Nabila Mhaidra, prima consigliera straniera e col velo: “Orgogliosa di Parma. Ho tantissime idee da portare in Consiglio”

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Nabila Mhaidra, 33 anni, nata a Marrakech, in Marocco, ma parmigiana d’adozione da 17 anni. Ha due figli, un maschio e una femmina, di 16 e 12 anni, con cui vive nel quartiere Oltretorrente. Un profondo amore per la città e i suoi abitanti, una innata passione per la politica ereditata dal padre. Queste le motivazioni che hanno spinto la giovane operatrice socio sanitaria e mediatrice culturale ad avvicinarsi ad Effetto Parma conquistando un seggio in Consiglio Comunale.

E’ la prima consigliera di origine straniera e su di lei ricadono tante attenzioni. E forse anche tante responsabilità. Dovrà rappresentare i nuovi parmigiani, e non solo, grazie alle 166 preferenze raggiunte. Un traguardo che ha stupito la stessa candidata. Il suo impegno sarà particolarmente attento anche agli anziani non autosufficienti che, grazie al suo lavoro, ha saputo ascoltare e capirne le necessità.

Durante la campagna elettorale è stata criticata fortemente per la scelta di indossare il velo islamico. Tra chi le diceva semplicemente che doveva toglierlo e chi l’ha invece insultata sui social. Ma Nabila non si è lasciata intimorire. “I parmigiani non sono così e lo dimostrano tutte le persone che ho conosciuto in questi anni e che mi apprezzano” spiega.

Cosa vuole dire alle persone che, soprattutto sui social, l’hanno criticata per il velo?

Capisco che una persona possa non accettare la diversità all’inizio ma non tollero la mancanza di rispetto. Ho ricevuto messaggi e commenti che sfociavano solo nella cattiveria e mancanza di educazione. Credo che si possa parlare delle mie competenze, delle mie capacità, ma non della mia decisione di indossare il velo della mia religione. Sono da tanti anni in Italia e nel mio piccolo ho visto tanta comprensione, a volte delle battute, ma ci stanno.  I parmigiani non sono tutti così e lo so.

Perché hai deciso di entrare nel movimenti di Pizzarotti, Effetto Parma?

Ho sempre seguito il sindaco come cittadina, in tutti i suoi passaggi. Sono rimasta piacevolmente colpita quando lo scorso ottobre decise di abbandonare il Movimento 5 stelle. Poi ho conosciuto i ragazzi di Effetto Parma e quando vedo i giovani impegnarsi così nella politica mi riempio di speranza.  E’ stato bellissimo entrare nel gruppo. Per loro il velo e le mie origini straniere sono state sempre un valore aggiunto. Che si vogliano o no gli stranieri a Parma ci sono e possono essere un valore per la città.

Quali compiti e responsabilità per lei in Consiglio Comunale?

Io sarò come tutti gli altri consiglieri, uomini o donne, e vorrei crescere sia di competenze che umanamente con questo gruppo. Voglio essere utile per la città e portare la mia esperienza come immigrata integrata. Vorrei aiutare chi è arrivato e chi arriverà, essere un modello. Ma non voglio rappresentare solo gli stranieri, sono anche una parmigiana, come una operatrice socio sanitaria e mediatrice culturale. Sono tutte queste cose e le porterò in Consiglio.

Quanta emozione per questa vittoria elettorale? Si aspettava questi voti?

Tantissime emozioni, davvero tante. L’esperienza è iniziata con tanta paura ma anche con voglia di affrontare questa novità. Anche se sono figlia di un consigliere comunale in Marocco e quindi cresciuta con il suo amore per la politica, per me era una cosa nuova. Vedere mio padre servire la città in cui sono nata è stato un prezioso insegnamento.

Avevo previsto di poter anche non essere accettata e l’11 giugno non mi aspettavo tutte queste preferenze. Per il ballottaggio ho fatto da rappresentante di seggio in Piazzale Picelli e quando sono uscita volevo solo urlare dalla gioia.

I suoi progetti politici che vorrebbe portare avanti?

Ho tantissime idee, a partire dai servizi domiciliari per gli anziani. Non costringere le persone anziane a chiudersi nelle strutture credo sia importante. Queste persone sono un valore per la città ed escluderli è solo una grossissima perdita. Comunque tra tutti i consiglieri abbiamo tantissimi progetti e spero che riusciremo a realizzarli tutti.

Ora siamo già al lavoro. Stiamo facendo delle riunioni per organizzarci perché non c’è solo il Consiglio Comunale, c’è un grosso lavoro dietro. Sono molto orgogliosa di vivere a Parma e vorrei il riconoscimento che questa città merita. Non che ora non sia valorizzata ma possiamo fare ancora tanto.

Abbiamo voluto la bicicletta e ora pedaliamo sperando di arrivare il più lontano possibile.

2 Commenti

  1. c’è già un consigliere aggiunto che rappresenta i immigrati in consiglio comunale è ancora in carica. Lei rappresenta solo 100 persone che l’hanno votato. Noi abbiamo fatto la consulta dei popoli a posta per i stranieri che non hanno diritto di voto che sono 30 mila a parma e hanno scelto loro consigliere e non è lei. PUNTO

  2. Ali, il “consigliere aggiunto” non è un vero consigliere comunale, seppure ha un ruolo certamente importante. In questo caso si tratta di una consigliera comunale vera e propria. Inoltre i consiglieri comunali devono avere la cittadinanza italiana e sono eletti da chi ha cittadinanza italiana, mentre il consigliere aggiunto è una figura onorifica rappresentativa dei cittadini con cittadinanza straniera.
    Quindi sono due cose completamente diverse! Il consigliere aggiunto ha un ruolo rappresentativo per i cittadini stranieri, mentre lei ora è membra del Consiglio Comunale che opera a nome di tutti i cittadini italiani di Parma, inclusi gli stranieri naturalizzati come lei.

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