Rette asilo più basse, più esenzioni Irpef e tagli alle spese di Capodanno – Sarà scontro con Pizzarotti per tre mozioni di Lavagetto (Pd), Eramo (PP) e Pezzuto (PU)

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Tre mozioni preannunciano vivaci scontri tra la maggioranza di Effetto Parma e l’opposizione dell’ala di sinistra – Pd, Parma Protagonista, Parma Unita- in Consiglio Comunale nei prossimi mesi. Si tratta di tre temi che un po’, a Parma, già scottano: il primo riguarda le discusse tasse dell’asilo e l’abbassamento delle rette per le fasce più alte; il secondo è la proposta d’impegno per aumentare la fascia debole per le tasse Irpef; il terzo, l’impegno di spesa per Capodanno.

Sono i temi di tre delle nove mozioni presentate dai gruppi Pd, PP, PU che già hanno fatto storcere il naso in commissione Bilancio, tenutasi ieri sera in Municipio, al sindaco Federico Pizzarotti, all’assessore Marco Ferretti, al direttore generale Marco Giorgi. La commissione ha approvato nella forma le mozioni lasciando il via libera alla vera discussione in consiglio, già chiare tuttavia le posizioni dell’amministrazione.

MOZIONE RETTE ASILI- La prima mozione, forse la più sentita, non passerà certo incolume dalle critiche di Giunta e maggioranza. I gruppi consiliari di Lavagetto, Eramo e Pezzuto chiedono si valuti la possibilità di abbassare la retta per le fasce di reddito più alte, > 35.000 euro, che ora coprono il 13% degli iscritti. In questo modo, secondo i consiglieri si invoglierebbero le famiglie a iscrivere i figli agli asili pubblici andando anche a vantaggio del bilancio.

Di tutto altro avviso il sindaco Federico Pizzarotti che ritiene la manovra in controtendenza con quanto fatto sino ad ora dall’amministrazione, anche “perchè i posti disponibili rimarrebbero dello stesso numero”. Le rette risultano già “abbordabili” per tutte le fasce di reddito, inoltre “si propone di creare una sorta di Quoziente Parma che abbiamo già”. Manovra pericolosa e iniqua, anche secondo l’assessore Ferretti, perchè potrebbe portare a degli squilibri nelle liste d’attesa, rendendo possibile lo scavalcamento nella lista di famiglie più ricche su famiglie a più basso reddito e che “plausibilmente hanno più bisogno di questo servizio, che non possono, in caso di esclusione, accedere agli asili privati perchè le rette sono troppo alte”. Inoltre passerebbe una sorta di messaggio, “chi ha di più ha diritto a uno sconto”. Se si vuole procedere i questa direzione, secondo l’assessore al Bilancio, bisognerebbe rivedere completamente l’assegnazione dei punteggi così da non creare squilibri ma è “una manovra da valutare molto attentamente”.

MOZIONE SULLA TASSA IRPEF- Per quanto rigurada la tassa comunale Irpef, i consiglieri di sinistra chiedono si possa rivedere la fascia più bassa di Isse, alzandola da 10 mila euro a 15 mila euro. Questo permetterebbe a nuove famiglie di godere dell’esenzione per i prossimi quattro anni. Secondo i consiglieri proponenti, ci si trova in una fase di ristabilizzazione delle finanze comunali che dovrebbe avere ripercussioni positive anche per i parmigiani. Di altro avviso l’assessore Ferretti che ha, tramite i suoi uffici, preventivato una mancata entrata annuale di 1,3 milioni di euro se si approvasse la proposta, la previsione per il 2018 delle entrate Irpef ammontano a 24 milioni di euro. L’assessore ritiene che la manovra non sia lungimirante perché “siamo appena rientrati in equilibrio dopo i tagli di questi ultimi anni da parte del Governo ai Comuni: l’avanzo libero negli ultimi due anni è prossochè a 0”: dal 2011 al 2016 il Governo ha tagliato 13 miliardi ai comuni, in particolare, 24 milioni a Parma nel 2014 e 30 milioni nel 2016. Il direttore generale Giorgi ha poi riconfermato l’intenzione dell’amministrazione di stabilire una task force per il recupero degli insoluti che gravano sulle casse comunali.

MOZIONE “POSSIAMO ANCHE SPENDERE MENO A CAPODANNO”– La terza mozione riguarda l’impegno di spesa del Comune di Parma in vista dei festeggiamenti di Capodanno.  Arriva sempre dai gruppi uniti di Pd, PP e PU. Quest’anno l’impegno è stato di 150 mila euro in totale, che l’ente ha assegnato alla Fondazione Teatro Regio per assolvere al contratto con gli artisti: quest’anno, con due dj spalla per apertura e chiusura concerto, si è esibito Fedez, portando quasi 8 mila spettatori in piazza e, secondo le dichiarazioni ufficiali, è costato 100 mila euro dalla cassa pubblica; spesa divisa al 50% con lo sponsor ufficiale Iren.

I consiglieri propongono di impegnare l’amministrazione a organizzare eventi che possano costare massimo 75 mila euro per il Comune di Parma in considerazione del fatto che ci “siano altre priorità a cui assolvere e che non debba incidere necessariamente in modo così gravoso sul bilancio” la voglia di festeggiare insieme poi “non è così legata alla fama dell’artista” essendo l’afflusso di pubblico più o meno uguale agli altri anni. Inoltre si suggerisce la possibilità di investire in eventi diffusi per la città, come è avvenuto a Bologna, o con eventi che promuovano le band locali o iniziative economiche come a Modena con l’esibizione di Silvia Mezzanotte, uscita da Tale Quale Show.

Anche questa mozione passa al Consiglio Comunale ma il sindaco Federico Pizzarotti non lascerà correre. Sfugge dal lato della Giunta il commento, “ci sarà da ridere”.

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