Peo Comune: sospese per altri 60 giorni. Aran ritiene atto illecito, si attende rinomina di Giorgi?

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Prorogate di altri 60 giorni le progressioni economiche per i dipendenti comunali. E’ la seconda, la prima era stata richiesta lo scorso 6 luglio perchè si attendeva il parere di Aran (l’agenzia di rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni).

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Lo scorso 25 luglio è arrivato il parere dell’agenzia che, stando a indiscrezioni, sostanzialmente concorda con la dirigente del settore risorse umane, Donatella Signifredi, che aveva sollevato perplessità sulla procedura e che era stata sostituita nella firma dell’atto dal direttore generale Marco Giorgi.

Giorgi ha sostituito la dirigente del Personale, Donatella Signifredi, nella procedura Peo perché non avrebbe concluso l’iter ritenendo che ci fossero delle irregolarità. Il Direttore Generale avrebbe quindi firmato al posto della Signifredi per far partire la graduatoria di anzianità, servizio e mansioni dei dipendenti con conseguente assegnazione di “premi” derivanti da un fondo economico di 400 mila euro per il biennio 2017-2018.

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Come si legge nel secondo atto di sospensione, “ai fini della corretta attivazione dell’istituto della progressione economica orizzontale […] è sempre necessaria la preventiva sottoscrizione del contratto integrativo relativo a tale anno, con precisa quantificazione delle risorse decentrate stabili. […] Con il medesimo parere è stato confermato quanto già espresso nella sentenza della Corte dei Conti Friuli Venezia Giulia del 3 aprile 2017, n. 11 con la quale il Giudice contabile ha chiarito l’iter procedimentale che i comuni devono seguire per riconoscere legittimamente ai dipendenti le progressioni economiche orizzontali”.

Ora si attende la rinomina del direttore generale del Comune di Parma. Marco Giorgi è infatti decaduto con il primo mandato di Pizzarotti. Il sindaco ha riaperto il bando ma sembra, da fonti indiscrete, che sarà proprio Giorgi a tornare, a beve, a ricoprire il ruolo. La direttrice generale Signifredi quindi ha deciso di prorogare di altri 60 giorni le Peo così da rimettersi alla responsabilità del direttore generale essendo l’atto impugnabile legalmente se risultasse illecito come la stessa direttrice sostiene.

A questo punto la situazione è delicata. Da una parte ci sono diversi dipendenti comunali pronti a ricorrere legalmente all’atto nel caso questo venga firmato e quindi il Comune dovrà affrontare le spese processuali e potrebbe vedere il giudice confermare l’atto illecito come Aran ha sentenziato; dall’altra parte, se la direttrice Signifredi non firmerà l’atto, i dipendenti nella lista Peo, a cui spetterebbero gli scatti di compenso, si vedrebbero negato un diritto e il Comune sarebbe costretto a cedere lo stesso il compenso retributivo stabilito dalle progressioni.

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