Parmalat in causa con due dipendenti, contro il parere dei medici. Sindacati pagheranno spese legali: “Inaccettabile”

0

Si è svolta stamattina, presso la Camera del Lavoro di Parma, la conferenza stampa convocata da FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL per denunciare quello che sta succedendo nell’azienda Parmalat di Collecchio. “Un cortocircuito” lo definiscono i sindacati di categoria che ritengono preoccupante la situazione per tutti i lavoratori di quello stabilimento.

L’azienda Parmalat ha infatti deciso di chiamare in giudizio due lavoratori ritenuti dalla coompetente Commissione AUSL composta da sei medici, non più in condizioni di svolgere il turno di notte. La dirigenza aziendale non si attiene a questa decisione e si rivolge al tribunale. Un fatto ritenuto dai sindacati di categoria gravissimo: si va a colpire due lavoratori che sono già in difficoltà per le loro condizioni di salute; con questo atteggiamento da parte della Parmalat si vuole intimidire i lavoratori”. Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno così deciso di sostenere le spese legali che i due lavoratori dovranno affrontare.

“Si antepone – ha commentato il neo segretario generale FLAI CGIL Parma, Antonio Gasparelli – l’organizzazione del lavoro allo stato di salute delle persone. Abbiamo deciso di intraprendere una serie di iniziative che già nei giorni scorsi hanno portato all’avvio di una raccolta di firme, a sostegno della causa dei due lavoratori che oggi sono interessati alla vicenda. Lunedì prossimo verrà indetto uno sciopero di un’ora per dimostrare che i lavoratori dello stabilimento di Collecchio sono solidali con i propri colleghi e non accettano intimidazioni. Siamo stati costretti dopo una serie di richieste di FLAI, FAI e UILA, e dopo un incontro presso la sede dell’Unione Industriali, dove l’azienda non ha mostrato disponibilità a recedere dalla sua posizione”.

Laura Pagliara, della segreteria UILA UIL Parma, chiarisce la posizione dei sindacati: “Pensiamo che portare in giudizio dei lavoratori che hanno esercitato un loro diritto, quello di chiedere una pronuncia da parte della commissione medica provinciale in merito alle loro condizioni di salute, costituisca un’azione di forza nei confronti di soggetti che si trovano in una situazione di debolezza e che loro malgrado si vedono trascinati in giudizio dovendone anche sopportare le spese legali. Senza contare il disagio e l’impatto psicologico che in questa situazione possono subire. L’esenzione dal lavoro notturno determini degli impatti sull’organizzazione del lavoro, ma riteniamo che problematiche di questo tipo vadano affrontate e definite al tavolo della contrattazione e non nelle aule di un tribunale. Si tratta di intimidazione anche nei confronti degli altri lavoratori”.

Alla conferenza stampa è intervenuto anche Fabrizio Affaticati della FAI CISL provinciale.
Il primo lavoratore sarà chiamato in Tribunale negli ultimi giorni di ottobre, mentre per il secondo lavoratore si andrà a fine marzo. Nel frattempo entrambi continueranno a svolgere solo due turni, come stabilito dalla Commissione sanitaria, fino alla sentenza.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here