Daria Jacopozzi, consigliera PD, commenta con una nota stampa, a nome anche delle tante donne che hanno partecipato al presidio contro la violenza sulle donne, le dichiarazioni avanzate dai difensori legali di Federico Pesci, accusato di violenza sessuale in concorso ai danni di una 21enne.
“Lunedì alle 17,30 eravamo tante e tanti davanti al Tribunale di Parma per difendere quella ragazza e tutte le donne da qualunque abuso e violenza. Eravamo lì in tanti per dire prima di tutto agli avvocati (i difensori “dell’uomo “, in questo caso) che il rispetto per la persona della donna vale sempre, anche per coloro che disperatamente ( o liberamente..) si offrono per rapporti sessuali a pagamento.
E’ scandaloso che sia considerato un attenuante della violenza il fatto di avere “pagato” un rapporto consenziente: solo in guerra si può pensare di poter uccidere senza essere colpevole, non all’interno di una libera relazione tra persone.
Vogliamo parlare di prostituzione? Anche questa risponde alla legge della domanda e della offerta e ricordiamoci che nel buio delle nostre strade purtroppo, si consumano ancora troppi rapporti tragici e iniqui dall’inizio, proprio perché pagati e frutto di povertà, sfruttmento e “Tratta”. Possibile che i clienti non si sentano minimamente “violatori”, se non violenti?
Ma se anche chi rappresenta la giustizia avvalla pubblicamente la liceità di una azione violenta e oltraggiosamente ripetuta verso una donna, e anche premeditata e organizzata, allora dobbiamo davvero preoccuparci.
Il dato sostanziale della giustizia è molto più alto di quello formale, ma il principio della violenza da stigmatizzare in qualsiasi caso e condizione all’interno di un rapporto sessuale è primario, anche nel consenso acquisito ( che sia a pagamento o non lo sia!).
Come consigliera comunale sono profondamente indignata e penso di esprimere con queste parole l’indignazione di tutte le donne della Città di Parma che in questi giorni è stata travolta da questa bruttura. Ho potuto convocare per lunedì prossimo una prima commissione consigliare (aperta alla cittadinanza come sempre), inizio di un percorso che porrà azioni ulteriori da mettere in campo su questi temi”.