Raduno Primavera Parma, Mister Catalano: “Al lavoro per dare il prima possibile una identità a questa squadra” (VIDEO)

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(dal sito ufficiale www.parmacalcio1913.com) – Oggi, Lunedì 30 Luglio 2018, è stato il giorno del Raduno della Formazione Primavera del Parma Calcio 2018-19, con la prima seduta di allenamento pomeridiana diretta da Mister Pasquale Catalano che, al termine, ha incontrato i giornalisti. Ecco le sue risposte:

“E’ stato il classico primo giorno di scuola: il caldo l’ha fatta da padrona, ma ci siamo radunati. Abbiamo delle strutture per poter allenarci bene: pian piano cercheremo di diventare una squadra che possa far bene in questo campionato.
Le sensazioni debbo ancora scoprirle, onestamente, perché vado ad affrontare un campionato che non conosco e ancora non ho la percezione della qualità della squadra, però credo che la Società, avendo fatto certe scelte, abbia fatto un buon lavoro. Mi aspetto una squadra che possa giocarsela alla pari con gli altri, ma chiaramente io e il mio staff dovremo mettercene del nostro per far diventare questi ragazzi una squadra il prima possibile.
Durante la presentazione dei tecnici del Settore Giovanile del Parma avevo fatto una premessa: l’anno scorso io avevo allenato il Prato e, su una rosa di 22 calciatori avevo 16-17 Under: per cui affrontavamo delle squadre importanti, tipo Livorno e Pisa, non dico con una Primavera, ma quasi, visto che erano ragazzi con qualche anno in più. E se con 8-9 Under in campo ce la siamo giocata affrontando squadre di quel livello, mi auguro che, con i pari età ce la possiamo giocare ancor di più…
Devo ancora conoscere questi ragazzi: da parte mia, chiaramente, c’è il massimo entusiasmo per essere arrivato in una realtà importante come questa: non è certo un passo indietro, ma una esperienza che va a completare un percorso professionale iniziato già da qualche anno.
La mia idea di gioco? Noi vogliamo sempre provare a giocare al calcio e a fare la partita, ma naturalmente oggi sono tutte parole che domani mi auguro si possano tramutare in fatti. Dobbiamo trasmettere positività a questi ragazzi, e il coraggio, ma il coraggio dobbiamo averlo prima noi perché se no si fa fatica, alla prima sconfitta, ad evitare un passo indietro. Bisogna creare giocatori che abbiano la mentalità di giocarsi la partita, senza aver paura dell’avversario, pur con il massimo rispetto, come è giusto che sia, però dobbiamo essere consapevoli di dove siamo e della maglia che indossiamo e quindi non dobbiamo aver paura di nessuno, e questo non vuol dire essere presuntuosi, ma essere consapevoli di poterci giocare qualcosa di importante per il nostro futuro.
Quando vinci dei Campionati con ripetitività è difficile, dopo quello che era successo qui qualche anno fa, ricreare subito un Settore Giovanile importante: c’è un notevole lavoro dietro. Se due o tre anni fa facevi la Juniores e la Berretti e ora fai la Primavera una differenza ci sarà e le difficoltà è normale che ci siano. Mi auguro che quest’anno ci sia qualche difficoltà in meno perché è il secondo anno che questa Società si appresta a giocare un Campionato Primavera.
Se pensiamo al Torneo di Viareggio? E’ ancora estate, poi arriverà l’autunno, quindi l’inverno e poi la Primavera, quindi è ancora lunga…
Il mio percorso da calciatore appartiene al passato, anche se ti puoi portare appresso un minimo di esperienza: a questi ragazzi, che sono aspiranti calciatori che si devono affacciare al mondo professionistico, potrei dare qualche consiglio, ma per loro vorrei essere un allenatore che gli insegna qualcosa e che lascia qualcosa alla fine di questo percorso.
L’esperienza con De Zerbi? Io sono un suo amico e ho condiviso la sua idea di calcio nell’esperienza insieme al Palermo. La nostra è un’amicizia che va al di là del calcio, ma lui è un allenatore molto bravo, e questo lo riconoscono tutti. Condividiamo tante cose, poi metterle in pratica è un po’ più difficile: se si trova a quel livello è perché lo merita, perché è un allenatore molto bravo. Io sono qui e spero di fare bene con questi ragazzi e di riuscire a fargli fare bene tre passaggi o anche quattro… Se lo inviterò a Collecchio a vedere la mia squadra? Magari sarà più facile che vada io là a vedere la sua… Al di là delle battute, ripeto: si tratta di una amicizia che dura da tanti anni ho avuto la possibilità di stare con lui e di vedere situazioni in allenamento, ma nel calcio il copia-incolla non paga. Mi riconosco, comunque, nella sua idea di calcio che mi piace molto e mi auguro di poterla portare in questa squadra.
Come sistema di gioco partiremo sicuramente con il 4-3-3, non solo per una scelta societaria, ma anche per una idea mia. Partiremo dal 4-3-3- per arrivare a dei principi di gioco in cui la squadra abbia la capacità di sapersi adattare agli avversari, allo spazio, al campo. Sono tutti principi e concetti, questi, che andremo a sviluppare.
Oggi abbiamo cominciato: c’è stato il primo approccio, poi da domani cominceremo a lavorare un po’ più sui dettagli perché a fine settimana avremo già una partita, quella con il Lentigione, dalla quale scaturirà già una prima idea. Ripeto: credo che la Società abbia fatto un buon lavoro, dobbiamo dare fiducia a questi ragazzi e cercare di farli crescere. E’ normale che vorrei vedere la mia squadra giocare bene, con una idea di calcio ben definita e lavoreremo per questo. Chiaramente ci vorrà almeno un mesetto per iniziare a vedere a qualcosa, ma sono convinto che riusciremo a fare qualcosa di buono.
Come ho visto la squadra dal punto di vista tecnico e atletico? Devo ancora imparare i nomi (sorride, ndr)… E’ il primo giorno, abbiamo fatto poco e niente, in questa settimana faremo alcuni doppi allenamenti perché appunto sabato ci sarà l’amichevole col Lentigione, quindi un minimo di organizzazione globale dobbiamo darla, già nell’immediato. Poi piano piano scenderemo nei dettagli per dare una identità a questa squadra. L’obiettivo, non lo nascondo, è quello di giocare bene.
Il mio predecessore Mister Iori l’ho conosciuto qui durante i primi corsi di formazione organizzati dal Direttore: ho chiesto qualcosa a lui e anche a Lorenzo Piscina che è il mio collaboratore principale per conoscere meglio questa realtà dato che qualche giocatore era rimasto dall’anno scorso. Quella non è stata un’annata positiva dal punto di vista dei risultati, ma è inutile rivangare il passato: io sono animato da tanta volontà e tanta passione per cercare di fare bene dal punto di vista dei risultati e del gioco.
Se collaborerò con D’Aversa: sicuramente mi piacerebbe guardare i suoi allenamenti perché è un allenatore che allena in serie A, però in questo momento lui sta preparando la sua stagione, che è importantissima per tutta la società; noi siamo un passettino indietro, dobbiamo lavorare per un altro obiettivo, però entrambe le situazioni sono importanti per questa Società.
La riforma Primavera 1-Primavera 2? La scissione è importante: i giocatori giocano per i punti. Io l’anno scorso avevo allenato in Lega Pro ed erano arrivati dei ragazzi da dalle Primavere importanti ma che non giocavano per i punti, ma per il gusto di giocare. Ma quando poi arrivi a giocare in Lega Pro e trovi quello che gioca per lo stipendio, o perché se vinci rimani se no vai a casa,  devi abituarti a confrontarti con loro, giocando per gli stessi obiettivi. Facendo una primavera unica, chiaramente questo non avviene ed è un dato di fatto che l’anno scorso siano stati esonerati parecchi allenatori di Primavera 1, proprio perché c’è l’obiettivo del risultato e questo permette at ragazzi di crescere e di giocare per i punti. 
Il Campionato B? E’ un discorso un po’ più complesso. La Juve magari ha fatto quel tipo di scelta se no avrebbe dovuto mandare quei giocatori a giocare in prestito, mentre così li può tenere e li fa giocare là, nella altre nazioni, però, non ci sono grandi centri che fanno la serie C, quindi, probabilmente, in quelle realtà va bene; la Juventus è l’unica squadra che ha aderito perché probabilmente ha tantissimi giocatori in organico che devono far giocare: hanno avuto la possibilità di farlo, hanno le strutture per farlo, per loro recuperare un allenatore non è un problema, e quindi han fatto l’esperimento, poi bisognerà vedere a fine campionato quello che ci tireranno fuori, però avevano in organico 25 giocatori in più per far fare loro un campionato, oltre alle strutture per affrontarlo. Si è trattato di una proposta e come tutte le novità a fine stagione trarranno un bilancio su quello che han fatto dal punto di vista dei risultati e della crescita dei giocatori, perché bisognerà vedere a che livello saranno arrivati questi giocatori con 25-30 partite in serie C. E’ una possibilità che una squadra importante come la Juve ha: bisognerà vedere nel prosieguo se andranno avanti o se finirà là”.

DAL CANALE UFFICIALE YOU TUBE DEL PARMA CALCIO 1913 IL VIDEO DELL’INCONTRO STAMPA DI MISTER PASQUALE CATALANO DOPO IL RADUNO DELLA FORMAZIONE PRIMAVERA DEL PARMA STAGIONE 2018-19

Riprese di Alessandro Filoramo (Wire Studio) 

FILORAMO WIRE STUDIO

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