Allarme droga a Parma. E’ qui la dose? La mappa dello spaccio

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di Arianna Belloli e Francesca Devincenzi

La droga uccide. O meglio, di droga si muore. Ma le sole vittime non sono più i “tossici” raccolti in overdose a lato delle strade, ma anche gli stessi pusher…se pestano il piede, o forse, la linea di demarcazione, sbagliata.

Ne sono convinti i residenti di via Gobetti, al risveglio nel “day after” la morte del 22enne nigeriano Thankgod Omonkhegbele.

“Ma cosa vuole che sia stato un incidente” – commenta Rossana, uscendo di casa, in Via Milano, quando proviamo a supporre il ragazzo sia stato urtato da un’auto. “Lo sanno tutti che lì in Via Griffith (laterale di via Gobetti, luogo dell’omicidio/incidente) ci abitano ormai quasi solo neri. Girano in bici. Sono come fantasmi. A volte vediamo facce nuove, a volte spariscono. Stanno ai lati della strada, pensa che contino le auto che passano? Spacciano. Punto. Probabilmente questo ha sbagliato merce, posto, prezzo”.

Inutile farle notare che era incensurato, e arrivato da poco in città, da Belluno. “Si vede che la comprava là e vendeva qua” ribatte lapidaria.

Come Antonio (il nome, in questo, caso, è di fantasia su espressa richiesta), che esce proprio dalla casa d’angolo tra via Gobetti e via Griffith. “Se ho sentito gridare? Si. Ma qui è normale, si litigano i lembi della strada per spacciare. Mica pensavo ci scappasse il morto”. L’incidente nemmeno è contemplato.

LA MAPPA – Guarda la cartina interattiva qui: Lo spaccio a Parma, mappa.

E dire che il San Leonardo non è la sola zona di Parma dove lo spaccio è “ordinata quotidianità”. Come mostra la nostra mappa, in cui abbiamo indicato i punti “di rifornimento”, l’etnia dei “nobili venditori” e la materia commerciata, nessuna zona è immune, nessun quartiere è salvo. E se lo è, lo rimarrà per poco. In questo quartiere, a pochi passi dalla stazione e dal centro storico, sembra che il monopolio l’abbiano ottenuto i nordafricani e, in particolare, molti degli arrestati recenti sono di origine nigeriana.

Che la droga arrivi a Parma, è ormai notizia quotidiana, come gli spacciatori, che siano piccoli pusher o grandi fornitori di cavallini minori, beccati. Dalla Pilotta a Viale dei Mille, nessuno si salva.

Nella mappa sono stati segnati i punti dove le forze dell’ordine hanno rilevato, e in alcuni casi arrestato, alcuni spacciatori negli ultimi sei mesi, sia per la strada che nelle loro abitazioni.

spacciatore-san-leonardoNello specifico del quartiere San Leonardo invece sono state prese le segnalazioni dei residenti. Il quartiere, tappezzato di puntini rossi, è diventata la nuova zona principale dello spaccio di sostanze naturali: è così che agenti della polizia e carabinieri chiamano cocaina, marijuana e hashish perché droghe non sintetiche.

I residenti lamentano la situazione ormai esasperata del quartiere da inizio anno. In risposta a questo disagio è nato anche il gruppo “San Leonardo che cammina” che cerca di “ri-appropriarsi” della zona organizzando le passeggiate serali tra i residenti. Iniziativa che ha riscosso molto successo quest’estate ma che sta via via scemando a causa del senso di insicurezza e frustrazione che domina ancora, tra cittadini sfiduciati dalle forze dell’ordine che sembrano impotenti e commercianti che temono ripercussioni sui loro affari. “Siamo sempre noi che giriamo. Le nostre facce ormai le conoscono anche gli spacciatori e io ho paura che vengano a fare qualche danno nel negozio” aveva riferito a settembre un negoziante.

Tra gli angoli delle due vie principali, via Trento che si trasforma in via San Leonardo e via Venezia, gli spacciatori si riuniscono in sella alla bici, a volte nascosti dal buio dei mancati lampioni. “Mi permetto di far notare che in molti posti segnalati ‘stranamente’ l’illuminazione è fuori uso” riferisce Anna. “Si scambiano le dosi come caramelle, alle 6 di sera, senza timore” ribatte Cristina. “Il giro di droga è sotto gli occhi di tutti. Mi sono fermato una notte mentre aspettavo l’ordinazione dal ristorante giapponese di via Trento. Ho notato i tanti galoppini che entravano in un bar poco distante, gestito se non sbaglio da nordafricani. Credo sia una delle loro basi” riferisce Massimo.

LA SITUAZIONE DROGA IN CITTA’ – Piazzale della Pace, Centro e quartiere San Leonardo sono ormai nelle mani dei nigeriani – spiega il comandante dei Carabinieri della stazione centrale di Parma, Giovanni Orlando – Mentre in Oltretorrente e via Dei Mille ci sono soprattutto magrebini e tunisini. Gli italiani che spacciano ci sono ma lo fanno prevalentemente in casa e ai loro conoscenti. Lo spaccio di strada riguarda soprattutto le droghe naturali (cocaina marijuana e hashish). La cocaina di strada poi è soprattutto di bassissima qualità”. Questa infatti viene tagliata e ritagliata sino a massimizzarne il guadagno dalla vendita. Come raccontano alcuni militari della stazione di via Delle Fonderie “a volte arrestiamo degli spacciatori perché in possesso di cocaina al chiaro fine di spaccio ma una volta che mandiamo a esaminare la sostanza per determinare il principio attivo questo risulta talmente basso che devono essere rilasciati”. Il livello di principio attivo della sostanza stupefacente diventa infatti rilevante in sede processuale per determinare il fine di spaccio e la relativa condanna. “Gli acquirenti sono veramente tutti: dalle mamme, ai dirigenti, sino ai ragazzini” conclude il comandante Orlando.

ALLARME “DROGHE PESANTI” – L’allarme è che sempre più cocaina ed eroina, anche purissime, vengono intercettate al momento di essere messe sul mercato, dopo un accurato taglio. Sostanze pericolose, dannosissime, in alcuni casi letali. L’eroina, spiegava Cosimo Romano, dirigente della Squadra Mobile di Parma, alcuni mesi fa,  viene acquistata per essere “sniffata”. E’ passata la “moda del buco”, ma ne resta la pericolosità.

Ed è meno difficile da trovare di quanto si pensi, come l’ MDMA (droga dello stupro), acidi, allucinogeni, sostanze chimiche varie che vengono proposte in Via Venezia, nel buio che accompagna la chiusura del Penny Market, all’esterno dei locali della notte, in primis all’Ex Salamini ma non solo, come fossero caramelle innocenti.

Preoccupante è il continuo aumento dell’offerta ma ancor più allarmante è l’abbassarsi sempre più dell’età dei clienti. Sempre più facile è l’acquisto per strada e i giovani, inoltre, non si fanno neanche più intimorire dai prezzi come dimostra il recente arresto dei due domenicani che rifornivano di cocaina le scuole superiori di via Toscana.

E allora diventa anche palese come l’aumento annoso del consumo di droga sia prima di tutto un disagio sociale. La vera lotta si dovrebbe combattere anche nelle nostre teste. Con la cultura prima che con le retate in strada. Sia da un lato che dall’altro dello scambio. Perché non si vuole fare moralismo o buonismo ma il disagio e la frustrazione sta anche dall’altro lato, dal lato di chi deve pagare 250 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno, dal lato di chi non trova lavoro in questo mercato ormai saturo, dal lato di chi è una debole e facile pedina in mano ai veri criminali organizzati che certo non mostrano la loro faccia agli angoli della strada.

 

 

 

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