Intelligenza Artificiale, prospettive presenti e future in Italia

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L’Intelligenza Artificiale, è noto, è l’ultimo prodotto vincente della Rivoluzione Digitale. E, tra i prodotti, è probabilmente quello che più di tutti ha alzato le aspettative e avuto un impatto drastico sulla vita quotidiana di miliardi di persone. Ed ha attecchito anche in Italia, un Paese storicamente poco incline alle novità digitali.

L’AI nel Belpaese ha avuto ed ha un ruolo fondamentale ogni giorno. Perché è nel quotidiano che l’AI fa la differenza, aprendo a nuovi processi e semplificando molte procedure. Gli esempi si contano a fatica, tanto ormai è grande l’impatto di questa rivoluzionaria tecnologia.

L’AI in Italia: le prospettive presenti e future

Non si è davanti ad una tecnologia astrusa che potrebbe essere parte del futuro, ma una realtà che già adesso è integrata nei processi produttivi. I due aspetti principali in cui l’AI sta impattando sono legati al mondo della sanità, questa da rivoluzionare anche all’indomani del Covid, e l’etica, che è uno dei temi salienti degli ultimi mesi anche in relazione alle più cocenti questioni geopolitiche. I risultati però sono ben evidenti in altri settori, questi sì pionieristici e bravi a bruciare i tempi. Il mondo dell’intrattenimento digitale, dall’on demand al gambling online, ha da tempo saggiato il potenziale dell’AI e dei suoi derivati, su tutti machine learning e deep learning.

Più in generale l’AI è ad oggi utile per semplificare molte problematiche che ancora sussistono nel presente. Anche in questo senso vanno i fondi di investimento PNRR che puntano anche e soprattutto su questa rivoluzionaria tecnologia. Non a caso sono nati degli hub specifici, dall’Emilia-Romagna alla Sicilia con pool di professionisti qualificati per implementare l’utilizzo di Ai in Italia ed estenderlo ad altri settori nel minor tempo possibile.

I rischi non mancano di certo ma è indubbio che l’AI cambi il modo stesso di fare impresa. E svolti nel verso di una trasformazione pervasiva e culturale prima ancora che tecnologica. Le tecnologie già esistono, ma vanno normalizzate agli occhi di tutti. E cioè vale a dire l’impatto dell’AI è già significativo, ma solo spinto verso una crescita esponenziale. E quindi favorito e non ostacolato. Perché i benefici sono chiari, in termini di produzione e miglioramento dei processi e quindi in ottica di efficienza ed efficacia. Non un lavoro sull’algoritmo o su una serie di algoritmi, ma una cornice culturale su cui implementare il corso del futuro. È un dato di fatto che ha bisogno solo di realizzarsi a pieno.

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