M5S, “non” Statuto anti-Pizzarotti: Grillo finirà in Tribunale

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Il nuovo “non” statuto dei M5S finisce davanti al giudice del Tribunale di Roma. Sotto accusa il regolamento sulle espulsioni approvato dalla “rete” lo scorso ottobre.

L’avvocato Borrè ha impugnato il regolamento in nome di tre iscritti al movimento chiedendo la nullità per incostituzionalità. Oggi dovrebbe arrivare la notifica al fondatore Beppe Grillo in qualità di rappresentante legale del M5S e tra qualche giorno l’atto sarà depositato in Tribunale. Borrè aveva già difeso 31 espulsi dai 5 stelle fra Napoli e Roma e per 30 di questi era stato accettato il rientro.

Il ricorso in aula vede 41 pagine di contestazioni, secondo l’avvocato si tratta di “Inesistenza di delibera assembleare”, “Distorsione informativa circa le finalità di votazione”, “Violazione del principio paritario dell’uno vale uno, attribuendo al capo politico e al comitato d’appello poteri decisionali superiori a quelli di un singolo associato”.

Nel documento c’è inoltre un esplicito richiamo al caso Pizzarotti. Il sindaco di Parma era stato sospeso lo scorso maggio a seguito di un avviso di garanzia non comunicato ai vertici. A ottobre il sindaco, non ricevendo nessuna risposta e vedendosi negato il confronto con gli altri membri del M5S, ha deciso di auto-espellersi. Poco dopo anche i suoi consiglieri e assessori sono usciti da movimento fondando il gruppo “Effetto Parma”.

Borrè denuncia la violazione dell’articolo 21 della Costituzione quando si prevede l’espulsione per chi è sottoposto a procedimento disciplinare e rilasci dichiarazioni pubbliche relative al procedimento stesso. Una norma che sembra, secondo l’avvocato e i pizzarottiani, confezionata appositamente per il sindaco di Parma. Nonostante l’uscita dalle file dei grillini Pizzarotti continua a dividere il movimento.

Il ricorso si oppone anche al nuovo neo collegio dei probiviri e contro la distorsione informativa che si è avuta sulle finalità della votazione. Borrè punta il dito anche contro il codice etico che regola i rapporti tra grillini e i pm. Inoltre le votazioni, sempre secondo i ricorrenti, non hanno raggiunto un terzo degli iscritti e quindi non avendo raggiunto il quorum dovrebbe considerarsi nulle.

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