Allarme per la presenza della scabbia nelle strutture per anziani pubbliche e private

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La cronica e risaputa carenza di personale infermieristico e di operatori socio sanitari rende la qualità dell’assistenza estremamente scarsa con pesanti ricadute sul livello di cura, si riscontrano malattie infettive, compreso casi di Scabbia, la cui gestione è assolutamente approssimativa.

I nostri delegati, hanno più volte segnalato ai propri responsabili, la gestione approssimativa dell’emergenza, senza mai ricevere risposte e azioni adeguate.

Teniamo a precisare che oltre gli anziani la Scabbia abbia colpito anche gli operatori, situazione di cui anche gli organi dell’AUSL di Parma sono a conoscenza.

Manca spesso tutto, l’inadeguatezza e arretratezza degli spazi, l’impossibilità di adottare azioni efficaci d’isolamento soprattutto nei confronti degli anziani affetti dall’alzheimer, dimostrazione che, i casi il cui rischio di diffusione è elevato, come la SCABBIA, debbano essere trattati direttamente dal Sistema Sanitario attraverso il ricovero presso reparti di malattie infettive, in ambienti e condizioni adeguate.

Abbiamo situazioni in cui la trasmissione d’ informazioni al personale, avviene in maniera confusa e contraddittoria, questi si ritrova costretto ad affrontare le problematiche, mettendo in atto azioni ai limiti dell’improvvisazione.

Ad esempio un fattore che rende le CRA/RSA obsolete, è la mancanza del medico di struttura che sia presente preparato e facilmente reperibile. Contrariamente nelle case protette, sono presenti per poche ore settimanali esclusivamente medici di base, i quali, in alcuni casi, come avvenuto durante il Covid, manifestano atteggiamenti poco motivati e a tratti di scarsa preparazione.

A tutto questo, per porre rimedio, USB rivendica da sempre, la necessità che le residenze per anziani siano gestite direttamente dal Sistema Sanitario Nazionale, perché innanzi tutto gli ospiti sono “non autosufficienti” perché soggetti di MALATTIE croniche degenerative e ciò serve per affrontare al meglio e tempestivamente determinate criticità, attraverso l’impiego degli strumenti adatti e preparazione necessaria, per poter offrire le cure adeguate e la tutela dei lavoratori, condizioni ad oggi inesistenti. Ci si è scordato che nel recente passato il Covid ha mostrato prepotentemente questa inadeguatezza”.

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