Il Parma è semplice e concreto: Genoa battuto 2-0

Non è servito tanto, in fondo. Sono bastati Vazquez e Bernabè, un ordinato Zanimacchia e un po di anima. Quella che forse, troppo spesso, rimane negli spogliatoi. La domenica è il giorno della serie A. E il Parma si riscopre bello e cinico. Niente di stupefacente, ma quanto basta per una settimana di pace. In attesa di confermare che questa squadra ha ancora qualcosa da dire al campionato

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Non è stata una gara di spettacolo e luccichii. E’ stata una gara baciata prima dal sole, poi dal vento, infine dalla nebbia. E’ stata una gara ordinata, pulita, in cui il Parma ha fatto il suo senza colpo ferire o subire.

Hanno deciso Beneck e un rigore di Vazquez, ma anche l’ordine messo dietro da Osorio dopo un errorino iniziale, la linearità di Zanimacchia, la fantasia del Mudo dopo palle perse e calci presi.

Vogliamo sognare? diciamo che hanno deciso i tifosi, con un “meritateci” che la dice lunga, in una piazza che non alza mai la voce.

Si affaccia anche la luna, timida ma imperiosa, dietro la nord, mentre Vazquez si appresta a battere proprio sotto i supporter ducali il rigore che sancisce il 2-0 del Parma.

Il cielo è tra il rosso del tramonto e il grigio della nebbia, il vento gelido e minaccioso lambisce gli spalti, ma per i cuori gialloblù è primavera e sa di rinascita

Pecchia è consapevole di avere un solo risultato a disposizione, per scacciare chiacchiere problemi e pensieri. E scegli di cambiare: in porta torna Buffon, davanti a lui Delprato a destra, con Osorio, Balogh e Ansaldi a completare la difesa. In mediana Bernabé  Estevez e i debutto di Zanimacchia, Vazquez e Mihaila sulla trequarti. In attacco Benedyczak è preferito a Inglese.

La prima tegola in casa Parma cade al 14esimo: dopo 10 minuti niente male dei ducali, Mihaila si accascia a terra in lacrime. Ennesimo problema muscolare, al suo posto Sohm. Il Parma si assesta con un 4-3-3 che sembra garantire maggiore stabilità, con Vazquez, dopo un paio di palloni persi, che si sposta falso nueve ed inizia a giocare come sa.

Al 32esimo passa il Parma: gran numero di Vazquez per Beneck che in galoppata alza la testa e punta il palo lontano dove Martinez non può nulla. Uno a zero Parma.

Non è una gara entusiasmante, ma il Parma fa il suo gestendo senza troppi affanni. Al 52esimo il raddoppio ducale: braccio largo di Dragusin su un cross di Zanimacchia, è penalty che anche il var conferma.

Sul pallone va Vazquez che non sbaglia, portiere da una parte palla dall’altra.

Due a zero, sotto la nord, mentre scende la sera.

Al 63esimo è Martinez a fare il miracolo e dire no a Zanimacchia, spegnendo il sogno di un gol all’esordio con un miracolo sul palo. Ad imbeccarlo, il solito Vazquez che inventa e litiga in campo con Sturaro, dopo ennemila calci subiti.

E la mischia continua, subito serata, dopo il triplice fischio.

C’è il Genoa, ma c’è un Parma ordinato. Pulito, senza sbavature ne chissà che scintille. Quanto basta per gli applausi sotto la curva a fine gara. Dopo il “meritateci”, l’applauso.

Non è servito tanto, in fondo. Sono bastati Vazquez e Bernabè, un ordinato Zanimacchia e un po di anima. Quella che forse, troppo spesso, rimane negli spogliatoi.

La domenica è il giorno della serie A. E il Parma si riscopre bello e cinico. Niente di stupefacente, ma quanto basta per una settimana di pace. In attesa di confermare che questa squadra ha ancora qualcosa da dire al campionato.

 

TABELLINO

PARMA – GENOA 2- 0

MARCATORI: 32′ Benedyczak, 52′ rig. Vazquez (P)

PARMA: Buffon; Delprato (dal 76′ Coulibaly), Osorio, Balogh, Ansaldi (dal 76′ Zagaritis); Bernabé, Estevez; Zanimacchia, Vazquez, Mihaila (dal 15′ Sohm); Benedyczak (dal 64′ Bonny). A disp: Chichizola, Corvi, Charpentier, Hainaut, Juric, Circati, Inglese. All: Fabio Pecchia.

GENOA: Martinez; Matturro (dal 46′ Jagiello), Dragusin, Vogliacco; Sabelli, Frendrup, Strootman, Criscito; Aramu (dal 62′ Yalcin), Gudmundsson; Coda (dal 62′ Puscas). A disp: Semper, Agostino, Czyborra, Salcedo,  Sturaro, Hefti, Badelj, Boci, Dragus. All: Alberto Gilardino.

Arbitro: Francesco Fourneau della sezione di Roma 1.

Ammoniti: Sabelli, Vogliacco, Saicedo  (G), Benedyczak, Zagaritis (P)

 

 

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