella maggior parte dei casi il focolaio parte in casa per contatti familiari o risulta legato ad attività ricreative pomeridiane extrascolastiche”.

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