Mall vs. Aeroporto- esposto in Procura da associazioni ambientaliste: “Piano rischi, qualcosa non torna. Il Comune, silente”

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Legambiente, WWF, ADA e Manifattura Urbana hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e Anac sul piano rischi aeroportuale. Già presentata quella a Enac, l’ente per l’aviazione nazionale. 

L’atto, definito dal presidente di Legambiente Parma, Bruno Marchio, e l’attivista Giuseppe Massari, “inusuale per le nostre associazioni” vuole fare chiarezza sulla vicenda del mancato aggiornamento del piano di rischio aeroportuale, connesso con  il permesso a costruire del mall, mega centro commerciale nell’area ex Salvarani, a Baganzola, che verrà realizzato dalla Pizzarotti Costruzioni.

Invitati alla conferenza stampa di presentazione anche tutti i consiglieri comunali e regionali oltre ai neodeputati lega eletti. Presenti il consigliere di Parma Protagonista, Paolo Scarpa, di Lega, Emiliano Occhi, di Effetto Parma, Elisabetta Quaranta e Stefano Fornari. In rappresentanza di ADA, Raffaella Saccaglia, per WWF, il presidente della sezione di Parma, Rolando Cervi.

Non è un passo compiuto a cuor leggero. – spiega Legambiente – E si è stati costretti a farlo, a causa dei silenzi ostili delle Istituzioni e dei soggetti coinvolti nella vicenda. L’Amministrazione Comunale di Parma, nel rispondere alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione, si dice sicura di essere in regola e addossa a Enac le eventuali responsabilità. Però, poi, ha affidato un incarico proprio per redigere il piano rischi aeroportuale. Qualcosa dunque non torna“.

Testata Nord Aeroporto Giuseppe Verdi con zone di tutela A (in viola); B (in blu); C (in verde). La zona di tutela B si sovrappone in parte con il sub-ambito di trasformazione 26 S2 (in giallo), ovvero l’area ex Salvarani dove è in corso la realizzazione del centro commerciale previsto dal PUA approvato con Del. CC 114-2010.

Legambiente stava analizzando le criticità dell’ampliamento dell’aeroporto e si è imbattuta in quella che pare un’evidente incompatibilità tra il permesso di costruire del mall (Parma urban district) rilasciato dal Comune e le vigenti norme ENAC che regolano la sicurezza aeroportuale. Norme che in più di 6 anni il Comune non ha ancora recepito nel piano aeroportuale nonostante una delibera del commissario Ciclosi del 2012 desse mandato di farlo “quanto prima” (adeguando gli strumenti urbanistici come il Piano Urbanistico Attuativo del mall approvato nel 2010).

L’Amministrazione comunale, come anche scritto nella risposta data ai consiglieri di opposizione, non ha mai dato corso a questo mandato e solo ora, dopo la denuncia di Legambiente, si è attivata per aggiornare il piano di rischio aeroportuale. Perché ora insistiamo tanto sulle incongruenze tra le due opere? Perché  la trasparenza è la premessa di un buon governo e di un dibattito serio sulle scelte di una città“.

Riguardo a questo il Mall è stato presentato come un’opera ereditata che non poteva essere fermata dall’attuale Amministrazione Comunale: crediamo che la città debba sapere se era vero. L’ampliamento dell’aeroporto è stato presentato dagli industriali e dal Comune come opera assolutamente necessaria, avallato dalla Regione. Alla luce delle recenti valutazioni – non scritte da noi – però, sembra emergere che l’aeroporto sarà fermato in realtà dagli interessi privati di un membro dell’Unione Industriali. Crediamo che su questi aspetti sia necessario fare chiarezza. In particolare il Comune, e la Regione, istituzioni che governano il territorio e hanno il compito di regolare e limitare gli interessi privati facendo rispettare le norme  a favore dell’interesse collettivo. Ribadiamo, ancora una volta, che le vigenti norme Enac che regolano la sicurezza aeroportuale stabiliscono che nelle zone di tutela “è da evitare la realizzazione di interventi puntuali ad elevato assembramento quali centri commerciali”. Capiamo che saremmo molto meno scomodi se ci limitassimo a parlare degli impatti ambientali di una o dell’altra opera. Ma c’è un problema di legalità, e di sicurezza, che non ha minore importanza“.

Da quanto emerge, tuttavia, la costruzione del Mall sarebbe già in violazione delle norme Enac senza attendere il prolungamento do oltre 10 metri della pista di atterraggio aerei.

“Ci piacerebbe  – concludono i rappresentati di Legambiente – che dopo questo esposto l’amministrazione di Parma caschi dal pero. Che senso ha avuto vendere le azioni di Fiere per investire nell’aeroporto se alla fine vincerà il mall?

L’iter autorizzativo per la costruzione del centro commerciale Parma Urban District è terminato ala fine del 2017 ma “le opere compensative – chiarisce Cervi, presidente di WWF Parma – sono state costruite 10 anni fa per un totale di 20 milioni di euro (che vanno dalla riqualificazione dell’ex Eridania ad altri lavori di recupero e strade) a carico dell’azienda costruttrice. E il Comune di Parma quindi era già con le spalle al muro. Nessun comune potrà mai dire stop a questo progetto. Ricorda un po’ quel che è successo per la famosa metropolitana di Parma, costata 12 milioni alla città per la scelta, devo dire coraggiosa e giusta, di non costruirla”.

Secondo Rolando Cervi, WWF: “Il vero problema che emerge in tutta questa storia è l’idea di modello di svilluppo di questa città. La sostenibilità solo ambientale non esiste. Guardando all’Aeroporto vediamo un accanimento terapeutico, è morto e continuano a farglo prelievi di soldi. È una scatola vuota e lo sarà ancora più grande se faranno i lavori di ampliamenti. Presto avremo così anche un’altra enorme scatola vuota vicino, il mall Parma Urban District. Il centro commenrciale di Baganzola farà la fine del Parma Retail? Primo fra tutti ci sono i problemi al trasporto pubblico che non collegano bene la zona. Ma tanto, come pare, il vero obiettivo non è ne vendere merci ne far volare aerei, è solo metter giù cemento e interessi edilizi. Avremo un fortissimo traffico camion e investimenti nella costruzione di capannoni per le merci. Questo è l’interesse. E se poi mai il mall avesse davvero successo, questo ucciderà il mercato nel resto della città. Il modello di sviluppo del cemento non funziona, l’abbiano già visto. Qualcosa di più si poteva fare e non è stato fatto“.

2 Commenti

  1. COMUNICATO MOVIMENTO 5 STELLE PARMA E PROVINCIA

    “Parma Capitale dell’ignoranza”

    Parma, Capitale della Cultura 2020, dà invece dimostrazione di ambire a diventare “Capitale dell ‘Ignoranza 2020” ostinandosi a “violentare” un territorio sempre più denso di centri commerciali, stuprandolo ulteriormente con due progetti attigui e devastanti allo stesso tempo: Il Mall, uno dei centri commerciali tra i più grandi d’Europa in fase di costruzione in zona Baganzola, e “l’Aeroporto di Parma”, con un ampliamento per renderlo Cargo, affinché possa trasportare merci, e che quindi possa giustificare non tanto l’esistenza di un aeroporto attualmente in perdita, ma soprattutto, l’arrivo di denaro pubblico, cosa che si affiancherebbe a dell’altro privato, ma che da anni continua ad affluire inesorabilmente e senza alcun risultato, come in un “Pozzo senza Fondo”…!

    E’ questa l’idea che il Movimento 5 Stelle di Parma e Provincia si è fatto dell’aeroporto, uno dei tanti centri di “Raccolta Fondi” per i soliti noti…!

    Le spese Inutili sull’aeroporto continuano ma questa volta, a peggiorare il tutto, c’è l’attiguità dei due simboli emblema di questa città che vuole concorrere a diventare anche “Capitale del Consumo di Territorio”. Tale vicinanza tra i due “Nuclei di Cemento” è incompatibile da un punto di vista oltre che naturale, anche normativo.

    Dopo anni che l’attuale amministrazione, cercando di dare un colpo alla botte e uno al cerchio in pura “Salsa Democristiana”, cerca di rinviare a volte, e assecondare altre, le richieste sempre più insistenti di cittadini, associazioni, comitati, Legambiente, di varie forze politiche, ad oggi non si è ancora mossa per prendere una posizione ben precisa.

    Noi vogliamo entrare nel merito della questione non solo condividendo le insoddisfazioni dei sopra citati, ma urliamo a gran voce una esigenza, quella di capire: “Ma come mai i tanti milioni di euro arrivati per l’aeroporto sono stati spesi senza sortire alcun ritorno?!”. Opere interne inutili, inutilizzate e con grossi sprechi; soldi gestiti male e senza una visione strategica e futuristica, come invece in un’azienda si dovrebbe. Noi vogliamo un Aeroporto che funzioni, che sia autosufficiente, e che dia un’utilità alla comunità senza creare problemi come invece avverrebbe con un aeroporto cargo, oltretutto infattibile dati i vincoli di vicinanza con il “Mall”. Vorremmo un’amministrazione presente a riguardo, che prenda una posizione ferma, senza indugi e senza alternanza o ambiguità d’intenti.

    Sollecitiamo quindi una presa di posizione del Sindaco, che ci indichi finalmente da che parte realmente pende.

  2. Vagnozzi (Effetto Parma): “M5s di Parma: i paladini dell’ignoranza”

    Rispondo al M5S di Parma che non si firma nell’articolo pubblicato ieri, 29 giugno 2018.
    Mi duole constatare lo svilimento a cui hanno ridotto un Movimento che poteva essere una speranza per Il Paese, invece di quella speranza è rimasto ben poco.
    Veniamo ai punti di accusa. Gli anonimi movimentisti accusano che il Mega Mall e l’espansione dell’aeroporto sarebbero un consumo del territorio ed accusano questa amministrazione di tale scempio.
Ricordo loro che il Mega Mall fu approvato completamente tanti anni fa con l’iter iniziato nel 2004/2005 e concluso nel 2010/2011. 
Questa amministrazione non ha approvato nessun nuovo centro commerciale a differenza delle amministrazioni pentastellate di Livorno (Esselunga) e Torino (Ex Westinghouse). Faccio anche presente ai pentastellati locali che il Mega Mall, che io non condivido, non consumerà suolo vergine ma si insedierà nell’ex area industriale della Salvarani.
    Per quanto riguarda l’aeroporto è vero che si consumerà del suolo ma parliamo di ben poca cosa rispetto ai 430 ettari retrocessi ad agricolo da questa amministrazione. Il Comune di Parma è tra i rarissimi Comuni che hanno adottato un PSC in riduzione, non consumo di suolo zero ma addirittura al di sotto dello stesso.
    Altro punto è lo sperpero di soldi pubblici per l’aeroporto. Beh qui i pentastellati locali dimostrano tutta la loro ignoranza. E’ notizia di ieri che il sottosegretario emiliano ai trasporti Michele Dell’Orco (M5S) è andato in Sicilia portando nell’isola 32milioni di euro per viaggi aerei. 
Oppure potevano seguire l’attività parlamentare del Senatore Cioffi (M5S) molto favorevole all’aeroporto di Salerno che di milioni statali ne ha consumati oltre 100 e ne consumerà per altri 40. 
A Parma l’aeroporto è per la maggior parte privato e le perdite sono state a carico dei privati.
Come già detto altre volte Parma non ha treni (tranne 2) per l’alta velocità pur avendo una stazione attrezzata, privarsi dell’aeroporto sarebbe ulteriormente dannoso. Riconvertire l’aeroporto in Cargo invece potrebbe aiutare l’export delle nostre aziende locali.
    Quindi chiedo a loro che Movimento rappresentano. Quello che approva centri commerciali e finanzia aeroporti in altre zone d’Italia? Oppure quello che dice no a tutto senza aver studiato nulla?
    Concludo sugli anonimi pentastellati dicendo che l’ignoranza è tutta loro e li comprendo sul perché non abbiano firmato l’articolo. D’altronde stare in un partito che vale il 25% nel nostro territorio ed arrivare ad un 3% alle comunali fa vergognare e non poco.

    Marco Vagnozzi
    Presidente Effetto Parma

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