Tornano i “Genitori infuriati”, una madre: “Ho due figli disabili e son “privilegiata”. L’amministrazione mi ascolti”

0

Si fa sentire una mamma parmigiana che chiede sostegno e aiuto per i suoi due figli affetti da disabilità.

Una lettera inviata a Parmapress24 per la città e l’amministrazione, per risollevare una questione discussa lo scorso luglio in Consiglio Comunale con la votazione della delibera che da il via al nuovo regolamento per l’erogazione di servizi alle persone disabili.

L’assessora al Welfare Laura Rossi aveva ricordato in aula che i lavori erano iniziati lo scorso ottobre dopo che alcuni ragazzi con disabilità erano rimasti in lista d’attesa. “Da allora è stato costituito un tavolo di lavoro a cui hanno partecipato le associazioni per i disabili e delle famigliedi essi”. “Il nuovo regolamento si basa sul principio dell’equità. – spiegava l’assessora Rossi- Si pagheranno i servizi in modo progressivo in base alle proprie capacità economiche. L’obiettivo è mutare il meccanismo in base al quale per i servizi sperimentali la contribuzione è 100% a carico del privato e incrementare e migliorare i progetti vita delle persone che sono per ognuno diversi. L’esito finale è stato apprezzato dalle associazioni perchè dà uniformità, equità, omogeneità e consente di offrire più risposte ai bisogni delle persone. Chi non ha nulla continuerà a non pagare nulla. Il tetto massimo della prograssione è stato fissato a 1.500 euro di reddito. Il principio di progressività viene calcolato in base alle indennità e indennità ricevute tolte le spese necessarie. Per i servizi si andrà da un minimo di 200 euro a un massimo di 400 euro. Dalle nostre stime, la maggior parte delle persone continueranno a pagare quanto già fanno”. L’assessora Rossi riferisce che sul bilancio comunale di prevede lo stanziamento per il prossimo anno di 160 mila euro”.

Le minoranze in Consiglio e alcuni genitori non sono però d’accordo con la posizione dell’assessora Rossi. Ecco l’appello di una mamma che già si era battuta con i “genitori arrabbiati”:

Sono una mamma di due splendidi figli disabili, una ragazza di 19 anni e un altro di 28 anni. Scrivo per appellarmi all’amministrazione comunale. Vorrei far capire a questa amministrazione che quando noi lamentiamo che non c’è dialogo, non c’è informazione e non c’è vera collaborazione, non lo facciamo per una presa di posizione politica o di parte, ma al contrario è un appello per dire aiutiamoci.

Due anni fa ho già avuto a che fare con l’amministrazione e l’assessore Laura Rossi perché volevano toglierci l’integrazione scolastica. Abbiamo protestato e Parma ne ha parlato, non c’è bisogno che lo ricordi. Quello che vorrei far capire e che fino ad oggi non c’è stata una vera condivisione e che se ci “arrabbiamo” è perché le azioni di questa amministrazione ci fanno dubitare del suo impegno a favore di chi, come noi non è un cittadino di serie B, ma una famiglia che ha bisogno di sostegno.

Vediamo spesso questa amministrazione avere occhio di riguardo per gli immigrati irregolari, richiedenti asilo, ripeto richiedenti, mentre erige muri di incompatibilità con famiglie come le nostre.

Spesso l’assessore ci ricorda che le risorse dell’amministrazione comunale sono ormai come una coperta corta che non può coprire tutti. Una buona madre di famiglia, però, si assicura di coprire i figli più deboli e non di lasciare al freddo proprio questi ultimi. Abbiamo visto l’assessore Rossi fare lo sciopero della fame per i migranti della nave Diciotti. Ecco, per le nostre famiglie ed i nostri bambini non le chiediamo tanto, ma solo che si prenda a cuore le nostre istanze e non ci tratti come gli ultimi della città.

Ecco io sono stanca. Stanca di lottare per i diritti dei miei figli, mentre vorrei occuparmi di loro in una comunità che si prende a cuore questi problemi, ma con questa amministrazione sembra non ci sia altro da fare che lottare per avere l’ascolto e la cosa è molto brutta. Non voglio né guerre né rabbia, non voglio essere chiamata razzista o egoista, ma io lotto per dare ai miei figli e a tutti quei ragazzi come loro il diritto ad una vita che dia il giusto valore alla loro esistenza.

In 6 anni che c’è questa amministrazione non ho mai visto l’assessore Laura Rossi od il sindaco andare a Roma per chiedere aiuto per i disabili. Questo mi avrebbe veramente fatto molto piacere. Un gesto del genere, vedere il nostro primo Il Cittadino interessarsi dei suoi Cittadini più deboli invece di pretende da loro i soldi per quei servizi che oggi sono indispensabili per i nostri figli. Indispensabili non solo per dare assistenza, ma dignità alla loro vita.

Infine, ciò che mi ha fatto molto male è quanto ho sentito dire dal consigliere comunale di maggioranza, molto vicino alla sig.ra Rossi, Marco Maria Freddi nel corso del consiglio comunale del 30 luglio 2018. Cose veramente offensive e non degne di quel contesto. Per il consigliere noi abbiamo impoverito per 70 anni l’Italia vivendo da privilegiati, ma ora la pacchia è finita e dobbiamo pagare per i servizi che riceviamo. Ma come si permette una persona che non sa neanche cosa vuol dire e cosa passiamo noi genitori di ragazzi disabili?

Tutto questo mi fa male e quello che mi fa rabbia è che il Sindaco, presente, ha acconsentito che lui dicesse queste cose senza mai riprenderlo. Questo mi fa capire che è d’accordo con quello che ha detto questo signore e che per questa Amministrazione noi siamo privilegiati che oggi devono pagare. Soprattutto, mi ha fatto capire che ci sarà da lottare ancora.

E sia chiaro, io lo farò“.

Dorotea Balsamo

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here