Distretti industriali: +26,7% l’export dell’Alimentare di Parma nel primo semestre

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Hanno sfiorato i 10,5 miliardi di esportazioni, nei primi 6 mesi dell’anno, i distretti industriali dell’Emilia-Romagna che hanno fatto segnare una crescita dell’11,4% sullo stesso periodo del 2021 e del 16,9% sul 2019. E’ quanto emerge dal consueto monitoraggio sui distretti Industriali emiliano-romagnoli curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo secondo cui, di particolare rilievo appaiono le performance del Sistema Casa avanzato del 20,9%, dell’Agroalimentare (+13,6%) e della Meccanica (+6,6%). In aumento anche l’export dei distretti del Sistema Moda (+10,5%).

Fra i risultati migliori spiccano quelli dei distretti di Parma: alimentare +26,7% (Un risultato ottenuto ottenuto grazie a pasta e prodotti da forno e alle vendite in Germania e Francia, che acquistano oltre il 40% delle vendite estere del distretto); lattiero-caseario +16,1%, salumi +8%. Calo per il settore Food Machinery parmigiano (-3,2%).

Le Piastrelle di Sassuolo hanno conseguito il risultato migliore in valore superando di 422 milioni. Il distretto ceramico ha sorpassato quota 2,4 miliardi segnando il massimo storico nel primo semestre dell’anno. Sempre tra i distretti del Sistema Casa, risulta buona anche la crescita dei Mobili imbottiti di Forlì (+29 milioni, pari a +16,3%), mentre tra i distretti della meccanica, positivo il dato della Meccatronica di Reggio Emilia (+292 milioni di euro, pari a +14,2%), delle Macchine per il legno di Rimini (+10 milioni, pari a +4,2%) e delle Macchine per l’imballaggio di Bologna (+8 milioni di euro, +0,7%).

Il distretto agro-alimentare che ha conseguito la maggior crescita in valore è l’Alimentare di Parma che chiude il semestre con un aumento di 154 milioni di euro, pari a +26,7%, mentre nel Sistema Moda in evidenza soprattutto la Maglieria e abbigliamento di Carpi (+7,9%), l’Abbigliamento di Rimini (+16,8%), le Calzature di San Mauro Pascoli (+5,7%).
Quanto alle esportazioni dei poli tecnologici, queste sono aumentate di 114 milioni di euro (+18,2%).

Guardando ai diversi mercati, nel complesso gli Stati Uniti sono il primo Paese per crescita in valore (+188 milioni di euro), ma considerando le aree geografiche sono i paesi europei occidentali a confermarsi i principali mercati di sbocco in grado di trainare l’export (+523 milioni). Si registra una forte dinamicità anche in Europa centro orientale, America Latina, Medio Oriente e Asia centrale. I paesi protagonisti dei cali principali, invece, sono Cina (-73 milioni) e Russia (-44 milioni).

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