Sanità e Centri di Potere, Vol. IV – Lo “sceriffo” si fa giustizia da sé, la Magistratura e molti altri stanno a guardare, tocca chiamare i Servizi Segreti? 

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Ormai la nostra rubrica sta coinvolgendo moltissimi lettori che ieri ci hanno addirittura sollecitato a uscire in prima mattinata con la pubblicazione dei vari capitoli.

Tanta gente normale, che conosce il valore di molti che lavorano in Ospedale e che considera inaccettabili le interferenze di una cattiva politica e di altre consorterie nella gestione della sanità.

La sanità che desideriamo è “pulita”, senza intrallazzi e altri meccanismi di potere. Nel capitolo III abbiamo letto nuovamente del problema della gestione dei posti letto “in stile albergo” all’Ospedale Pietro Barilla, della Terapia Intensiva Pediatrica più volte inaugurata e mai attivata (a fronte di 1.200.000 euro di donazioni, che a questo punto pensiamo siano state utilizzate per altro), dei tempi di attesa per le visite di allergologia pediatrica causati dalla modalità di distribuzione delle risorse (favorendo la sanità privata) e delle difficoltà nella gestione dei bambini obesi e delle pazienti anoressiche nella città capofila della Food Valley dell’Emilia-Romagna. Oggi completiamo il paragrafo della lettera inviata dall’Esposito al Presidente Bonaccini, all’Assessore Donini e all’ex dirigente Petropulacos sull’Ospedale dei bambini e presentiamo quello sull’Organizzazione assistenziale complessiva.      

UOC Clinica Pediatrica e Dipartimento Materno-Infantile (continua)

8. Vaccinazioni influenzali nei bambini cronici -> il Ministero della Salute invita le Aziende Ospedaliere ad effettuare le vaccinazioni nei malati cronici durante le visite di follow-up o i ricoveri al fine di alleggerire il territorio e il numero di accessi a strutture sanitarie da parte di chi è affetto da una patologia cronica. Ho una elevatissima competenza nel counseling vaccinale su pazienti complessi e moltissima esperienza nell’esecuzione delle vaccinazioni a malati cronici ma ancora una volta conoscenze e competenze non sembrano interessare in Ospedale a Parma. I “proprietari” dei vaccini influenzali sembrano il Dott. Vitali sopra menzionato e la pediatria di comunità. Quindi, non posso avere a disposizione dosi di vaccino influenzale da somministrare ai bambini cronici durante le visite di follow-up. Non posso che esprimere il mio rammarico per il fatto che l’Azienda Ospedaliera-Universitaria e anche la AUSL di Parma non mi considerino una risorsa per favorire il raggiungimento di elevate coperture vaccinali; 

9. Reclutamento personale -> sono fermamente convinta che la qualità delle risorse umane sia essenziale per dare forza a un Ospedale. Lo scorso luglio si è concluso un concorso universitario per RTD/B di pediatria e lo ha vinto la Dott.ssa Maria Elisabeth Street, che si era trasferita da Parma a Reggio Emilia (dove è responsabile di UOS) 6 anni fa in quanto bullizzata da de’Angelis. La Dott.ssa Street potrebbe essere funzionale al potenziamento delle attività di endocrinologia pediatrica nella realtà di Parma, con lo sviluppo di progettualità sull’obesità e sull’adolescente. Ad oggi la Dott.ssa Street non ha ancora preso servizio presso l’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma perché le è stato proposto un incarico dirigenziale di base (cioè neanche un programma, con la perdita stipendiale di 16.000 euro/anno), non le è stato indicato dove dovrebbe svolgere la sua attività ambulatoriale né sembra esserci disponibilità a darle uno studio. Se le problematiche relative agli spazi ambulatoriali e allo studio non si risolveranno nelle prossime 2 settimane, resterà a Reggio (la sua possibilità di assunzione scade il 1 dicembre, se non prenderà servizio il concorso andrà rifatto). La mia etica mi porta a svolgere sempre concorsi regolari in cui vincono i migliori. Non crede che se la Direzione Aziendale crea situazioni inaccettabili ai migliori che vincono, è come se truccasse i concorsi? E così facendo il vantaggio l’hanno i cittadini o de’Angelis e Dodi, che così facendo limitano il peso assistenziale della Clinica Pediatrica? 

10. Studi medici tenuti vuoti -> alla Scuola di Specializzazione in Pediatria che dirigo afferiscono 92 specializzandi che forniscono un contributo assistenziale essenziale a tutte le strutture della provincia di Parma e di Piacenza che fanno parte della rete formativa. Le sembra normale che non abbiano neanche un locale per studiare e svolgere l’attività scientifica? Gli specializzandi che vengono a Parma da altre sedi devono affittare una casa intera e avere la fibra perché nell’intero Ospedale non si trova lo spazio per loro? Il bello è che al Pad. Cattani (di fronte cioè all’Ospedale dei Bambini) ci sono ben 5 stanze realmente non utilizzate ma siccome sulla carta erano state attribuite a “qualcuno” da “qualcuno”, si preferisce tenere tutto immobile piuttosto che riorganizzare in modo ragionevole gli spazi. Ho imparato a fare la pediatra vivendo in Ospedale e mi sembra illogico un simile atteggiamento nei confronti dei futuri pediatri e della loro formazione. 

Organizzazione assistenziale complessiva 

Il Dott. Fabi è da 13 anni consecutivi Direttore Generale a Parma (prima in AUSL e poi in Ospedale). Non ho ancora capito chi sono gli/le uomini/donne forti della Sua Direzione Aziendale. Così pure, sono molto colpita dal fatto che appena si scava un attimo sotto la superficie emerga il vuoto. Le pare possibile che ad oggi a Parma (città a 26 Km da Bibbiano) non ci sia un protocollo interdisciplinare sulla tutela del minore? La risposta della Medicina legale dell’Ospedale è stata che c’è un modulo su intranet a tutela dell’Azienda…E’ una risposta normale? Ho inviato un protocollo su cui lavorare a settembre ma la scarsa abitudine degli altri a confrontarsi in gruppo e probabilmente il fatto che si capisca chiaramente che la Direzione Sanitaria non è minimamente interessata a protocolli/percorsi interdisciplinari porta all’inevitabile conclusione che non vi è il minimo interesse a realizzare progetti di questo tipo. 

Inoltre, laddove i PDTA localmente siano stati sviluppati (es. PDTA sulle OSA per gli adulti scritto nel 2017) a Parma restano convinti che quanto hanno steso sia per sempre la soluzione migliore. Come saprà, è stato di recente scritto il PDTA regionale sulle OSA, che prevede un percorso totalmente diverso da quello di Parma: nel PDTA regionale si prevede di fare uno screening attento di coloro che dovranno effettivamente eseguire la polisonnografia evitando esami impropri, mentre a Parma l’esecuzione della polisonnografia avviene prima della visita. Non ci sarebbe nulla di strano se il PDTA regionale venisse recepito da Parma come un aggiornamento del percorso e portasse all’implementazione dello stesso modificando l’approccio attualmente seguito. Invece, in primis il Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria, dichiara che “siccome non siamo in Bulgaria ed è soddisfatto del percorso seguito a Parma a Parma si proseguirà come si è sempre. fatto”. Onestamente la risposta mi ha lasciata esterrefatta perché dimostra che le conoscenze e i saperi non interessano, il confronto e l’aggiornamento sono rifiutati. Non è che basta costruire belle strutture con fondi privati (come l’Ospedale dei Bambini) o comprare strumentazioni per documentare competenze. Sembra che esperienza sul campo e professionalità documentata non siano chiavi fondamentali per garantire la possibilità di raggiungere risultati importanti.

In questa parte della lettera emerge il comportamento mobbizzante riservato al personale universitario non gradito dalla Direzione dell’Ospedale, il modo sprezzante con cui vengono trattati gli specializzandi e nuovamente l’assenza di protocolli aggiornati (con particolare riferimento a quello sull’abuso dei minori e sulle apnee ostruttive). 

Nella sua querela lo “sceriffo” taccerebbe l’Esposito di affermazioni false sul suo comportamento mobbizzante, sul fatto di avere ricevuto la richiesta di spazi per gli specializzandi e sull’assenza del protocollo sull’abuso dei minori.

 

Sul punto del mobbing nei confronti degli universitari non graditi, sembra francamente superfluo spendere parole perché ne abbiamo già parlato nel volume I (5 apicali universitari sospesi in pochi anni senza che ciò sia avvenuto a personale ospedaliero anche quando rinviato a giudizio per gravi reati e altri allontanati con il prepensionamento, tanto per citare alcuni esempi). Ci si domanda a questo punto se l’assenza di tutela da parte dell’Università non costituisca l’ennesimo tassello del medesimo disegno criminoso. D’altra parte, nello specifico, sembra che il Magnifico e l’Esposito abbiano avuto un intenso carteggio sul fatto che la Dott.ssa Street abbia posticipato di 2 mesi la presa di servizio per i forti dubbi che aveva sulle attività che avrebbe potuto svolgere nell’Ospedale di Parma. Ora il meteo ci dice che si stanno addensando nubi anche sui rapporti tra Magnifico e “sceriffo”. Abbiamo letto del recente scandalo sui concorsi truccati che ha colpito la sanità toscana e l’Ospedale Meyer di Firenze, con la richiesta di interdizione da pubblico ufficio del Direttore Generale del Meyer per l’ipotesi di corruzione e il coinvolgimento di vari universitari apicali che sarebbero risultati intermediari del presunto scambio d favori. A Parma lo “sceriffo” ha finanziato negli ultimi 18 mesi una decina di posti tra ordinari e associati al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università senza reali esigenze didattiche. La scusa che questi docenti servono per aumentare i professori delle Scuole di specializzazione sembra poco credibile (tanto più considerato come sono trattati gli specializzandi): ci sono settori scientifico-disciplinari scoperti o molto carenti, ma non supportati da reclutamenti adeguati; invece, altri settori già numerosi vengono incrementati con i finanziamenti dell’Ospedale. L’Ospedale di Parma ha i conti in rosso tanto da avere scatenato le proteste dei sindacati di categoria per il pagamento di indennità accessorie, guardie, straordinari ed essere a rischio addirittura gli stipendi dopo la fine del 2022. Come mai ha la possibilità di finanziare posti da professore universitario? In che condizioni è il bilancio dell’ospedale sotto la gestione dello “sceriffo”? Che rapporti ha lo “sceriffo” con l’Università? Qui si va sul complicato, può essere che ci siano interessi a doppio filo che prevedono di obbedire ad ordini di altri per soddisfare una rete intricata in cui non sono esenti i concorsi universitari.

Per quel che riguarda gli spazi studio per gli specializzandi, lo “sceriffo” ha dichiarato in Procura che la Direzione ospedaliera non ha mai ricevuto alcuna richiesta da parte dell’Esposito per l’assegnazione di spazi che potessero essere sfruttati dagli stessi per lo studio. Anzi, fa dell’ironia sul fatto che serva uno studio per gli specializzandi (cosa che si capisce bene considerando che l’aggiornamento scientifico non sembra un’abitudine dei suoi accoliti e vedendo che nel bellissimo Ospedale dei Bambini non sono stati progettati spazi didattici). Nella sua ironia dimenticava, però, di considerare le numerose richieste dell’Esposito inviate alla Direzione Aziendale nel 2020 (ora al vaglio della Procura, più semplici da valutare rispetto alla rete sopra descritta), a un certo punto interrotte perché gli spazi che la stessa aveva identificato sono stati assegnati ad altre attività.

Inoltre, nella lettera del 12 novembre 2021 l’Esposito rendeva edotto il Presidente Bonaccini dell’assenza di un protocollo interdisciplinare sulla tutela del minore. Lo “sceriffo” ha tacciato di falsità tale affermazione, allegando a supporto quello che avrebbe dovuto essere il predetto protocollo, redatto addirittura nel 2008. Tale affermazione lascia basiti. Basta una veloce lettura del preteso protocollo del 2008 per rendersi conto di essere di fronte ad un testo estremamente generico, senza chiare istruzioni operative, e, peraltro, estremamente datato. Si badi: il giudizio di concreta inadeguatezza di tale documento, non è una mera opinione della Esposito ma è stato più volte chiarito dalla stessa Direzione Aziendale che il 5/5/2021 ha fatto circolare “Il modello di integrazione NPIA Territoriale e Ospedaliera” in cui compare scritto che una priorità di Ospedale e AUSL è stendere il protocollo a tutela del minore. Ancora, l’assenza di un effettivo protocollo interdisciplinare di tutela del minore è stata anche confermata in forma scritta dal responsabile dell’Ufficio legale dell’Ospedale. Risulta del tutto evidente, dunque, come il riferimento al testo del 2008 effettuato dallo “sceriffo” sia il disperato tentativo di coprire le mancanze dell’Ospedale dallo stesso diretto, cercando di screditare le ampiamente documentate considerazioni dell’Esposito. Va aggiunto che il 28/9/2021 l’Esposito ha fatto circolare un documento estremamente articolato su questo tema al gruppo di lavoro che ha sottoscritto “Il modello di integrazione NPIA Territoriale e Ospedaliera”. Non è ovviamente pervenuta risposta e, solo dopo la lettera della inviata al Presidente Bonaccini, è comparso un protocollo sul minore estremamente breve, retrodatato a fine luglio, coordinato dall’amico del cuore che non ha coinvolto neanche i neuropsichiatri infantili e, più in generale, il territorio su una tematica così delicata.

Per quanto riguarda, invece, il protocollo sulle apnee ostruttive, il 20/12/2021 la Giunta Regionale ha approvato il protocollo a cui hanno partecipato alcuni professionisti dell’Ospedale di Parma (tra cui l’Esposito per la pediatria) insieme a vari esperti degli altri Ospedali della Regione. La formazione di 1° e 2° livello avrebbe dovuto essere svolta dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, che per tale compito ha incassato 25.000 euro dalla Regione stessa. I vari esperti hanno dovuto registrare le loro lezioni in fretta e furia ma oggi, a distanza di un anno da quelle registrazioni, non si sa più nulla. Attenzione: qui, però, con l’ex Direttore Sanitario sembra che ci spostiamo dal Far west alla Russia e il nostro “sceriffo” diventa zar (d’altra parte, il tutto è iniziato con gli ucraini e ben sappiamo come tra Russia e Bulgaria ci siano scintille). Forse le agitazioni per i dubbi sulla possibilità di coprire le quote accessorie degli stipendi dei dipendenti hanno portato a prendere a “prestito” questi soldi, come anche le cospicue donazioni per il nuovo Centro oncologico o altre donazioni per altri fini così da tacitare i sindacati? L’intreccio tra Ospedale, AUSL e reti di interessi cittadine politiche e consociative è sicuramente favorito dalla lunga permanenza del nostro “sceriffo/zar” come “uomo solo al comando” della sanità cittadina e provinciale (14 anni, che diventeranno 16 con il recente nuovo incarico). Questo gli permette ormai di interferire anche con il reclutamento dei professori universitari?

Cosa possiamo dire? Quello che emerge è che lo “sceriffo/zar” gestisce l’Ospedale al di là delle problematiche dei pazienti e di quelli che dovrebbero essere gli obiettivi primari dell’Università, in modo marcatamente clientelare. Magistratura, città e Regione stanno sempre alla finestra, fingendo di non sapere? In una Regione in cui è ancora molto sentita la strage di Bologna possiamo solo sperare che gli appartenenti alla P2 non si scaglino sull’Esposito facendo scoppiare una bomba alla stazione o facendola cadere dalla bicicletta o simulando un suicidio. L’Esposito aveva chiesto aiuto a Bonaccini ed è andata come è andata, noi forse dobbiamo rivolgerci ai Servizi Segreti?

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