Coronavirus, Fase 2 – Pizzarotti: “Non significa liberi tutti”.

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“Ancora sulla fase 2.

È importante che non si sbagli a intenderla, non vorrei che la si pensasse come il tempo del “Tutti liberi” perché il peggio è passato” – scrive il sindaco di Parma su Facebook.

“No, la fase 2 è la fase di emergenza parte seconda. Saremo ancora in una situazione in cui non dobbiamo abbassare la guardia, né è possibile pensare che si possa fare ogni cosa allo stesso modo in cui si faceva prima della pandemia. La “convivenza”, così definita, è ancora un momento dentro alla battaglia.

Vuol dire che ci saranno degli allentamenti graduali e ponderati, ma con regole precise da non sottovalutare né da transigere: è un moderato accesso alla normalità, e sarà a più step.

Questo virus lo batteremo definitivamente solo e soltanto quando arriverà il vaccino. Solo allora potremo dirci che sarà davvero finita. Ma fino ad allora lo combatteremo con tutte le armi a disposizione, a partire dalla più efficace: il distanziamento sociale.

Per questo, per noi sindaci, è fondamentale che il governo e le autorità sanitarie chiariscano al meglio l’organizzazione della fase 2: non si può sbagliare. Adesso che i nostri ospedali stanno tornando a respirare e a riorganizzarsi, non possiamo commettere passi falsi: la garanzia di sicurezza per i nostri concittadini viene prima di tutto.

In questi giorni anche i sindaci hanno partecipato al dibattito col governo per avere informazioni e notizie sull’organizzazione della fase 2. Chiediamo, come è giusto che sia, come si strutturerà la ripartenza: quali attività apriranno per prime e con quali regole, come sarà formulato il protocollo di sicurezza che le attività produttive sottoscriveranno.

Abbiamo chiesto al governo linee guida nazionali per aziende e cantieri, sulle distanze, sull’utilizzo di guanti, mascherine, termoscanner e test sierologici.

Insomma, mentre oggi ci stiamo tutti ponendo la domanda “quando aprire?” dobbiamo al tempo stesso porci il problema di COME aprire. Altrimenti in poco tempo faremo passi indietro anziché avanti. Non ce lo possiamo permettere, non deve accadere.

Quindi torno a quanto ho scritto qualche ora fa: come sindaci siamo pronti a fare la nostra parte, e la vogliamo fare garantendo ASSOLUTA sicurezza per i nostri concittadini. Bisogna che il governo, in concerto con le altre istituzioni, dia strumenti e risposte, perché ognuno di noi vuole tornare alla normalità il prima possibile.

E siatene certi: se continueremo a lavorare così tutti insieme ci torneremo”.

Il ministro Patuanelli, riapertura per Regioni – Dopo il 4 maggio si inizierà a ragionare sulle graduali riaperture di alcune attività. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli a “Che tempo che fa”. “Si può ragionare su una regionalizzazione delle riaperture, nelle regioni che hanno meno persone positive è più facile tracciare i contatti” ha detto, parlando della fase 2. Tanti cittadini si chiedono cosa succederà nei mesi estivi. “Nella mia attività io cerco di mantenere un profilo di serietà  – ha detto il Ministro – e non mi sento di dare risposte che prevederebbero una sfera di cristallo. È chiaro che se le condizioni sanitarie non consentiranno ai nostri concittadini di andare in vacanza dovremo dire che non si può fare”.

 

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