Chiusura punto nascite Borgotaro: Lucchi scrive a Bonaccini

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“Sono stato invitato, dal Sindaco di Borgotaro Diego Rossi, per lunedì 3 aprile, alle 20,30 per discutere, con i cittadini e le associazioni, il comitato, del punto nascite di Borgotaro, per intraprendere iniziative che ne scongiurino, come da decreto del Ministro Lorenzin, la chiusura in nome dell’efficienza e sicurezza.

Sono stato invitato, dal comitato di Castelnuovo Monti, a Carpineti, il 6 aprile alle ore 20,30 per analoghe iniziative.

Non sarà facile ottenere un risultato concreto ma ci sono battaglie che vanno combattute ugualmente. E io le combatto.

Do il mio contributo per combatterle.
Purtroppo, ancora una volta, resterò solo.
Ritengo, infatti, che il nostro impegno massimo, se vogliamo ottenere dei risultati concreti, sia da indirizzare nel sostenere il Presidente della Regione: Stefano Bonaccini e l’assessore alla sanità: Sergio Venturi oltre al segretario provinciale del PD: Gianpaolo Serpagli.

Prima del 1992 chi aveva queste cariche amministrative e politiche, seguendo, istintivamente, una politica di sinistra e il rispetto della Costituzione, avrebbero chiesto l’aiuto dei cittadini per sconfiggere una politica neoliberista e in favore della privatizzazione del Sistema Sanitario Nazionale.

Oggi, invece, può avere paura a farlo conoscendo la potenza di fuoco degli avversari. Conoscendo l’ammontare, enorme, degli interessi in gioco”.

Luigi Lucchi, eclettico sindaco di Berceto, interviene e in merito alle ventilate soppressioni dei punti nascita a Borgotaro e Carpineti.

Ecco la lettera:

“Gentile Presidente
Stefano Bonaccini
Presidente giunta regionale
Regione Emilia Romagna
e.p.c
Sergio Venturi
Assessore alla Sanità
Regione Emilia Romagna

Gianpaolo Serpagli
Segretario Provinciale PD

Gentilissimi,
i sottoscritti cittadini ritengono di comprendere, intravedendone i contorni, pur non avendo le capacità di approfondire compiutamente la situazione e le trame, che la Democrazia, in tutto il mondo occidentale, quindi anche in Italia, è in forte e preoccupante pericolo.
Concordiamo, infatti, con i nostri Padri Costituenti, es. Aldo Moro e Gustavo Ghidini, ma anche tanti altri, che con una lucidità profetica vivevano la preoccupazione della ricchezza concentrata in poche mani. La nostra stupenda Costituzione, infatti, ha cercato un’armonia dei poteri e soprattutto garanzie pregnanti non tanto contro l’uomo forte e solo al comando, come si lascia intendere nella retorica antifascista, ma contro la concentrazione della ricchezza.

Queste persone, veramente grandi e intelligenti, veramente animate da spirito democratico e amore per il Popolo, attribuivano alla ricchezza, non ridistribuita, sia la nascita delle dittature del novecento, come risposta, ovviamente sbagliata, a queste insopportabili diseguaglianze, sia la seconda guerra mondiale.

La grande
crisi del 29, a dire degli illuminati Padri Costituenti, ma con una analisi che riteniamo giusta, non è stata sconfitta, nonostante l’ardore, dalle azioni meritorie del New Deal («nuovo corso») e il suo piano di riforme economi e sociali promosso dal presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937, ma dalla II° Guerra Mondiale.

E’ sempre la guerra la soluzione ricercata, l’ovvia conseguenza, del neoliberismo sfrenato.
Immani ricchezze servono per “comprare” e gestire il potere.
Dettare le sorti del mondo.
Non a caso Papa Francesco parla di III° Guerra Mondiale.

Mai nella storia dell’Umanità s’è assistito a un’ingiustizia tanto marcata come ai nostri giorni: l’1% della popolazione mondiale detiene la stessa ricchezza che appartiene al restante 99% della popolazione mondiale.
La Costituzione Italiana, con l’intervento previsto e voluto nell’economia, tutelava il Popolo e il sistema democratico.
Purtroppo, ad iniziare dal 1963, si sono fatte correzione posticce lordando la nostra Costituzione.
Il Governo Prodi ha promosso e attuato la riforma del titolo V°
Il Governo Monti ha promosso e attuato, addirittura, l’obbligo del pareggio di bilancio.
Tanti trattati dell’Unione Europea sono in contrasto con la nostra Costituzione.

L’impossibilità, per l’Italia, di fare una politica economica utilizzando la moneta, la sovranità monetaria, ora ceduta ai “privati” com’è ceduta ai privati la Banca d’Italia, ci porta alla schiavitù. Milioni di lavoratori, soprattutto giovani, o sono disoccupati o sono schiavi.

Nessuno si sta preoccupando, inoltre, che stando alle previsioni nel 2025 oltre la metà dei lavori conosciuti oggi saranno svolti dai robot.

Mai come adesso il mondo, l’Italia, avrebbe bisogni di una politica di sinistra, di una politica buona in favore del Popolo.
Noi cittadini abbiamo bisogno, signor Presidente, signor Assessore, signor Segretario Provinciale di persone che ci guidino per riconquistare i nostri diritti/doveri e per sconfiggere il neoliberismo.
Dateci credito.
Abbiamo individuato il vero nemico.
Se ci indicano la luna con un dito guardiamo la luna avendo smesso, per fortuna, sentendoci rigenerati, di guardare il dito che la indica.

In questa battaglia, in queste battaglie, vi seguiremo, vi supporteremo, vi sosterremo.
Sono battaglie che riteniamo di vita o di morte.

Il nostro sostegno sarà pieno, nei vostri confronti, perché comprendiamo le vostre difficoltà.
Avete tutti i giornali e le TV contro.
Avete tutti i partiti contro.
Avete i potenti contro.
Ovviamente avrete tutti questi poteri contro se finalmente inizierete a fare una politica di sinistra.

Non vi chiediamo di guidarci in una sollevazione, in una rivoluzione violenta.
La vera rivoluzione, non violenta, in Italia, è rispettare e attuare la Costituzione e i suoi moderni e attuali, eterni, principi.
Come ben sapete e comprendete tutto deve essere privatizzato, stando agli ordini dei veri poteri, compreso il Sistema Sanitario Nazionale che “buffamente” si lascia intendere che sia troppo caro.

Si arriva perfino a mistificare la sicurezza facendoci credere che si può, ad esempio, partorire, solo in un ospedale, in una struttura, in cui ci siano almeno 500 parti all’anno.
E se partorissimo, per comodità e civiltà, in una struttura con tutta la sicurezza, doverosa, per 500 parti, ma i parti fossero 100 o addirittura 10 non sarebbe un aiuto vero ai cittadini?
Ripuliamo, insieme a voi, la nostra mente, dall’ubriacatura, dall’inquinamento delle fallaci e mortali, macabre, teorie del neoliberismo.
Torniamo, con voi alla nostra guida, a riconquistare diritti, a far rispettare doveri, anche i nostri.
Torniamo a sconfiggere i cattivi che non sono i cittadini ma i super ricchi, gli speculatori finanziari, i banchieri.

Desideriamo, insieme a voi, ripristinare la regola di Adriano Olivetti: nessun dirigente abbia uno stipendio, un compenso, superiore a dieci volte lo stipendio di un suo operai; nessuno percepisca una pensione superiore di dieci volte quella minima.
Come vedete non citiamo rivoluzionari sanguinari.
Forse non citiamo neppure pericolosi comunisti.
Ci limitiamo a seguire, ad esempio, Aldo Moro, Gustavo Ghidini e gli altri Padri Costituenti.
Desideriamo regole sui redditi dettate da un industriale come Adriano Olivetti.
Ci rifacciamo non al libretto di Mao ma al testo, non ancora lordato, soprattutto da Prodi e Monti, della Costituzione della Repubblica Italiana.
Ci rifacciamo ai principi della democrazia e quindi dei diritti, inalienabili, della persona umana.
Iniziamo a cambiare i decreti della Ministra Lorenzin che penalizzano, tra l’altro, Borgotaro, Castel Nuovo Monti e Paullo.
Possiamo farcela. Grazie”.

Seguono firme
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