Atalanta troppo bella per un Parma distratto svogliato e rappezzato: a Bergamo finisce 5-0

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Troppo brutto il Parma per un’Atalanta splendente, Dea di un calcio che in Italia difficilmente si vede e fa alzare tutto lo stadio in piedi per applaudire. Il Parma incassa una manita dolorosa e sonante, un po per demeriti propri, un po per la conclamata forte bellezza avversaria.

Timido, remissivo, pasticcione il Parma. Kulusevski passeggia distratto, Sprocati non c’è, Pezzella è una disastro, il resto è una squadra rattoppata tra un infortunio e una squalifica, distratta, che cade sotto i colpi di una che gioca a occhi chiusi e denti stretti.

Cinque gol fanno male, ma suonano la sveglia: per il mercato in corso, urge una punta, serve qualcuno in mezzo, e per chi scende in campo: queste figure, evitiamole. Applausi a scena aperta alla Dea, ma ci sono modi migliori di perdere.

PARTITA – Splende un pomeriggio primaverile su Bergamo, che accoglie un Parma rimaneggiato ma battagliero. I tifosi ducali, tanti e colorati, salutano e ricordano Simon, l’ultra strappato troppo presto alla Nord da una malattia che non lascia scampo, mentre quelli dell’Atalanta, con lo stile che caratterizza la società, abbracciano con un applauso unificato Cornelius, greco ex, al termine del riscaldamento.

Sulla carta è la gara di Kulusevski, scuola e cartellino Atalanta, pagato 60mila euro, sbocciato in prestito al Parma e venduto in settimana alla Juventus per 35milioni più bonus, ma blindato crociato fino a a giugno: con lui Sprocati e Kucka, cui viene chiesto l’ennesimo sacrificio.

Solo panchina, ed è già un miracolo, per Cornelius, appunto, e Inglese, mentre dietro Pezzella si piazza a sinistra al posto dello squalificato Gagliolo.

Il Parma cerca di partire grintoso, Kucka si mangia un gol, i tre davanti sono molto mobili, coi cambi di posizione cercano di non offrire punti di riferimento alla Dea, ma l’Atalanta quando spinge fa paura. All’ottavo Barillà si prende il giallo per un intervento in ritardo su Ilicic (cartellino generoso): diffidato, salterà la gara casalinga contro il Lecce.

Pochi istanti dopo esce l’Atalanta, quella che gioca in campo come alla play station in un modo che in Italia difficilmente (meglio, mai) vedi. Freuler per Gomez, Hernani salta la marcatura e da fuori area il Papu trova un eurogol a filo di traversa. Il Parma chiede un fallo su Kucka, ma il gol è buono, l’Atalanta pure. 

I ducali sono spuntati e timidi, Sprocati non si vede, Kulusevski non c’è, Pezzella si nota solo perché prende un giallo: il più in evidenza è Sepe che dice no due volte a Ilicic, la seconda, con un mezzo miracolo su una palla assurda persa in mezzo al campo. Agli annali passa Iacoponi per una palla recuperata in grande stile, ci passa pure Hernani per una delle poche cose interessanti che fa: una punzione, seppur senza fortuna.

Il Parma alza il baricentro, l’Atalanta raddoppia: serie di passaggi degna di Fifa 2019, azione che parte dietro e finisce davanti con Freuler che completa il triangolo con Gomez e batte Sepe. 

Ci prova Muriel, il Parma accesa una reazione, ma è disordinata, disorganizzata, velleitaria mentre l’Atalanta cammina sul velluto e dialoga trovandosi a occhi chiusi: ci prova Ilicic, incoccia Alves ma la palla finisce a Gosens che insacca. 3-0, e tutti negli spogliatoi. Si scalda Inglese per un nemmeno giudicabile Sprocati, ma non ha colpa nessuno, in questa prima frazione: l’Atalanta gioca con una magia che merita solo applausi, non condanne a chi ne subisce l’incantesimo.

RIPRESA – D’Aversa butta nella mischia Inglese per un timido Sprocati, ma è ancora la squadra di casa che da l’impressione di poter fare male ad ogni affondo. Il 4-0 arriva al sessantesimo, ma era nell’aria da un po: Gosens mette in mezzo per Ilicic, Pezzella non marca, la difesa ducale resta immobile, Sepe di nuovo ha poche colpe mentre Ilicic si gira e con l’ennesima perla regala il 4-0 Atalanta.

Il Parma, ammesso ci sia mai stato non c’è più. L’Atalanta gioca a memoria, si specchia nella propria bellezza e fa ciò che vuole: il 5-0 lo segna Ilicic, che riceve, fa fuori tutta la difesa e insacca. 5-0 e tutti a casa, applausi per Grassi, l’ex, che lascia il posto a Brugman.

Sarebbe troppo facile, e al tempo stesso difficile, fare ora il gioco delle colpe. L’Atalanta gioca il miglior calcio visto fino ad oggi e lo fa a memoria, ma il Parma, tra assenze, scalpiccii di mercato e strepitii social, è rimasto in vacanza, timido, impacciato, remissivo, addormentato.

Il risultato è frutto dei due fattori sommati: una squadra già più forte lasciata troppo libera di esserlo. A volte gli schiaffi servono. Questo è stato sicuramente forte…diciamo è arrivato con 5 dita.

TABELLINO

ATALANTA – PARMA 5-0

MARCATORI: 11′ Gomez, 34′ Freuler, 44′ Gosens, 60′ e 71′ Ilicic (A)

ATALANTA: Sportiello; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (dal 78′ Malinovski); Gomez; Ilicic (dal 83′ Traorè) , Muriel (dal 72′ Zapata). A disp: Gollini, Rossi, Masiello, Castagne, Okoli, Pasalic, Traorè, Barrow.
All: Gasperini

PARMA: Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Pezzella; Hernani, Grassi (dal 78′ Brugman) , Barillà; Kulusevski, Kucka (dal 67′ Laurini), Sprocati (dal 46′ Inglese). A disp: Colombi, Alastra, Dermaku, Cornelius, Brugman, Laurini, Scozzarella, Siligardi, Adorante. All: D’Aversa.

Arbitro: Pasqua

Ammoniti: Barillà, Pezzella, Kucka, Hernani (P), Gomez, Freuler (A)

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