Lei, il capo, il corteggiamento, lo stupro. E la condanna a quattro anni di reclusione, per il 47enne siciliano accusato di aver stuprato una ragazza, all’epoca 22enne, estetista alle sue dipendenze in un centro a Parma.
Dopo alcuni corteggiamenti, inizialmente soft poi sempre più spinti, il datore di lavoro, con una scusa, avrebbe accompagnato la giovane in un appartamento disabitato. Poi le avances, e quel no non accettato trasformato in stupro.
Dopo un mese la denuncia: per la difesa, il rapporto è stato consensuale, per l’accusa, sostenuta dal pm Paola Dalmonte, è stato stupro. E il collegio giudicante le ha dato ragione: 4 anni di condanna, 20mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva.