Sanità, infermieri in fuga. “E le promesse del post Covid dove sono finite?”

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L’Emilia Romagna guarda al post Covid, in meno di un mese pronto il piano regionale da 180 milioni di euro per la riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera.

Bonaccini e Donnini “il nostro sistema sanitario è il pilastro della ripartenza per dare risposta ai nuovi bisogni dei cittadini ad affrontare eventuali ritorni delle epidemie….”

Per fronteggiare eventuali picchi temporanei di fabbisogno di posti letto in area critica il Piano prevede la creazione a livello nazionale di altri 300 posti letto di terapia intensiva e strutture movimentabili.

La Regione ha individuato 4 possibili collocazioni e precisamente nei pressi dell’ospedale di Vaio ( Fidenza)….”

Era il 2 luglio del 2020.

Oggi 7 luglio 2022 Quotidiano Sanità ” intanto assistiamo alla grande fuga dagli ospedali ” ANAAO – Assomed..leggiamo fonte FNOPI ” le facoltà di laurea infermieristica non raggiungono i posti messi a bando per le selezioni “.

Ora si confida nel PNRR, che ricordiamolo, è un prestito non un regalo, e che prevede le Case delle Salute pronte dal 2026 ed i vari DM dal 70 al 77 ( per il momento) prevedono caratteristiche ben precise. Nel frattempo , nel mese di luglio 2022 i casi covid sono in aumento ( eppure non sarebbe la sua stagione preferita) , nel frattempo le indennità malattie infettive è praticamente scomparsa per chi è in prima linea , infatti dal 1 aprile lo stato emergenziale è terminato, proseguono il” licenziarsi” per andare a fare altro, o nel privato o proprio altro, perché gli stipendi continuano ad essere sempre i più bassi in Europa ed il ” clientelismo ” per entrare in alcuni ” cerchi magici” non si è interrotto…anzi.

Da anni denunciamo il massacro al quale è stato sottoposto il sistema sanitario nazionale , e che questo agire avrebbe lentamente , ma inesorabilmente verso la privatizzazione più o meno velata della sanità.

Senza professionisti infermieri e medici e senza personale OSS il futuro è facilmente prevedibile. Infine ma non ultimo, il lavoro deve essere pagato, in toto, in tutte le sue voci”.

Nursind Emilia Romagna

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