Michela Canova lancia Parma Food Project- Parma al centro della Food Valley

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La candidata sindaca Michela Canova per Parma Democratica lancia la sua proposta di un nuovo progetto attorno alle eccellenze agroalimentari del territorio: un tavolo programmatico con tutti i portatori di interesse e di competenza per delineare con chiarezza lo sviluppo  della Food Valley e non di meno, quindi, la sua Capitale.

“Tra pochi giorni aprirà di nuovo CIBUS con un ricco apparato di presenze e di proposte a dimostrazione di come il settore alimentare non solo si è dimostrato essenziale in chiave di resilienza ma anche di innovazione ed avanzamento sul piano di una reale, e non solo enunciata, sostenibilità– dice Michela Canova nel comunicato stampa-

In realtà CIBUS, una fiera internazionale per la quale dobbiamo ringraziare l’apparato produttivo delle nostre Fiere e la consistente compagine imprenditoriale di settore, non vede una altrettanto strategia di sviluppo a livello urbano e territoriale a cominciare da quella che dovrebbe essere la capitale di un territorio vocato all’agro-industria e alle derivate gastronomiche che lo caratterizzano.

La mia proposta è allora quella di un progetto che chiamerei “PARMA FOOD PROJECT”, mutuando l’analogo titolo di un centro di ricerca al campus ideato dall’ex-Rettore Loris Borghi anni fa e in corso di realizzazione da parte dell’attuale governance universitaria, che però coinvolga l’intera città e il suo territorio secondo una logica complessiva, di rafforzamento, qualificazione e forza attrattiva per nuova imprenditoria.

Così come il contesto meccatronico di Reggio Emilia ha saputo attrarre importanti investimenti nel settore automotive quello di Parma deve ulteriormente crescere in quello alimentare, a mio avviso per altro di grande spessore etico oltre che economico.

Nei primi sei mesi del mio eventuale mandato vorrei quindi aprire un tavolo di progetto con tutti i portatori di interesse e di competenza per delineare con chiarezza come vogliamo si sviluppi la Food Valley e non di meno, quindi, la sua Capitale.

Nel mio programma ho già previsto una ristrutturazione complessiva della Ghiaia attraverso un mercato alimentare permanente – di acquisto, consumo e rappresentanza – ma vorrei ragionare anche su tutta la filiera corta di fornitura alimentare alla città, vorrei comprendere quali nuove tendenze in campo alimentare stanno emergendo e come valorizzarle, vorrei coinvolgere ALMA e così via. Tanti temi da individuare, analizzare, e mettere a sistema con obiettivi chiari a breve e lungo termine.

Ecco, quando mi si chiede perché sono contro la realizzazione dell’aeroporto cargo è perché sono a favore della Food Valley, cioè di una ricchezza, attuale e potenziale, che ha bisogno di ambiente ed aria salubre, di carattere e bellezza della campagna, di presenze produttive qualificate e non di capannoni e camion per la logistica.

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