Dominicano sequestrato seviziato e torturato per una partita di droga: arrestati tre connazionali – VIDEO

L'uomo è stato rapito nella sua casa di Santa Croce sull'Arno, malmenato e legato a un termosifone, rapinata la sua compagna.

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E’ stato ritrovato a Vicofertile, in un bagno di sangue, sotto shock e vistosamente malmenato lo scorso 27 ottobre: dopo una breve e accurata indagine tre cittadini domenicani sono finiti in cella per estorsione, rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate. Alla base della vicenda, una storia, ancora nebulosa nei contorni, di droga.

La vittima è un 30 dominicano con piccoli precedenti per droga, i suoi aguzzini, tre connazionali: Gomez Gomez Wilmer Mayobanex, 27 anni, residente a Parma, in Via Emilia Est, Vasquez Cruz Sergio Yordani, 29 anni, residente a San Leonardo e Quiroz Bido Cesar Augusto, 28 anni, residente a Reggio Emilia, tutti e tre con piccoli precedenti per reati legati allo spaccio ma da tempo fuori dai radar della Polizia.

I FATTI – La sera del 26 Ottobre la vittima è stata rapita nella casa di Santa Croce sull’Arno (Pisa) dove vive insieme alla compagna: al rientro al casa i due si sono trovati tre uomini che reclamavano il pagamento di una partita di droga. Ricevendo un “no” in cambio”  hanno malmenato l’uomo, poi lo hanno legato con del filo elettrico e lo hanno caricato in auto.

La sua compagna, una 34enne connazionale, è stata rapinata di 3500 euro, un tablet, un orologio e i passaporti dei tre figli minori rimasti a Santo Domingo: l’uomo, portato a Parma in un’alloggio in Via Zilioli a Vicofertile è stato picchiato, accoltellato alle gambe ed hanno cercato di bruciargli le mani sul fuoco, per poi legarlo a un termosifone.

Solo l’arrivo di un ospite in atteso gli ha permesso la fuga dal suo carceriere: trovato in semi incoscienza a Vicofertile ha saputo descrivere agli inquirenti la casa dove era segregato, casa già attenzionata dalla Polizia: qui è stato individuato e arrestato Quiroz Bido Cesar Augusto, 28 anni, residente a Reggio ma con la casa di Vicofertile nella disponibilità della madre, precedenti per droga ed estorsione, che usciva con aria circospetta, come cercasse o temesse qualcuno.

Nell’appartamento, tracce di sangue e violenza.

Sia la vittima che la sua compagna, hanno riconosciuto l’uomo come “uno dei tre”, così è finito in Via Burla. 

LE INDAGINI –  All’indomani del fermo di QUIROZ BIDO, partendo dalle informazioni fornite dalle due vittime – in particolare, il modello dell’autovettura utilizzata dai sequestratori ed il numero del cellulare in uso ad uno dei tre – gli investigatori della Squadra Mobile di Parma coordinati, prima dalla locale Procura della Repubblica e, successivamente, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Firenze a cui gli atti erano stati trasmessi per competenza territoriale e Funzionale, hanno avviato un’intensa, serrata ed impegnativa attività di indagine finalizzata all’identificazione ed alla localizzazione degli altri due sequestratori.

Questa attività, in poco meno di un mese, ha consentito di identificare in Gomez Gomez Wilmer Mayobanex e Vasquez Cruz Sergio Yordani i complici d Quiroz Bido.

In particolare, con servizi di osservazione nei luoghi frequentati dalla comunità sudamericana a Parma, è stata rintracciata una FIAT BRAVO bordeaux che corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dalla vittima e che si è accertato essere in uso a Gomez Gomez, poi,  il tracciamento del telefono lo ha collocato nei pressi dell’abitazione della vittima a Santa Croce sull’Arnom poi, nei pressi dell’appartamento di Vicofertile a Parma, in orari assolutamente compatibili con la ricostruzione.

Per l’individuazione di Vasquez Cruz quale correo nei fatti è stato determinante il numero di telefono fornito dalla convivente della vittima alla quale, dopo il rapimento dell’uomo, era arrivata la telefonata di uno dei rapitori che la rassicurava sulle sorti del congiunto e le “suggeriva” di trovare una soluzione per rimborsare il denaro da questi dovuto per la partita di droga “perduta”.

Nonostante la scaltrezza del soggetto che, nel corso dell’attività di intercettazione non ha mai fatto cenno alcuno ai fatti della notte del 27 ottobre ed ai soggetti coinvolti, le “banali” conversazioni “quotidiane” da questi fatte, hanno permesso di ricostruire la sua rete familiare ed amicale e giungere alla sua identificazione e localizzazione.

Inoltre, “tracce” del telefono in esame, sono state individuate lungo l’intero percorso tra Santa Croce sull’Arno e Parma in orari, anch’essi, perfettamente coincidenti con quelli indicati dalla vittima in relazione al “trasporto” tra le due città nella notte tra il 26 ed il 27 ottobre.

Infine, a riscontro definitivo di questa ipotesi investigativa, è giunto il contributo della vittima che, nonostante un atteggiamento reticente e poco collaborativo causato da reiterate minacce arrivate a lui ed alla convivente anche dopo il sequestro, innanzi all’album fotografico allestito dagli investigatori della Squadra Mobile di Parma contenente le foto del GOMEZ GOMEZ e del VASQUEZ CRUZ, li ha riconosciuti come correi del QUIROZ BIDO nel suo sequestro.

I due sono stati arrestati e hanno raggiunto il complice nel carcere di Parma.

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