Nuove segnalazioni su Ing Bank, continua l’allarme per gli avvisi sospetti

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Una telefonata, un sms oppure un’e-mail. Sono diversi i modi in cui i truffatori agganciano i clienti delle banche per cercare di entrare nei loro conti o mettere le mani sulle loro carte.

Tentativi sempre più frequenti, con metodi sempre più sofisticati, tanto che non sempre è facile accorgersi della trappola. È per questo che l’associazione Codici torna a richiamare l’attenzione sul ruolo delle banche, affinché vengano potenziati gli strumenti di sicurezza così da tutelare di più e meglio i risparmiatori. Emblematico il caso di Ing Bank.

“I nostri Sportelli ricevono praticamente ogni giorno segnalazioni di truffe bancarie – sottolinea Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e nel corso degli ultimi mesi abbiamo registrato un nuovo elemento che rende il quadro ancora più preoccupante. Lo schema è sempre lo stesso, ovvero il cliente riceve una comunicazione con cui viene avvisato di un tentativo di accesso al conto oppure di operazioni con le carte e viene invitato ad intervenire velocemente per interromperlo.

Per farlo, gli viene chiesto di comunicare i dati di accesso, che vengono poi utilizzati dai malviventi per impossessarsi dei soldi. L’ultima novità, testimoniata dai casi che ci sono stati segnalati e che stiamo seguendo, è che adesso queste comunicazioni giungono anche tramite una chiamata da presunti operatori che, sul telefono della vittima, risulta del numero della banca.

È capitato, ad esempio, per Ing Bank, uno degli istituti su cui riceviamo il maggior numero di segnalazioni. Abbiamo assistito diversi clienti Ing che sono stati raggirati ed abbiamo ottenuto diverse vittorie, con il riconoscimento di un rimborso a volte totale ed altre parziale. È evidente la necessità di migliorare i sistemi di sicurezza. Non è possibile chiedere ai consumatori di trasformarsi in detective o in informatici per capire se l’avviso del tentativo di frode è vero, considerando anche lo stato emotivo che si registra in un momento così concitato e delicato. Sono le banche che devono proteggere i clienti, anche dalle truffe, che ormai è chiaro sono un pericolo costante”.

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