Massari: al Parco ex Eridania gli alberi ridotti a grandi attaccapanni

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Cura del verde cittadino e rispetto per l’ambiente sembrano essere temi caldi del dibattito politico cittadino.

Il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Massari, infatti, interroga l’amministrazione con un comunicato stampa sulle recenti potature di alcuni alberi al Parco ex Eridiania giudicate inopportune da diversi specialisti del settore.


“Nei giorni scorsi mi sono stati segnalati da vari cittadini, ed io ho prontamente verificato, le potature e gli abbattimenti di alcuni ippocastani al Parco 1° maggio ex Eridania .

Il mio parere, suffragato anche dalla consultazione alcuni di alcuni agronomi specialisti, è che questo intervento così intenso su alcune piante del Parco non è giustificato da alcuna motivazione .

Poteva essere necessario, forse, un lieve contenimento delle piante che si estendevano oltre il confine di Via Toscana , in una zona densamente frequentata da studenti, sotto la pista ciclabile a fianco del muro Nord e forse quelle in prossimità degli accessi o delle panchine, ma ripeto forse.

Poteva essere necessaria una spalcatura o meglio un diradamento ai fini della sicurezza, poteva forse essere necessario abbattere qualche albero, che non era sicuro, in qualche caso dimostrato da una relazione di analisi della stabilità fatta da un tecnico abilitato, ma di certo in un parco del genere con piante come grandi ippocastani , le piante si potano solo quando e se necessario non spinti dalla motosega facile al motto “del taglia,taglia” che per un qualche anno non ci si pensa più.

E’ sempre la solita storia come in Viale Milazzo qualche anno fa, o in Via Varese lo scorso anno: la passione di questa amministrazione, forse per ridurre in modo poco lungimirante i costi di gestione è di trasformare gli alberi con potature all’Umberta non alberi armoniosamente potati con le chiome contenute, in giganteschi attaccapanni, anzi faccio una proposta il Parco Primo maggio ribattezziamolo Parco dei grandi attaccapanni.

Non dimentichiamoci poi sempre la funzione degli alberi ,che oltre che preziosi elementi del paesaggio urbano, sono degli straordinari contrastatori delle isole di calore, certo se rimangono alberi frondosi e non giganteschi attaccapanni .

Ma questa è un altra storia, forse è troppo difficile da capire e per parafrasare Bob Dyaln “How many roads … blowin’ in the wind”

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