Aeroporto vs. Mall- Scontro in Consiglio, Pizzarotti: “Fino a 120milioni di euro dei parmigiani per fermare costruzione. Centro commerciale non lo vedevamo ma esiste già dal 2006”

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Anche se non previsto si apre in Consiglio Comunale del 2 luglio il dibattito “Mall vs Aeroporto” tornato sulle cronache locali dopo l’esposto in Procura di Legambiente, WWF, ADA e Manifattura Urbana sulla situazione e sul piano rischio aeroportuale.

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Mall vs. Aeroporto- Replica il Comune dopo l’esposto in Procura: “Nessun silenzio ostile. Regolare l’aggiornamento Piano rischi aeroportuale”

Il gruppo consiliare Parma Protagonista e il consigliere di Parma Unita, Fabrizio Pezzuto, intervengono con tre comunicazioni urgenti. Il consigliere Scarpa e Eramo hanno reso nota la risposta ricevuta da Enac sulla compatibilità dello scalo con il nuovo centro commerciale in costruzione nell’area ex Salvarani. “La lettera – spiega Scarpa – rileva che i silenzi e i non detti del Comune sono assai maggiori di quanto pensassimo. Enac riferisce di non aver mai espresso alcun parere o approvazione sulla costruzione di un centro commerciale nel merito del piano di rischio. Il piano di rischio attende di essere aggiornato dal 2011 nonostante le sollecitazioni anche di Enac anche lo scorso aprile”. “La risposta di Enac stupisce – continua Eramo -perchè l’amministrazione dice che Enac aveva approvato implicitamente non dando parere contrario? Non era la partecipazione pilastro dei due mandati dell’attuale amministrazione? Non si venga poi a piangere per come andranno le cose perchè non crederemo a quelle lacrime”. Pezzuto ha chiesto “semplice chierezza, comunicazioni e trasparenza” all’Amministrazione anche sulla situazione patrimoniale dell’aeroporto.

Il presidente del consiglio comunale Alessandro Tassi Carboni riprende i consiglieri per aver presentato una comunicazione che non lascia, per le procedure e regolamento comunale, spazio al dibattito e all’intervento degli altri consiglieri comunali lasciando invece “una informazione a metà per i cittadini”.

L’assessore all’Urbanistica Michele Alinovi replica che Enac sempre stata chiamata a partecipare a tutte le conferenze dei servizi e quindi non poteva non sapere. E’ in vigore il piano rischio del 2012 del commissario Ciclosi ma nel frattempo ci sono stati ricorsi arrivati al Consiglio di Stato che a livello nazionale hanno sospeso le fasce C e D. Questo ha creato una situazione di incertezza e confusione. Ora il Comune ha predisposto un aggiornamento del piano di rischi a fronte dello sviluppo dell’aeroporto (allungamento della pista), che andrà sostanzialmente a confermare quanto detto nel masterplan depositato a fine dicembre 2016 da Sogeap e che ha consolidato il progetto relativo allo scalo. Non sono state comunque cambiate le destinazioni delle aree coinvolte. Avremmo potuto cambiare la destinazione d’uso di quei terreni ma avremmo comunque dovuto sostenere le spese di risarcimento per l’azienda attuatrice dei lavori del mall”. Per il “danno” arrecato con la non costruzione, il Comune dovrebbe versare all’azienda costruttrice non solo il corrispettivo di 20 milioni per la realizzazione delle opere compensative già eseguite 10 anni fa ma dovrebbe corrispondere anche un adeguato ristoro al soggetto attuatore per i mancati introiti che farebbe salire la cifra fino a 120 milioni di euro.

Risponde anche il sindaco Pizzarotti che ha ribadito la posizione favorevole del Comune al potenziamento dell’aeroporto in una visione di lungo periodo, “tra 10 o 20 anni e in previsione della Mediopadana”. Contrario invece alla costruzione del centro commerciale che tuttavia non poteva essere fermato se non con il cospicuo pagamento dalle casse comunali che tuttavia ora “non possiamo permetterci”. “Io non sono nel Cda dell’aeroporto, – continua il sindaco – io posso rispondere per quello che so, non è nei nostri compiti sentirli tutti i giorni e informarci sugli aggiornamenti. Riguardo alle lacrime che dovremmo versare secondo il consigliere Eramo, è dall’inizio che ripeto che oggi il prolungamento della pista non porterà cambiamenti ma dobbiamo ragionare nel lungo periodo e io credo nell’importanza dell’aeroporto di Parma. Assurde le polemiche sull’impatto degli aerei cargo sul territorio, sarebbe peggio allora se si avessero, come è consentito, un aereo passeggeri in partenza ogni 10 minuti, con cargo si sta puntando a qualcosa di molto meno impattante. Possiamo dire invece che le imprese non stanno facendo tutto il possibile per rilanciarlo? Scriviamolo e lo sottoscrivo. Sono d’accordo ma il Comune sta facendo la sua parte. Per me l’aeroporto è importante”.

Il mega mall “è spropositato rispetto alle dimensioni della città. Mai abbiamo detto che eravamo favorevoli – conclude il sindaco – il centro commerciale, non lo vedevamo, ma esiste già dal 2006“.

PARMA PROTAGONISTA E LA LETTERA DI ENAC- “A seguito di nostra richiesta di chiarimenti, l’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) – scrive in una nota il gruppo di Parma Protagonista – ha inviato al nostro capogruppo lettera Pec datata 27 giugno 2018. Abbiamo deciso di scrivere autonomamente a Enac perché la risposta dell’Assessore Alinovi (12/6/18) all’interrogazione dei gruppi consiliari PP, PD e PU ci sembrava quanto meno lacunosa ed Enac cortesemente ci ha risposto.
I fatti salienti sono che ENAC chiarisce di non aver mai espresso alcun parere o approvazione sul centro commerciale sul merito del Piano di rischio e lo stesso piano di rischio attende dal 2011 di essere aggiornato, nonostante specifici solleciti e comunicazioni ufficiali. Di queste comunicazioni e di questo mancato parere nulla ci ha detto l’Assessore Alinovi nella sua risposta.
La richiesta di parere a ENAC sul centro commerciale era obbligatoria e prevista nel Piano
di rischio esistente del 2012, che a pagina 24 della relazione affermava che la fase di attuazione del PUA avrebbe dovuto obbligatoriamente passare dal parere specifico di Enac.
ll non averlo fatto è di per sé il primo fatto grave.
Nel dicembre 2017 ENAC, informato del centro commerciale in coincidenza con l’informativa sul Masterplan del nuovo Aeroporto, ha risollecitato l’Amministrazione a predisporre quanto prima l’aggiornamento del piano di rischio, ricordando che, in carenza di adozione dello stesso, nessuna opera o attività poteva essere autorizzata nelle aree di tutela laterali C e D. ENAC ha inviato al Comune ulteriore lettera in data 23.04.2108 chiedendo informazioni sul centro commerciale e consigliando di valutare addirittura la sospensiva dei lavori in corso, nelle more di aggiornamento del nuovo Piano di rischio.
Anche di questo l’Assessore Alinovi nulla ci ha detto.
Ma anche indipendentemente dal parere di Enac, il Piano di rischio diceva cose ben precise, in termini di incompatibilità nella zona interessata dalle zone di tutela. Diceva che nell’ambito urbanistico 26S2 occorreva rispettare un limite preciso di carico antropico, in attesa di una obbligatoria immediata traduzione negli strumenti di pianificazione come da delibera di Ciclosi 143/17 del 28.02.2012. La qual cosa non è mai stata fatta, se non per l’ideazione di una sorta di giro vizioso normativo nell’articolo 8.2. delle NTA del Psc che, citando il Piano di rischio, rimanda le revisioni al Piano di rischio, il quale rimanda a sua volta alle norme urbanistiche. Un modo sibillino per bypassare il problema e non tradurre le specifiche del piano di rischio. E questo è il secondo aspetto grave che dobbiamo sottolineare.
Non amiamo fare politica attraverso gli esposti, ma in questo caso rileviamo troppe ambiguità, omissioni e silenzi in questa vicenda. Aspettiamo quindi se e come si pronuncerà la Magistratura a cui, se ce lo chiederà, mettiamo sin d’ora a disposizione la lettera di Enac.
Le ragioni per cui il Comune ha omesso di compiere ciò che gli era dovuto, le lasciamo alla
interpretazione dei cittadini. Gli effetti sono che un piano su cui il Comune aveva tutte le
possibilità di rinegoziare definizioni, densità, utilizzi, è stato lasciato del tutto indisturbato”.

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