B.go delle Colonne: dopo l’Onu anche il tribunale, rinviato lo sfratto di Maria. Polizia antisommossa si scontra con manifestanti

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Dopo la decisone dell’Onu, anche il Tribunale dà ragione alla Rete Diritti in casa.

È stato così rinviato lo sfratto di Maria che vive in Borgo delle Colonne con la nipote 11 enne.

Lo racconta la Rete stessa: “Sfratto rinviato! Sono arrivati sia il medico che l’istanza del tribunale di Parma! Sullo sfratto di oggi a Parma in borgo delle colonne 11, premesse: le persone sotto sfratto sono Maria,una signora gravemente malata di diabete, e la nipote di 11 anni pure lei malata. Proprio per questo come rete abbiamo fatto istanza all’ONU per la sospensione dell’esecuzione il tutto suffragati dall’avvocato Andrea Molé del foro di Parma”.

“Oggi: nonostante le premesse e la risposta affermativa dell’ONU stamani alle 6 davanti alla porta della signora c’era già un ingente schieramento di forze, reparti antisommossa compresi”

Sul posto c’era un ingente schieramento di solidali in attesa del responso del tribunale e del medico.

L’attivista di Rete Diritti in Casa Katia Torri ha ripreso i momenti degli scontri riportando un aggiornamento su quanto stava accadendo: “Dopo mezz’ora da quest’abuso di potere arriva la conferma che il giudice ha accolto la sospensiva dell’Onu, anche valutando il certificato medico della bambina, che quindi ha rimandato lo sfratto di due mesi, in attesa che venga trovata una soluzione abitativa alternativa a Maria e alla nipote. Costretti quindi dall’ordine del giudice, i celerini si spostano da davanti la porta di casa, ma il questore, non soddisfatto delle scenate precedenti, si scaglia con spintoni ed insulti contro due compagni e un giornalista, trattenuto solamente dai propri stessi colleghi”.

“L’episodio di questa mattina pensiamo sia emblematico di come la questione abitativa che affligge Parma, ma anche moltissime altre città italiane, venga gestita dalle istituzioni solamente come un problema da risolvere con la forza pubblica, spesso incuranti delle sorti a cui destinano gli abitanti sfrattati, proteggendo gli interessi di chi specula sul diritto all’abitare”.

Anche il gruppo Art Lab Bene Comune, presente al presidio, sulla sua pagina Facebook pubblica i momenti più concitati tra i manifestanti e la polizia.

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