Ma siamo sicuri che Krause voglia lo stadio a tutti i costi?

Non sta scritto in cielo che Krause lo voglia atuttiicosti. Sarebbe intelligente a tutti i costi lo volesse la città. Tanto diciamocelo. E’ li da un secolo, e mica ha le ruote per farsi un giro altrove.Krause sta già facendo un investimento importante, fondamentale dal punto di vista sportivo, a Collecchio. Un centro che sarà modello per l’Italia e forse non solo. Davvero non può dormire di notte senza il Tardini?

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Partiamo tutti sempre dal presupposto che il presidente del Parma sostenga il “no Tardini no party”. Ma se un bel giorno invece Krause dicesse “Tardini, no grazie?”.

Fantascienza, forse no. In fondo, a nessun imprenditore piace gettare soldi al vento, litigare con amministrazioni comunali ottuse e combattere contro i mulini a vento, attività da lasciare volentieri a Don Chisciotte. E poi diciamocelo, perl’animadichi. 

Facciamo un passo, anzi quattro o cinque, indietro.

Parma, la città del no – Parma è la città del Festival della Lentezza. Ma pure quella del no. In fondo, a noi parmigiani i no Vax e no Mask fanno una pippa. Noi da molto prima del Covid abbiamo i noatutto: no alla Movida, no all’ampliamento dell’aeroporto, no ai cargo, no alla Tibre, no alla Metro, no alle bretelle della tangenziale, no alla Via Emilia Bis,  no a qualsiasicosacispostilequilibrionoiosoeprecariodellacittà. 

Perchè essere conservatori va di moda, e chissenefrega se le nuove generazioni perdono opportunità di lavoro, se una città che potrebbe essere fulcro dei commerci del Nord tra Milano Bologna e l’asse ligure toscano resta indietro come un orologio che segna l’ora giusta solo due volte al giorno perché perde i treni, letteralmente e non: Alta Velocità, Aeroporto internazionale. Tibre.

Quindi dire no anche allo stadio – Quindi dire no anche allo stadio è una diretta conseguenza del no a tutto. Stare fermi. L’immobilismo imperante della sinistra antica. Quella stessa sinistra che si è presa (o ripresa) lo scettro del potere a suon di compromessi. Il primo, allearsi con Effetto Parma, creare un’impresentabile Giunta Guerra – Lavagetto dopo che per dieci anni sono volate scintille parole grosse e promesse di non andare mai a braccetto. E alla luce dell’anno di governo, Pizzarotti, che almeno prendeva una linea e la manteneva a costo di essere odioso, manca molto.

Torniamo alla sinistra. Quella antica, conservatrice. Dello zoccolo duro che vota, va a votare, anche in sedia a rotelle. Quella che vota il piddìsempreecomunque. E ora non può deludere gli elettori, anche se alle prossime amministrative potrebbero essere, pace all’anima loro, già con gli angeli. Quindi ci troviamo Guerra che deve fare contento Lavagetto, Lavagetto che deve fare contenti gli elettori, la Jacopozzi e Campanini che vivono sullo Stradone e mica vogliono scontentare i residenti che per due domeniche al mese per 8 mesi trovano un po di traffico. E non ricordategli che il Tardini è li da prima delle loro luccicanti verande.

E gli altri che siedono in Consiglio? Sanno tutti che il Tardini è un opportunità. Ci arriva anche un idiota, non che sia una medaglia al merito capirlo. Un bene pubblico abbellito e ammodernato con soldi privati.

Torniamo a bomba – Torniamo a bomba al progetto Tardini. Non sta scritto in cielo che Krause lo voglia atuttiicosti. Sarebbe intelligente a tutti i costi lo volesse la città. Tanto diciamocelo. E’ li da un secolo, e mica ha le ruote per farsi un giro altrove.  

Krause sta già facendo un investimento importante, fondamentale dal punto di vista sportivo, a Collecchio. Un centro che sarà modello per l’Italia e forse non solo. Davvero non può dormire di notte senza il Tardini?

E poi, guardiamola diversamente. Se Krause dicesse al Comune, e al comitato di cui parleremo appena sotto, “mi avete fiaccato lo stadio tenetevelo così” chi ci guadagna? Chi va in nord e si piglia l’acqua in testa?

E se l’Uefa dicesse stop? Attenzione, perchè non è scritto in cielo che l’omologa che lo stadio oggi ha, sia imperitura. Cambiassero le norme, o lo stadio invecchiato e imbruttito su se stesso, aggrovigliato tra la burocrazia medievale iniziasse a perdere qualche pezzo e non ci fosse più l’omologa Uefa, chi lo mette a norma? Se Krause si scoccia e dite “arrangiatevi”, poi, essendo un bene pubblico, tocca al Comune ammodernarlo. Siamo sicuri convenga alla stimata giunta far incazzare Mister President.

Sul comitato – Dicevamo, del Comitato no Tardini o come si chiama. Ma ci rendiamo conto che dentro ci stanno pure i difensori dei Boschi di Carrega, delle Oasi di Sala Baganza e di chissàcosaaltro? Oltre agli ecologisti e i no a qualsiasi cosa. Perchè va di moda dire di no. Ottomila anime possono davvero minimamente far mettere in discussione qualcosa?

Sulle opere – Ma dove sta scritto che Krause deve farsi andare bene qualsiasi cosa il Comune decida? Dove sta scritto che deve essere prono alle volontà altrui oltre ad investire 100 milioni? E chi dice che davvero sarebbe peggiorativo per le condizioni dei condomini circostanti, dal momento che il progetto è segretamente conservato nelle segrete stanze del Comune?

E ancora. Perchè preoccuparsi del recupero materiali, ammesso ci stia del recuperabile, se l’investimento non è pubblico? Per l’inquinamento? Ma diciamo seriamente che una delle città più inquinate d’Europa, con l’inceneritore (a quello si, sarebbe stato opportuno dire di no) è preoccupata dello smaltimento di quattro grammi di inerti secolari?

Il lavoro a stralci – Ultimo ma non ultimo, siamo certi che i lavori “a stralci” permettano di continuare a giocare al Tardini? Ascoli è stato un caso limite, ma esistono norme di sicurezza stringenti. Non c’è garanzia di sicurezza se un settore è occupato da ponteggi e gru. Potrebbe non essere gestibile, giocare comunque al Tardini. E poi davvero, per avere le curve coperte, la Tribuna Est nuova, un bel parcheggio sotto, i tifosi non sopravviveranno a un paio di stagioni lontano da Parma?

Il futuro, il progresso, chiedono sacrifici. Si può farli, oppure perdere tutti i treni. Ricordando che quello dell’Alta Velocità a furia di no…ora ferma a Reggio.

1 commento

  1. Perfettamente d’accordo,( a parte l
    il termovalorizzatore, mi creda le discariche sono piu inquinanti) purtroppo temo siano parole gettate al vento , l’ ottusità e l’ immobilismo regna sovrano…alla fine Parma e i suoi tifosi ( sottoscritto compreso) avranno la città e lo stadio che si meritano …ahime’

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