La donna che ha ucciso il marito – Edlaine Ferrera era stata espulsa da Parma

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Si chiama Edlaine Ferreira e aveva vissuto a Parma la 36enne brasiliana che ha confessato di aver ucciso il marito, Francesco Vetrioli, autotrasportatore di 37 anni. Un omicidio compiuto a poco più di tre mesi dalle nozze celebrate a Bussolengo con rito civile.

Durante l’interrogatorio la donna ha giustificato l’omicidio affermando che il marito la picchiava e la tradiva ripetutamente: “Lui mi minacciava sempre dicendomi che se avessi raccontato che mi picchiava nessuno mi avrebbe creduto. E così ha fatto anche qualche giorno fa, ripetendomi sempre che non ho i documenti. Alle 3.30 circa si è messo a letto, io ho preso un martello e un coltello e l’ho colpito mentre dormiva”, ha confessato.

“Martedì sera intorno alle 23 circa ero a casa da sola, allora gli ho telefonato e gli ho chiesto dove fosse e mi ha detto che si stava fermando in banca e poi sarebbe tornato.

Quando è rincasato abbiamo iniziato a litigare perché pensavo che poco prima mi avesse mentito. Mi ripeteva sempre che non ho i documenti, che non ho nessuno perché anche mio padre era morto, e che al mondo mi rimaneva solo lui, quindi ero costretta a fare quello che mi diceva – si legge nella sue dichiarazione riportata dal Corriere del Veneto –. Una volta gli ho guardato il telefono, ho visto che scambiava messaggi relativi a prestazioni sessuali con trans e altre donne. In quella circostanza gli ho detto che se era gay poteva lasciarmi stare e andarsene. Lui si è arrabbiato tantissimo, mi ha afferrato la testa e l’ha sbattuta contro il muro“, ha dichiarato la ragazza.

Un matrimonio di convenienza

L’uomo, stando alla versione della Ferreira, avrebbe alzato più volte le mani su di lei. Un matrimonio, come ammette però la 36enne, nato per convenienza. “Era un uomo geloso e violento, non mi lasciava uscire di casa se non insieme a lui, se uscivo di casa da sola e non gli davo tutti i dettagli di dove ero stata e con chi, si arrabbiava e mi picchiava – afferma –. L’ho conosciuto circa 4 anni fa perché avevamo un’amica in comune a Verona, la nostra relazione è nata circa 3 anni fa. Ho deciso di sposarmi tre mesi fa con lui, anche se era violento, per poter regolarizzare la mia posizione in Italia“, ha rivelato infine la 36enne.
Infatti la donna non risulta in regola con i documenti.

Il pm sottolinea che “l’indagata si trova illegalmente sul territorio dello Stato italiano perché su di lei pende l’ordine di espulsione emesso dalla Prefettura di Parma con obbligo di rimpatrio”. Nelle sue motivazioni il magistrato conferma il carcere e non concede le attuanti visto che “l’azione omicida è scaturita da un semplice litigio domestico, con evidentissima e macroscopica sproporzione tra le circostanze e la terribile azione omicida della donna”.

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